Prima tappa del Cortile di Francesco

Venerdì, 07 Aprile 2017,
Si è svolta dal 30 marzo al 1 aprile al Sacro Convento di Assisi, la prima tappa del Cortile di Francesco, sul tema “Terre-Moto: cosa fare?”. L’evento culturale e formativo sulle tematiche connesse al sisma ha visto il coinvolgimento, oltre che della Sala Stampa del Sacro Convento, della Conferenza Episcopale Italiana, della Diocesi e del Comune di Assisi, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell'Associazione Oicos Riflessioni, e degli Ordini professionali tecnici di Perugia, che con la collaborazione scientifica di ASS.I.R.CCO, hanno organizzato in questo contesto un corso di alta formazione di elevato spessore. Aperto dallo storico d’arte Philippe Daverio, che ha tenuto una lectio itinerante tra gli antichi affreschi della Basilica Inferiore di San Francesco, l'incontro, proseguito il 31 marzo, ha portato in primo piano non solo problematiche legate alla ricostruzione post sisma, ma anche possibili soluzioni  di prevenzione da mettere in atto. Il dibattito ha saputo tenere alta l'attenzione dei partecipanti sin dai primi interventi dei rappresentanti delle istituzioni, come quello di Catiuscia Marini. La presidente della Regione Umbria, ha tra l’altro messo in risalto la necessità di sviluppare e applicare un piano di prevenzione che tenga in considerazione in via prioritaria gli edifici con funzioni strategiche, che a seguito di eventi tellurici non possono risultare non più funzionali ed operativi, con particolare riferimento alle zone definite ad alta pericolosità sismica. La storia, come sempre, ha molto su cui farci riflettere e così, l'intervento del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini ha ricordato il terremoto di Scarperia, nella Toscana settentrionale, di cinquecento anni fa. Al tempo il sisma veniva visto come una punizione divina, tanto che il granduca Cosimo non esonerò i cittadini terremotati dal pagamento delle tasse, ma anzi, le aumentò. La sciagura aveva un'origine, dunque, per la mentalità dell'epoca, bisognava pagare. In seguito il ministro ha portato l'attenzione sui costi di un sisma, affermando che dal 1978 ad oggi sono stati spesi circa 160 miliardi di euro. Non poteva non essere accennato il piano Casa Italia e il Fascicolo del Fabbricato. Il primo, nato sotto il governo Renzi, è un piano a lungo termine per la prevenzione e la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale, mentre il secondo è uno strumento che certifica lo stato di una costruzione, fornendo nel tempo indicazioni e dettagli sul suo stato, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. Ogni edificio, anche di recente costruzione, necessità di questa certificazione sismica che ne garantisce la sicurezza. Il tema è oggi molto delicato e particolarmente sentito dalle regioni assoggettate ai terremoti. Vasco Errani, Commissario Straordinario per il terremoto del Centro Italia, non ha messo sullo stesso piano le attività sismiche del passato e quelle di oggi, mettendo ora in seria discussione lo slogan “dov’era, com’era". Ha ricordato come certe zone appenniniche siano territori bellissimi ma allo stesso tempo fragilissimi, soggetti inoltre al fenomeno dello spopolamento. La popolazione italiana che oggi ha paura del terremoto, aggravata dalla sfiducia nelle istituzioni, necessità urgentemente di una grande legge per le emergenze. “Il punto di partenza della ricostruzione è la comunità” ha affermato, sostenuta dal “coraggio a ricominciare”. Impeccabile l'intervento del primo cittadino d'Assisi, Stefania Proietti, che oltre a rappresentare il Comune ospitante dell'evento, ha saputo cogliere e testimoniare le diverse problematiche collegate ad un terremoto. Tecnica a sua volta, oltre che docente, si è espressa non solo sulle questioni relative alle costruzioni degli edifici, ma anche sul “danno indiretto” dovuto al calo del turismo, che in certi casi ha toccato picchi del 70%. La paura porta il visitatore ad evitare certe regioni, ma il fenomeno va affrontato “tutti insieme, pubblico e privato”, come afferma la sindaca. L'ultima giornata dell'incontro, il primo aprile, ha visto la presenza dei massimi rappresentanti nazionali e regionali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, accanto ad altri autorevoli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oltre al custode del Sacro convento di Assisi, Padre Mauro Gambetti, ed al direttore della Sala Stampa Enzo Fortunato, ruolo fondamentale è stato quello ricoperto dal professore architetto Paolo Rocchi, presidente onorario dell'Associazione Italiana del Recupero e del Consolidamento delle Costruzioni. Il dibattito affrontato da ogni relatore è stato senz’altro un tassello importante di un cammino di comprensione e conoscenza, che dovrà portare necessariamente istituzioni e popolazione, allo sviluppo di una cultura della prevenzione, mettendo in atto le opportune strategie.   Angelica R. Disca

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