Il diritto al cibo è riconosciuto a livello internazionale già nella Dichiarazione universale del 1948 (art. 25) e nell’art. 11 del Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1966; più di recente, è stato inserito in svariate Costituzioni nazionali, tra le quali, solo per citarne alcune, quella della Bolivia, dell’Ecuador, del Sud Africa, del Brasile. Tuttavia questo presidio normativo necessita di una maggiore effettività per garantire la concreta realizzazione del diritto al cibo e la sua trasposizione dai testi di legge all’esperienza quotidiana dei singoli cittadini del mondo. Circa 800 milioni di persone soffrono ancora di fame cronica e più di due miliardi di persone sono malnutrite, mentre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno viene sprecato e le risorse della terra, le foreste e i mari sono sfruttati in modo insostenibile. Con Expo 2015, il diritto al cibo ha trovato nuova espressione nella Carta di Milano, frutto di un ampio dibattito sul tema della manifestazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Non è un trattato internazionale, soggetto alla ratifica degli Stati, ma un documento di impegno collettivo che si pone come strumento di cittadinanza globale; attraverso la sua sottoscrizione i singoli cittadini, le associazioni e le imprese si assumono responsabilità precise rispetto alle proprie condotte e abitudini quotidiane e chiedono con forza ai Governi e alle Istituzioni internazionali di adottare regole e politiche a livello nazionale e globale per garantire al Pianeta un futuro più equo e sostenibile. È un manifesto che coinvolge tutti nel combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco, e nel garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi. Sul piano dei contenuti, la Carta di Milano afferma il diritto al cibo come diritto umano fondamentale e prevede un’articolata serie di impegni diretti a realizzare ambiziosi obiettivi: l’equo accesso alle risorse naturali, la difesa del suolo e della biodiversità, la sicurezza degli alimenti, il sostegno degli agricoltori e delle piccole imprese, solo per citarne alcuni. La stesura del documento, che vorrebbe costituire l’eredità immateriale dell’esposizione universale, è iniziata con l’incontro “Expo delle Idee” del 7 febbraio. La Carta è stata presentata ufficialmente il 28 Aprile all’Università Statale di Milano ed è conservata nel Palazzo Italia di Expo ma può essere consultata e firmata da chiunque anche on-line; il 31 ottobre 2015 sarà consegnata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon quale atto di indirizzo internazionale e quale contributo alle riflessioni che saranno svolte in sede di discussione sui Millennium Goals a novembre 2015.