Dior porta in passerella sogno e magia

12.02.19 , Moda , Giulia Ratti

 

Dior porta in passerella sogno e magia

Maria Grazia Chiuri, per la collezione Haute Couture Spring Summer 2019 ha portato in scena un vero e proprio spettacolo circense a Parigi al Museo Rodin, creando un atmosfera grottesca, sofisticata e distante dalla realtà.

La sfilata è stata accompagnata dalla compagnia circense femminile Mimbre, che ha contribuito alla creazione di una poetica volta a sottolineare l’importanza della fiducia e del credo verso coloro cui ci affidiamo, l’acrobazia come i rapporti umani sono entrambi legati e basati sulla fiducia.

Il circo, luogo dell’ingoto, della sequenza ripetitiva ma anche dell’arte fa così da involucro alla mostra di un ideale moderno ma non troppo distante dal passato; Monsieur Christian Dior amava andare al Cirque d’Hiver dove Richard Avedon nel 1955 scattò la foto Dovima tra gli elefanti, immagine che ancora oggi rappresenta l’deale della Couture.

La sequenza dei capi, fornisce alla memoria di delagare in luogi lontani appartenenti a diverse culture e modi di vivere, i colori sono polverosi e tenui, ma impreziositi da ricami e lustrini, non mancano gonne abbinate a camicette trasparenti e bustini.

Le modelle scelte si rifanno ad un estetica piuttosto delicata rifacente al canone classico, tutte indossano una cuffia, forse volta a sottolineare solamente la loro espressività facciale, elemento di punta degli artisti circensi.

Le indossatrici si fanno così interpreti di una parte teatrale ma anche medium di ciascuno di noi.

Gli abiti geometrici dei clown, bianchi e sfarzosi vengono reinterpretati nelle proporzioni e forme in modo nettamente femminile e delicato.

La Chiuri, riesce a coniugare varie referenze richiamanti i grandi artisti del novecento come Pablo Picasso, Erik Satie, Serge de Diaghilev, Léonide Massine.

Lo show emana referenze anche sul lavoro svolto dall’ eclettica artista Cindy Sherman sui clown, il defilè risulta così construito su una serie di correlazioni, che unite assieme riescono ad emanare un ideale di femminiltà potente e vicino all’etereo.

Risulta impossibile non citare Federico Fellini, indimenticabile regista, scrittore e sceneggiatore italiano; considerato uno dei migliori della storia del cinema, durante la sua carriera divenne nota la sua passione per il mondo circense.

Il circo per Fellini divenne la lente con cui guardare il mondo, un’ ossessione che lo portò a rappresentare i suoi personaggi costruendo una dialettica interamente basata sul dialogo tra clown Bianco e il clown Augusto: il primo costituisce la figura dominante, colui che ordina e impone le sue regole; il secondo, invece, è colui che si ribella alle regole e allo stile di vita del clown bianco.

Possiamo quindi trovare un parallelismo tra il modo di guardare il mondo, più specificatamente la moda della Chiuri e quello di Fellini, entrambi scelgono la lente circense anche se con obiettivi diversi.

Il mondo della magia, del simbolismo e dei tarocchi sembra essere diventato oggi un vero e proprio messaggio mistico, linea guida, utilizzato in modi e momenti diversi ma considerato ancora oggi un mezzo potente per il rilascio di un ideale.

Il simbolismo si dimostra quindi volto alla riflessione, ma anche portatore di un credo che fonda le sue basi nella storia del genere umano.

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