Vitini stretti, forme sinuose e abiti principeschi sono stati il debutto del nome Christian Dior nel mondo. “New Look” - definito così dalla redattrice di Herper’s Bazaar Carmel Snow - è quel look che nel 1947 ha lanciato la donna e l’estetica che l’atelier parigino rappresenta.
Con una sola collezione Dior è riuscito a creare delle fondamenta solide per la sua maison che poi è stata guidata da diversi direttori creativi. Cominciando da Yves Saint Laurent, che per primo ne ha preso le redini dopo la morte improvvisa di Dior.
Lui in particolare ha lasciato il segno: impossibile dimenticare il vestito indossato da Dovima accanto a due elefanti nelle foto commoventi di Richard Avedon.
Più di tutte quest’immagine rappresenta l’essenza di Dior: sensualità, raffinatezza e solidità racchiusi in un solo scatto. Un altro stilista che ha fatto parlare di sé e di come ha trasformato e interpretato l’immagine di Dior è stato John Galliano che ha ogni volta giocato con una visione della sensualità e della eccentricità femminile votate a picchi marcati di un barocco romantico. Allora, come sua musa c’era Charlize Theron, ricordata soprattutto per la famosissima campagna del profumo “J’Adore Dior”. Nel 2012 un altro grande stilista ha lavorato per Dior, Raf Simons. Con la sua creatività ha unito femminilità e romanticismo ad una nuova praticità, lui ha saputo interpretare il bisogno delle donne moderne di essere favolose in abiti confortevoli, a loro modo. Dopo molti cambiamenti Dior è arrivato con una nuova immagine. È “J’Adior” il fresco e rivisitato simbolo della maison parigina, introdotto dall’attuale direttrice creativa Maria Grazia Chiuri. Per la prima volta una donna racconta la storia delle donne Dior. In un mondo dove tutto scorre in fretta, bisogna fermarsi e guardare le sfilate create dall’intrepida designer perché viene rappresentato e scandagliato ogni pezzo di storia della maison, adattato e rivisitato con tocchi freschi, contemporanei e la scelta di rivolgersi ad un pubblico più giovane. Oggi la Maison Dior contiene molte componenti che possono persino sembrare contrastanti, è fatta di svariate identità che creano la sua nuova storia. Subentrare come nuovi direttori creativi è una responsabilità che può spaventare, ma quando si ha una visione chiara che combacia con la donna che si vuole rappresentare, questo può essere solo il segreto di un ennesimo successo. Tra Dior e le donne, anche dopo settant'anni, c’è sempre un'intesa e un'attrazione che non svaniscono, anzi si confermano quasi come un trade mark.
Questo è quello che conta: che il futuro contenga il passato, offrendo, nel presente, un fascino assolutamente inalterato.
Consuelo Ricco