Più di venticinque anni fa il Comitato Direttivo di ADI, Presidente Angelo Cortesi in accordo con alcune associazioni di design nordiche e d'oltre cortina pubblicava un primo Design Memorandum in cui si cercava di definire la cultura, i criteri e i valori del design. In questo documento si anticipava il tema della sostenibilità che in seguito è diventato uno tra i valori più importanti del design odierno. Una delle commissioni tematiche dell’ADI Design Index che porta ogni due anni all'assegnazione del Compasso d'Oro tratta proprio il design per la sostenibilità. L’iniziativa di allora fu sponsorizzata dall’industria Fratelli Guzzini. Si trattò di un documento importantissimo per la cultura del design. Anticipava, infatti, questioni oggi di grande attualità e sottolineava la necessità di un confronto allargato a responsabilità multidisciplinari.
Ci siamo resi conto che problemi irrisolti si sommavano a nuove realtà e in questo panorama risultava necessaria una riflessione sul sistema di valori alla base della nostra professione. Sistema che deve orientare le nostre azioni prima di ogni altra considerazione.
Questa riflessione che ha cercato di coinvolgere, oltre alle aziende e ai designer, tradizionali attori che si interfacciano con la produzione, anche figure apparentemente lontane da questo mondo e che sono: le istituzioni, la giurisprudenza, le arti figurative, le neuroscienze e non ultimo il mondo intimo dell’anima.
Proprio dopo questa riflessione abbiamo progettato Design Memorandum 2.0. Nel 2013 un nuovo documento è stato pensato a seguito di una serie d’incontri svolti insieme a persone che si occupavano di mondi diversi dal nostro. Tra questi: Gabriella Bottini, Responsabile Centro di Neuropsicologia Ospedale Niguarda, Milano, Angelo Cortesi, Architetto e Past President ADI,
Denis Curti, Vicepresidente Fondazione Forma per la Fotografia, Erminio De Scalzi, Vescovo ausiliare di Milano, Marco Fiorentino, Media Relation BTicino, Luigi Fontanesi, Avvocato Studio Santamaria, Luciano Galimberti, delegato ADI Lombardia.
Il nostro tempo globalizzato ha richiesto un nuovo un confronto interdisciplinare per esplorare i territori della produzione industriale che sono molto complessi. La frammentazione delle competenze della nostra epoca si è così esasperata da generare una opacità dei criteri in base ai quali si possono misurare le reali competenze.
“Ruoli” o “regole” sono stati ridefiniti per offrire garanzie di trasparenza nel quotidiano esercizio istituzionale, professionale e d’impresa.
Oggi Design Memorandum 2.0, sviluppato da ADI non si presenta più come un documento, ma come una mappa del variegato territorio delle capacità del design. Non è un percorso precostituito, ma la proposta di un territorio delle competenze, delle aspirazioni e dei valori su cui costruire un itinerario di lavoro personale e responsabile.
Abbiamo usato la metafora dell’arcipelago per rappresentare il nuovo sistema di valori: le “isole” sono altrettanti approdi concettuali del sapere da cui trarre e lasciare esperienza. Il mare rappresenta il lavoro di connessione e sintesi del designer che è l’elemento connettivo che agevola le trasmigrazioni del sapere.
Ambrogio Rossari