Non si può dire che l’Umbria difetti di bellezze. Al contrario si pone come una delle regioni in cui la parola bellezza è applicabile a diversi contesti. É risaputo che le umbre sono tra le donne più belle d’Italia. É noto che l’Umbria possiede bellezze da vendere nel settore naturalistico, artistico, architettonico, storico, monastico. Chi frequenta l’Umbria riporta a casa il profumo e la bellezza gustativa della tavola umbra. Insomma gli umbri sono stati “unti” del dono inatteso della bellezza. Certo, la bellezza non si spiega ma, come annota Thomas Mann (1875-1955), “colpisce anche quando non la si cerca oppure quando la si interpreta”. Può apparire banale ma parlando di bellezza non si può non fare riferimento alla celeberrima frase di Dostoevskij. “A salvare questo mondo non basta l’economia, non basta la politica, ma è assolutamente necessaria la bellezza”. La bellezza non può essere ricondotta alla sola accezione “bello”. Anche nella Bibbia ci imbattiamo nella parola “bello” con il significato di “buono”, “utile”, “significativo”. Allora facciamo nostro il messaggio del Concilio Vaticano II quando conferma che: “Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza come la verità mette gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione”. Lo conferma la recente mostra del Merletto a Panicale ove la bellezza si trova in ogni luogo e in ogni angolo, il panorama, il patrimonio artistico, l’ambiente la natura…il ricamo. Chi della bellezza ha perso il gusto si muove in un mondo opaco dove la luce e la poesia sono assenti. Anche se continua a proclamarla a voce. E dalla categoria della bellezza non coltivata alla bruttezza il passo è breve. Aneliamo alla bellezza ma non vorremmo essere immersi in brutture che di solito sono principio di abbrutimento. Aneliamo a valorizzare gente che fa della bellezza il proprio vessillo. Gente che ama far splendere tutte le bellezze della regione. Persone che amano l’Umbria. Ed allora mettiamoci insieme per coniare e per vitalizzare con amore un acronimo: UmbriAMO. Se crediamo alle nostre bellezze saremo vincenti.