Festival degli orti a Villa Reale di Monza

Mercoledì, 12 Agosto 2015,
 
La quarta edizione del Festival degli orti ha celebrato, proprio nell'anno di Expo, il tema dell'alimentazione. Un format di eventi ha esplorato in modo innovativo e curioso la tematica del cibo proprio a partire dalla terra, dall'orto, dall'agricoltura rurale ed urbana. Corsi, seminari e laboratori rivolti a bambini, ragazzi ed anche agli adulti offrono diverse opportunità di sperimentare orticoltura, giardinaggio e cucina. Una serie di incontri, Green speech, hanno richiamato esperti internazionali a confrontarsi sulle varie tematiche e su nuovi ambiti di ricerca. Show cooking, degustazioni, prodotti del territorio, scuole di cucina sono stati gli ingredienti del polo del gusto dove si potranno scegliere differenti percorsi gastronomici. Tutto si è svolto nel meraviglioso contesto della Villa Reale, all'interno dei giardini delle Serre, caratterizzati, come ogni anno, da visionarie installazioni vegetali che hanno offrono una straordinaria suggestione sulla tematica del paesaggio contemporaneo, nonché una panoramica su sistemi innovativi di coltivare piante, mantenere giardini, realizzare verde verticale e recuperare energie. Un'esposizione di piante e fiori, di prodotti biologici, di attrezzature e accessori per l'orticoltura e il giardinaggio hanno offerto ai visitatori l'opportunità di trovare prodotti ed articoli specifici. In questo meraviglioso ambiente tra le installazioni vegetali che quest'anno hanno interpretato il tema de "Orto in Tavola" ho incontrato l'architetto Prisco Ferrara. Ci ritroviamo per la seconda volta l'anno scorso fu a Villa Necchi a Milano durante la manifestazione "Le stanze dei Giochi" avuto l'occasione di apprezzare le sue "Fiabe in Linea", giochi per bambini in legno che reinterpretavano alcune favole attraverso forme essenziali ed evocative. I vari personaggi entravano in scena scorrendo su un binario di legno, proponendo infinite combinazioni, esprimendo con semplicità un pensiero profondo che richiamava alla necessità di un incontro reale tra bambino e adulto. Com'è nata l'idea di partecipare a questa manifestazione? "Questo luogo mi è particolarmente caro perché qui nel corpo denominato Cavallerizza (ex stalle della Reggia) presso l'ISA Istituto Statale d'Arte ho fatto il liceo artistico. Il luogo non era come lo vediamo oggi dopo la ristrutturazione, ma il fascino era comunque enorme. Sono stati anni bellissimi. Il contatto con la natura è sempre stato fonte d'ispirazione per me, tanto che ho lavorato diversi anni come paesaggista in uno studio di progettazione. Partecipare al concorso di progettazione per il concorso d'installazioni vegetali "L'orto in tavola" era la possibilità di misurarmi con un tema nuovo che mi dava la possibilità di integrare diverse esperienze progettuali e di dare un contributo al luogo dove avevo studiato. E' nato così il mio ORTOINFIABA". Ortoinfiaba dopo fiabainlinea il tema del racconto per bambini torna, come mai? "Sì torna perché lo ritengo uno strumento fondamentale nel percorso di crescita di un bambino e credo che il miglior modo di pensare al futuro sia dedicarsi alla formazione dei più piccoli". Come ha interpretato questa volta il tema della fiaba? "L'installazione "ORTOINFIABA" è un'evoluzione della "Fiabinlinea . Associa il tema della fiaba alla Natura e ai suoi frutti dando nuovo valore ad alcuni temi della memoria. Perché per trovare una nuova energia, è necessario recuperare la bellezza della semplicità, la qualità dei materiali e del lavoro artigianale, per coniugarli con le sfide di oggi, che impongono una nuova attenzione alla persona e alla natura. Ortoinfiaba reinterpreta la fiaba Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm, in una nuova versione intitolata Cappuccetto Rosso incontra Silvano, il lupo Ortolano. L'immagine degli elementi della fiaba: Lupo, Cappuccetto Rosso e Casetta è essenziale, archetipa, grazie ad uno scrupoloso lavoro di sottrazione. Per lasciare i bambini liberi di immaginare i particolari e magari inventare la propria versione della favola. Il protagonista di Ortoinfiaba è Silvano Lupo Ortolano. Silvano è un lupo che abita un bosco fatto di fiori colori e luce, un bosco di opportunità e non di pericoli. Ha abbandonato la caccia per la coltura delle verdure; ha trasformato la sua aggressività in creatività. Quando incontra cappuccetto Rosso prova a insegnarle l'importanza della natura e le racconta la bontà delle sue verdure. Il lupo ortolano regalerà infine a Cappuccetto Rosso le proprie verdure insieme con alcune semenze. Semi reali e metaforici, perché lei stessa coltivi in modo indipendente la propria personalità e salute; nutriamo la fantasia, della nostra qualità. Come Cappuccetto Rosso i bambini che hanno visitato l'istallazione hanno ricevuto dei semi da coltivare custoditi da un palloncino in gioco "Coltiva una Fiaba". Cappuccetto Rosso e Silvano sono alti circa un metro, hanno guardato negli occhi i bambini e li hanno portati nella fiaba". Delicatezza delle forme e forza del messaggio. Com'è stato accolto da pubblico e giuria l'ORTOINFIABA? "I bambini sono stati entusiasti, in fondo era l'unica delle installazioni presenti che si rivolgeva in modo specifico a loro. Hanno parlato con Cappuccetto Rosso e Silvano, alcuni volevano portali a casa con loro. Gli adulti, soprattutto i genitori, hanno colto il messaggio educativo che comprende anche l'importanza di un'alimentazione sana secondo i principi promossi da Expo. Sono, infatti, particolarmente orgoglioso della menzione speciale che la giuria ha voluto assegnare al mio lavoro: ORTOINFIABA (progettista Prisco Ferrara / collaboratori Laura Mantegazza - Martina Pasolini) con le seguenti motivazioni: L'intento pedagogico è premiante. Silvano, sebbene il nome lasci intuire la sua provenienza dalla selva, è un lupo ortolano e Cappuccetto Rosso recandosi dalla nonna lungo il sentiero nel bosco non ha nulla da temere. Il cestino contiene frutti e verdure; un messaggio rivolto ai bambini per condurli verso una corretta e completa alimentazione. Insegnare buone regole attraverso la reinterpretazione delle fiabe più classiche e conosciute è un gioco divertente e molto educativo, apprezzabile da piccoli e adulti".

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