Il Grifo e la degna promozione in serie B

Giovedì, 08 Maggio 2014,
 
In un Renato Curi gremito, come non lo si vedeva da anni, la prima e la seconda della Lega Pro si sono affrontate senza esclusione di colpi. Davanti ad oltre 22.000 spettatori il Perugia ha conquistato la serie B battendo il Frosinone per 1-0. La rete decisiva è arrivata al 18° del primo tempo, ad opera del giovane centrocampista del 92' Moscati, che ha insaccato nell'angolino alla sinistra del portiere con un tiro da fuori area. Al Perugia sarebbe bastato anche un pari per accedere alla cadetteria, in virtù del punto di vantaggio che aveva sulla squadra ciociara. Il Frosinone non è stato a guardare e ha reagito da vera squadra, ma il Perugia era troppo concentrato sull'obiettivo per lasciarsi sorprendere, alla luce della beffa subita dal Pisa nei play-off dell'anno scorso. Sul finale di partita i momenti più concitati: in zona Cesarini Fabinho si divora un gol a tu per tu con il portiere. Poco dopo, il capitano Gianluca Comotto si fa espellere sull'onda delle tensioni che inevitabilmente si creano in partite di tale importanza. Ma poi c'è spazio solo per la festa e per la gioia di una città che ha aspettato a lungo questo momento: ben nove anni. La vittoria ha sancito ciò che il Perugia aveva meritato durante tutta la stagione con il suo modello di gioco fresco e vincente. Il presidente Santopadre, l'allenatore Camplone, così come il capitano Gianluca Comotto lo hanno affermato fin dall'inizio: "Perugia è una piazza che merita il campionato della massima serie". Nel calcio bisogna essere umili, ma nelle intenzioni della società sicuramente c'è il desiderio di non fare solo la comparsa nel prossimo campionato di serie B. Il presidente, a fine partita, in sala stampa, non nasconde la sua grande gioia e dichiara amore incondizionato per la città quando mostra il grifo tatuato sulla spalla sinistra. Dispensa complimenti per tutti, a cominciare dal direttore sportivo Roberto Goretti, indicandolo come uno dei principali artefici di questa storica promozione. Giudicato un uomo di grande intelligenza, sebbene di poche parole, si devono a lui gli ingaggi di Mazzeo, Comotto, Sprocati e soprattutto del bomber romano Eusepi. L'allenatore Camplone, ai microfoni della sala stampa, palesa chiaramente la sua soddisfazione: "Avevo un debito con la città che durava da un anno, quando abbiamo solo sfiorato la promozione. Oggi posso dire di averlo saldato e di aver contribuito a coronare il sogno di questi splendidi tifosi. Adesso ci godiamo questo trionfo, poi si vedrà come programmare la prossima stagione". Parole speciali anche quelle del sindaco Vladimiro Boccali e del presidente della provincia Marco Vinicio Guasticchi, che gioiscono per il prestigioso risultato raggiunto, ampiamente meritato del resto. Entrambi auspicano che questo sia solo un punto di partenza per il raggiungimento di traguardi più ambiziosi, fino alla scala del calcio. Negli occhi di tutti rimarrà la splendida festa: l'invasione di campo a fine partita, il carosello delle auto e il tripudio nel centro storico, proprio davanti al simbolo della città, la fontana in piazza IV Novembre.

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