• Più tutela per le donne: misure legislative e maggiore sensibilizzazione

    Domenica, 08 Dicembre 2013,
    Vota questo articolo
    (0 Voti)
    Un nuovo provvedimento legislativo ha visto la luce ed inizia a muovere i primi passi nella direzione di una maggiore tutela del c.d. “sesso debole”, per usare un termine ormai anacronistico ma purtroppo ancora attuale, se riferito all’aspetto prettamente fisico della forza dell’uomo: la legge contro la violenza sulle donne. Si tratta di un provvedimento normativo che nasce dalla conversione in legge del d.l. n. 93 del 2013, e che risponde all’esigenza, sempre più sentita, di garantire alla donna una maggiore protezione contro tutti quegli atti di violenza, che spesso si verificano anche all’interno delle mura domestiche. Sul piano punitivo, si introducono una serie di misure concrete, che vanno dall’ammonimento in caso di “reati sentinella”, quali percosse o lesioni, all’allontanamento urgente da casa del coniuge o compagno violento, fino ad arrivare all’utilizzo di strumenti di controllo incisivi, come le intercettazioni telefoniche o il braccialetto elettronico. Ma oltre alle norme che vanno ad aggravare le misure repressive, punendo in maniera più rigida e severa gli atti di violenza, questa legge contempla un importante stanziamento di risorse dirette alla prevenzione, educazione e formazione. Si prevede infatti un piano d’azione antiviolenza ad ampio raggio, che comprende una serie di misure dirette alla protezione della vittima, ma anche al recupero dei maltrattanti ed alla sensibilizzazione dei media ad adottare codici di autoregolamentazione per una informazione che rispetti le donne. Ma non solo. Al fine di rendere concreta la tutela prevista, si garantisce alla vittima una maggiore rapidità dell’iter giudiziale, un più agevole accesso al gratuito patrocinio ed una concreta e costante informazione in sede processuale, in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. Tra i finanziamenti in arrivo, alcune risorse sono inoltre destinate alla costruzione o all’ampliamento di centri antiviolenza e case-rifugio.
    Letto 1421 volte Ultima modifica il Venerdì, 14 Dicembre 2018 13:08
    Elisabetta Bardelli

    Elisabetta Bardelli

    Collaboratore 
    Lifestyle