Dal cappello al cappelletto: cappelletti nella storia, nella cultura, nei libri, nei cappelli e…nel piatto di Giorgione

17.12.19 , Recensioni , Marilena Badolato

 

Dal cappello al cappelletto: cappelletti nella storia, nella cultura, nei libri, nei cappelli e…nel piatto di Giorgione

Unicuique suum, a ciascuno il suo, per una tavola rotonda quanto mai variegata con un unico tema: sua maestà il cappelletto. All’antropologa Marilena Badolato parlare di storia e cultura gastronomica, dalle origini del nome e quindi dalla storia del cappello (dalla rivista Riflesso), e dalle ricette cinquecentesche di Bartolomeo Scappi a quelle dell’oggi e del sempre tratte da ”La pasta fresca, ripiena e gli gnocchi” volume della Biblioteca di Cultura Gastronomica della Accademia Italiana della Cucina, dove i cappelletti sono celebrati a tavola con diversi brodi: di prima, seconda, terza e persino quarta e con notizie e curiosità. Con la lirica di apertura della poetessa Maria Rosaria Luzi dedicata a “Ser Cappelletto” accompagnata dal flauto di Benedetta Bartoni, e quelle del compianto poeta in vernacolo Claudio Spinelli lette dal giornalista Sandro Allegrini, e insieme alle ricette di Ida Trotta tratte dal suo libro “Perugia a tavola” (Editore Morlacchi). Sino a Silvia Buitoni che legge gli interventi delle amiche dal suo blog “Dall’uovo alla coque al ragù”. E non poteva mancare la ricetta "storica" dei cappelletti della signora Anna Bocci Battaglini del Ristorante Il Convento, una istituzione di Corciano. Tavola rotonda condotta splendidamente dalla giornalista Paola Costantini. Giovani modelle hanno poi indossato i creativi cappelli di Cinzia Verni, ideatrice e organizzatrice della manifestazione. Mentre il cuoco e volto noto di Gambero Rosso Channel Giorgio Barchiesi - il Giorgione - accompagnato dal giornalista Maurizio Pescari, ha avuto l’“ingrato” compito di assaggiare i cappelletti in brodo delle cuoche di Corciano e dintorni, ben otto preparazioni tra il capoluogo e le frazioni, tutti orgogliosamente fatti amano. La vittoria a Mantignana, si racconta, anche per l’ottimo brodo dell’autoctona e beneamata gallina, “sacrificata” agli onori della manifestazione. E Natale a Corciano, tra eventi e manifestazioni, continua fino al 6 gennaio.

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