Don Giovanni a Bevagna

Giovedì, 20 Marzo 2014,
Al Teatro Francesco Torti di Bevagna, il 25 febbraio, è andato in scena il Don Giovanni di Molière. La replica il giorno seguente al Teatro Concordia di Marsciano ha fatto registrare il tutto esaurito. Lo spettacolo diretto da Antonio Zavatteri è stato interpretato da Alberto Giusta, Massimo Brizi, Mariella Speranza, Alex Sassatelli, dall'attrice umbra Ilaria Falini oltre che dal regista stesso. La Commedia in 5 atti fu rappresentata per la prima volta al Palais Royal di Parigi il 15 febbraio 1665. Molière narra le imprese di un gentiluomo di Corte, perverso e libertino, prendendo spunto da una leggenda. Molière si servì della creazione di questo personaggio per denunciare uno spietato ritratto della gente di Corte che nasconde il vuoto spirituale e la più cinica amoralità dietro la consueta apparenza brillante e frivola. Don Giovanni è un personaggio atipico per il suo anticonformismo e per il suo ostinato incedere controcorrente. É temerario quando sfida a duello i fratelli di Elvira: "un fanatico che rischia la pelle quando nessuno lo cerca". Diventa poi un temibile ipocrita quando invita a cena la statua del "commendatore" da lui ucciso e un crudele schernidore quando nella foresta tenta un povero alla bestemmia. Don Giovanni è un figlio snaturato e impudente quando mostra indifferenza allo spirito del padre che cerca di indicargli la strada giusta al cospetto della vita dissoluta che conduce. Don Giovanni è ovviamente seduttore, amante infedele e sposo adultero quando va contro il pudore immacolato di una donna. Ed è ben consapevole che una volta piantata la bandiera non gli rimmarrà niente, ma lui continua solo per il sacrosanto piacere di infrangere la resistenza di una donna attraente. E Don Giovanni è un padrone tirannico quando comanda il suo servo avveduto Sganarello. Questi farà sempre il gioco del suo padrone davanti alle improbabili situazioni che le avventure galanti gli procurano poiché "il mondo pullula di malelingue" ed invano tenterà di farlo ravvedere. In questo capolavoro del teatro di tutti tempi sospeso tra commedia e tragedia, quello che più colpisce è il mancato pentimento del protagonista. La rappresentazione affronta temi iportanti con distaccata ironia: Don Giovanni è sempre pronto a ravvedersi per scansare la collera del cielo salvo poi ricredersi al primo incontro femminile di rilievo. É un personaggio al contempo odioso e affascinante, empio e dissoluto, scettico e ipocrita, ma sempre alla costante ricerca del "pensiero libero". Sull'impenitente Don Giovanni si abbatterà un fulmine prima che la terra gli si apra sotto i piedi e lui venga inghiottito dall'inferno, lasciando lo sconsolato Sganarello a lamentarsi della sua paga arretrata che nessuno gli pagherà. Lo spettacolo ha saputo affrontare brillantemente temi importanti senza prescindere dall'ironia e districandosi dai numerosi motivi che si intrecciano nella vicenda, ora farsesca, comica, buffa, grottesca; ora tragica, drammatica, severa.

RECENSIONI ALTRI ARTICOLI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI