Pitti Immagine 86

Venerdì, 25 Luglio 2014,
 
Dall'eleganza non si può prescindere, questo è certo, ma i più cool hanno sempre un occhio interessato allo sportswear. Su tale connubio fanno totale affidamento la maggioranza delle case di moda e non poteva essere altrimenti ad onore del buon gusto e della tradizione italiana. Ma si tratta di un'eleganza indossata con somma disinvoltura, grazie all'attenzione del dettaglio, talvolta insolito, talvolta stravagante, talvolta bizzarro, spesso semplicemente originale. L'uomo di oggi desidera estremamente moderno e contemporaneo, al passo col dinamismo che contraddistingue la nostra epoca globalizzante e per esserlo deve necessariamente curare il dettaglio, fine pariticolare che fa la differenza. Ed ecco che si vede il giovane uomo moderno dell'estate 2015 vestire dei sandali monacensi finemente rilegati e con pelle di prima scelta sotto ad un abito formale ed estremamente elegante, i cui pantaloni, nemmeno a dirlo, sono accorciati al livello della caviglia. Quest'ultimo dettaglio sembra essere un must della stagione attuale. L' 86° edizione del Pitti Immagine Uomo ha scelto il ping pong come tema-guida. Al Ping Pitti Pong si è parlato anche di questo sport che sa unire destrezza tecnica e velocità, agonismo e piacere. Anche il vice-direttore generale della rassegna Agostino Poletto ha detto la sua al riguardo definendolo "l'unione del movimento fisico e della concentrazione mentale". In totale sono 1090 i marchi presenti di cui oltre il 40% provenienti dall'estero. Molte aziende medio-piccole italiane fatturano all'estero: la crisi in Italia in alcuni casi è davvero debilitante. Così molte aziende manifatturiere della moda si rivolgono a mercati emergenti per sopravvivere o per affermarsi in attesa che l'Italia torni ad essere il paese della cuccagna. Il +4,3% della crescita annua dell'export della moda maschile stride con un calo della domanda interna: le vendite di moda uomo in Italia continuano a decrescere tanto che alcune aziende hanno un fatturato estero del 100%. La Russia è uno di questi mercati ed è in netta crescita a dispetto delle tensioni che ci sono con l'Ucraina. La Cina è un altro, sempre vorace quando si parla di acquistare il Made in Italy. Infine ovviamente l'Europa, che nel campo della moda ci osserva sempre con la dovuta riverenza. "Il lifestyle è la forza del made in Italy" secondo il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto ed è proprio per questo motivo che quest'anno si è dato più spazio anche agli accessori oltre che ai vestiti. Per la prima volta al Pitti l'eyewear e il padiglione centrale è stato ridisegnato da Patricia Urquiola come un raffinato countryclub. Al suo interno il celebre marchio fiorentino Proraso ha allestito una barberia all'avanguardia dove accoglierà i suoi visitatori con babieri professionisti, vestiti in perfetto stile anni '50. Mentre invece Cuoi di Toscana ha allestito un angolo per prendersi cura delle proprie calzature. Mentre il blu si denota come uno dei colori cult di questa stagione, Pharrel Williams si distingue per un interessante progetto di moda eco-sostenibile denominato Bionic Yarn. Questo progetto si è avvalso del sostegno e della collaborazione del giovane marchio olandese del denim G-Star RAW. Il denim Bionic Yarn viene stampato con una trama originale, in cui compaiono il sottomarino e la piovra, celeberrimi grazie al successo planetario avuto con la hit "Happy". Il denim è ricavato dalla plastica; il colore non poteva che essere blu profondo, come il mare dal quale vengono la piovra Otto e il sottomarino pazzo. Il "nuovo gusto del bel vestire" ce lo racconta un imprenditore umbro doc, Brunello Cucinelli, guru dell'abbigliamento maschile di lusso. Il suo marchio omonimo ha interpretato saggiamente la classica sartoria in ottica contemporanea: "Abiti accostati al corpo, pantaloni non più strettissimi ma a una o due pinces con il risvolto alto sul fondo, il tutto morbido ma ben stirato". Il sindaco della città Dario Nardella parla della fiera come di un evento ad ampio respiro, con una risonanza internazionale che afferma lo status symbol della moda italiana nel mondo ed è pronta a rilanciare l'economia. "La stessa Firenze diventa evento con la contemporaneità delle imprese unita al suo inarrivabile patrimonio culturale" chiosa il sindaco. Al Pitti si è osservato un unico denominatore comune: l'arte che si esprime a tutto tondo tra moda, design, fotografia, musica nella splendida cornice della Fortezza da Basso. Questa è l'Italia che piace a noi di Riflesso, quella competitiva, professionale, matura e non ultimo, splendente.

RECENSIONI ALTRI ARTICOLI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI