Il cibo a prova di stress

Martedì, 14 Luglio 2015,
 
Nell'uomo la reazione primordiale allo stress è rimasta la stessa dell'homo habilis, il nostro antenato comparso 2,8 milioni di anni fa: la produzione di adrenalina. Tale ormone scatena una serie di reazioni nervose ed ormonali che mettono il nostro organismo in uno stato di emergenza predisponendolo "alla fuga o alla battaglia". Lo stress dell'epoca moderna non richiede più una reazione fisica subitanea ma il nostro corpo continua a reagire seguendo l'antico impulso: il battito cardiaco aumenta, la vista si fa più acuta e il sangue confluisce nei muscoli. Questo stato d'ansia sopraggiunge anche in casi di prolungati stress mentali causati dagli stili di vita moderna. La conseguenza di ciò, con tutta probabilità, è una possibile diminuzione delle difese immunitarie. Per produrre adrenalina è necessaria la vitamina C, quindi prolungati periodi di stress aumentano i livelli di adrenalina nel sangue che a sua volta richiede un maggiore quantitativo di vitamina C. A differenza di molti animali che sono in grado di sintetizzarla da soli, l'uomo deve provvedere con la dieta per ottenere questo nutriente essenziale: limoni, arance, kiwi, frutti di bosco (ribes, fragole, more, mirtilli, lamponi), peperoni, broccoli, patate, prezzemolo sono gli alimenti che ne contengono di più. Aiutando a ridurre i livelli di cortisolo nel sangue (l'ormone dello stress) e la pressione alta, la vitamina C rappresenta un validissimo alleato. Un esperimento dell'Ohio State University a cui è stato dato un integratore di acidi grassi omega-3 hanno dimostrato una riduzione del 20% dell'ansia rispetto a coloro i quali era stato somministrato un placebo. Ed a questo proposito si è pronunciata la dott.ssa Martha Belury, co-autore dello studio, suggerendo di evitare l'acquisto di integratori: "La gente dovrebbe aumentare l'assunzione di omega-3 attraverso la dieta". Il salmone così come il pesce azzurro (alici, sgombri) ne sono un perfetto esempio. Lo stress e l'ansia sono un flagello per i nostri equilibri psichici; il nostro cervello ha bisogno di una vasta gamma di vitamine del gruppo B per operare in modo ottimale: la mancanza può provocare confusione, irritabilità e ansia. Una dieta ricca di vitamine del gruppo B è la giusta soluzione: manzo, maiale, agrumi e uova. Queste ultime in particolare sono una delle principali fonti naturali di colina, una vitamina B essenziale per la salute del cervello. La camomilla è da sempre conosciuta per le proprietà curative naturali. Uno studio del 2009 ha riscontrato un modesto miglioramento dello stato d'ansia. Il tè verde, invece, è molto apprezzato per le sue proprietà depurative; tuttavia non tutti sono a conoscenza che un suo amminoacido chiamato L-teanina ha effetti calmanti. In uno studio riportato da Healt.com, l'assunzione di 200 mg di L-teanina prima di un esame ha aiutato gli studenti universitari più inclini all'ansia a mantenere meglio la calma. In condizioni di stress è facile cadere nelle dolci lusinghe di cibi zuccherati come biscotti, dolciumi per non parlare di caffè e alcolici; il loro effetto è temporaneo e lascia spesso dietro di sé un improvviso calo di energia. Evitando questi cibi, la conseguenza più immediata sarà in favore dell'appetito che smetterà di attraversare alti e bassi durante la giornata scongiurando abbuffate o "cali di zucchero". Il livello stabile di zuccheri scoraggerà il vostro corpo dall'immagazzinare grassi, esattamente come avviene quando c'è un alto tasso di glucosio nel sangue. La conclusione più lieta riguarderà il vostro stile di nutrimento: sarà più facile cibarsi di carne magra e verdure perché non si sarà più schiavi di incontenibili crisi di fame e voglie incontrollabili. Infine concedersi del tempo per magiare con calma, godendo della bontà del cibo cambia il sapore della giornata; evitare di usare lo smartphone e non ascoltare notiziari che ci forniscono un eccesso di informazioni convulse sono delle buone regole. Iniziare a masticare lentamente aiuta la digestione e ci fa percepire un senso di sazietà migliore, perché lascia il tempo al cibo di raggiungere lo stomaco e di inviare i segnali di sazietà con il giusto tempismo, esattamente prima di abbuffarsi.

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