Sfide sui mercati e competizione in continuo movimento. In un difficile e intricato contesto mondiale, la chiave del successo è comprendere e sfruttare la ricchezza di stimoli che il mercato mette a nostra disposizione. E non bisogna dimenticare l’esperienza e conoscenza che il nostro Paese si è guadagnato nel campo della moda nei secoli. La ricchezza e diversità del sistema produttivo italiano trova il suo punto di forza nella specializzazione relativa ai distretti della moda.
La moda italiana deve il proprio successo alla padronanza dell’intera filiera del tessile abbigliamento, una filiera estesa e articolata. Il settore la fa da padrone laddove la manifattura made in Italy è sinonimo di garanzia, qualità ed esclusività .
I distretti dislocati sul territorio sono molteplici, ma è possibile individuare quattro distretti leader nel settore moda: Toscana e Marche per il settore calzaturiero e pelletteria; Biella in Piemonte per il settore tessile; Umbria per il cashmere; Puglia per il settore abbigliamento e maglieria.
Il distretto maceratese raccoglie per lo più aziende calzaturiere di piccola dimensione con un’elevata propensione ai mercati internazionali. Consegue da questo una grande attenzione alla continua innovazione stilistica seguendo i trend che richiede il mercato. Ciò che accomuna questo distretto con quello pratese della vicina Toscana, è l’abitudine a creare attività di rete tra le piccole aziende locali.
Veniamo quindi al secondo grande distretto conciario che rappresenta una delle principali realtà nella produzione italiana e internazionale. Fattori che da sempre caratterizzano il distretto toscano sono l’alta qualità e l’ampia gamma di prodotti offerti. Oltre alla presenza dell’intera filiera sul territorio, che copre il processo dalla materia prima fino al prodotto finito. La mano d’opera è altamente specializzata, grazie soprattutto ai sistemi di formazione professionale diretta ai tecnici del settore. Ricerca e innovazione stilistica nascono dalla forte collaborazione con gli uffici stile della grande aziende della moda che sarà poi il cliente finale.
Quanto al settore tessile, Prato e Biella in passato si sono contese il primato. Mentre il primo, attualmente, copre ogni tipo di produzione, il secondo si è sempre più specializzato nella produzione di lana fine delle migliori fibre tessili selezionate sul territorio. Se il tessile biellese è rinomato per la lunga tradizione, è anche vero che l’eccellenza qualitativa viene ricercata anche nei prodotti innovativi. Azienda leader che si appoggia alla filiera biellese è ad esempio il colosso Loro Piana. Il biellese è noto soprattutto per la produzione e la lavorazione dei tessuti e filati in cashmere, pelo di cammello, alpaca, vigogna, mohair, oltre alle più pregiate lane superfini.
Il cashmere italiano più pregiato lo troviamo in Umbria. Non tutti sanno, che nel lontano 1907 Luisa Spagnoli, una delle prime donne imprenditrici italiane, iniziò ad allevare conigli d'angora dal cui pelo ricavava il filato che fece la fortuna del suo marchio di maglieria. Con ricerca, innovazione e creatività , questo polo regionale di eccellenza vale il 40% del Made in Italy. Dai marchi conosciuti in tutto il mondo, ai piccoli laboratori artigianali, sono più di cinquecento le aziende specializzate impegnate a realizzare prodotti in cashmere. Primo su tutti, Brunello Cucinelli, il signore del cashmere che nel 1985 stabilì la sua azienda a Solomeo, borgo medioevale del ‘200, restaurandolo e riportandolo all'antico splendore. Cucinelli ha innovato il mondo del cashmere introducendo l'uso di colori vivaci in un ambito dove regnavano le tinte neutre.
Filiera di qualità e dai contorni internazionali, il distretto umbro dispone di laboratori di fissaggio ad altissimo livello.
Scendendo più a sud si arriva in Puglia, dove la specializzazione riguarda il settore abbigliamento e maglieria. Anche qui assistiamo alla necessaria distinzione tra aziende che forniscono i grandi marchi della moda e aziende dotate di proprio brand, le quali ultime registrano giovani realtà in aumento.
Anche il sistema della moda pugliese è oggi in grado di competere nei mercati internazionali grazie all’unione tra artigianalità e tecnologia, posizionando ancora una volta l’eccellenza italiana nel settore moda.
Giulia Grasso