Arts & craft

Martedì, 29 Novembre 2016,
L’arte e la téchne sono legate indissolubilmente in molte parti del loro significato, bisogna ragionare però sull’origine e sul campo semantico di queste due parole. Su qualsiasi vocabolario di Greco antico alla voce téchne si trova “abilità manuale, tecnica, arte, mestiere, metodo teorico, lavoro, manufatto”. Dunque il termine indica due tipi di attività: l’intervento sulla natura per ricavarne un’opera e l’applicazione di una conoscenza alla pratica. Allo stesso modo leggendo la voce di ars, artis, nel dizionario di lingua latina si legge “arte, opera d’arte, modo di agire, abilità, mestiere, teoria, cognizioni teoriche, trattato”. La radice di ars è la stessa di artus che significa “strumento”, “articolazione”, “arto”. Ars esprime la capacità di produrre oggetti che si possono definire artistici, con abilità costruite sulla teoria. La parola téchne ha passato la propria radice a “tecnica”, ars invece è passata all’italiano come “arte”. Dobbiamo dunque chiederci come queste due parole che a noi sembrano di così diverso significato, erano intese dagli antichi con un valore semantico identico. Questo dualismo si è radicato profondamente in tutta la nostra cultura, si pensa spesso che la tecnica riguardi regole precise, una produzione scientifica e razionale, l’arte al contrario riguardi l’irrazionale, dell’incontrollato ed è svolta principalmente per permettersi “il lusso” di non lavorare. Il nodo centrale della questione sta nella parola artigiano: colui che produce oggetti, seguendo tecniche precise e assodate, alla fine del processo l’oggetto può essere identificato come una sua personale creazione in cui lui ha messo la propria personalità. Processo che si è perso con la nascita della produzione industriale, chi produce in serie infatti compie solamente azioni necessarie e non frutto di una conoscenza tecnica. E quindi con l’avvento dell’industria che le strade di queste grandi categorie si separano definitivamente. Quando si parla di Arte e Tecnica bisogna andare in profondità e non fermarsi sulla superficie. Ragionando sul concetto di arte a molti verranno in mente i maestosi dipinti dei grandi maestri del passato mentre altri potrebbero pensare alla tanto bella quanto incomprensibile arte contemporanea. Sicuramente l’artista ha come scopo principale di esprimere se stesso e la sua visione del mondo, ma anche quello di emozionare lo spettatore e comunicargli qualcosa. Ecco perché, secondo noi, parlando di Arti e Mestieri bisogna discostarsi dal concetto di arte museo /dipinti / installazioni incomprensibili. Fortunatamente viviamo in un mondo in cui possiamo vedere bellezza in tantissime cose: nella scenografia de Il lago dei cigni al Teatro alla Scala o nella nuova collezione primavera/estate di Ermanno Scervino, in un antico palazzo della Milano Romana. Di certo, dietro ognuna di queste cose c’è uno studio, una tecnica sviluppata, un mestiere appunto. Fanno parte del mondo dell’arte pura o di quello dei mestieri? La risposta che diamo noi è: di entrambi i mondi, che infondo sono un unico universo. E fortunatamente esiste un’associazione che si occupa di questo universo e fa in modo che cresca di giorno in giorno. Si tratta della Società d'incoraggiamento d'Arti e Mestieri (SIAM), una delle più antiche istituzioni italiane che 1838 opera come centro di formazione tecnica. Proprio da questa scuola, nel 1863 nasce il Politecnico di Milano, oggi una delle migliori università italiane per quanto riguarda la produzione tecnica. La società continua ad aggiornarsi per non rimanere una gloria del passato, infatti recentemente ha dato crescente spazio ad insegnamenti concernenti la ICT (Information and Communications Technology) con corsi di telematica e reti di personal computer, su Internet ed uno sul linguaggio C e di Editoria elettronica. Quando parliamo di Arti e Mestieri, dunque, non bisogna pensare a qualcosa che appartiene al passato o a un mondo di cui non possiamo fare parte. Gli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Milano Testo di: Carolina Valaguzza, Matteo Iaboni Art Direction: Michela Russo Copertina di: Lorenzo Gonnelli Docente: Cinzia Piloni

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