Gianluigi Angelantoni: ricerca e innovazioni con il sogno della Green Society

Venerdì, 07 Giugno 2013,
Il Gruppo Angelantoni oggi è una realtà che, con quasi ottant’anni di esperienza alle spalle, si è affermata sul mercato globale delle fonti rinnovabili grazie a importanti investimenti sul fronte della ricerca e sviluppo tecnologico che hanno permesso l’acquisizione di un know-how, ance brevettato, grazie al costante impegno di esperti di livello internazionale. Dott. Angelantoni, lei è nato in Umbria ma ha vissuto a lungo in Lombardia. Che rapporto esiste tra questi due regioni, sotto un profilo lavorativo? “La mancanza quasi cronica di infrastrutture in Umbria (carenza di collegamenti ferroviari ed aerei, strade spesso in dissesto e ancora mal collegate con il resto del Paese) viene ampiamente compensata dalla disponibilità e professionalità delle persone. Il legame con il territorio è un elemento fondamentale per la nostra azienda che dal territorio trae risorse, principalmente umane, e che al territorio rende sviluppo e ricchezza. Le competenze che troviamo sul territorio sono buone anche se in taluni settori la formazione in azienda diventa obbligatoria. I dipendenti, una volta integrati, si sentono molto più legati all’azienda, proprio per il legame col territorio, lavorando con la passione che rende il loro lavoro davvero unico e speciale”. La vostra azienda è molto concentrata su ricerca e innovazione. Quante energie e risorse investite in questo settore? “Investiamo circa il 4,5% del fatturato annuo in Ricerca e Sviluppo, oltre che in Innovazione del prodotto e dell’organizzazione interna. Riteniamo di avere ereditato dal fondatore dell’azienda, Giuseppe Angelantoni, quel DNA per la sperimentazione dettato dalla curiosità e dalla voglia di trovare nuove strade. Talvolta anche in settori fuori da quelli tradizionali (apparecchiature di prova per Automotive ed Aerospazio, oltre ad apparecchiature biomedicali ed ospedaliere) come recentemente successo con Archimede Solar Energy. Utilizzando le tecnologie dell’alto vuoto, usate per i nostri simulatori spaziali, produciamo tubi ricevitori solari a Sali fusi, quelli inventati dal Prof. Rubbia quando era presidente dell’ ENEA”. Avete anche delocalizzato alcune vostre strutture? In che paesi? E che contatti intrattenete con l’estero? “Non abbiamo mai delocalizzato, bensì ci siamo “localizzati” all’interno di grandi Paesi come India e Cina per combattere la concorrenza dall’interno, usando le stesse armi che usano i nostri competitors locali in questi grandi mercati ormai ben più che emergenti! In Germania (sistemi vibranti elettrodinamici) e Francia (banchi prove autoveicoli) abbiamo invece due stabilimenti che completano ed integrano la gamma di prodotto fatto in Italia (camere di simulazione ambientale) nel settore delle apparecchiature di test”. Nel 2010 è stato eletto presidente del Centro Estero Umbria, l’ente che si occupa dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese umbre. Che contributo ha apportato nei primi tre anni di questa attività? “Il Centro Estero per l’internazionalizzazione delle imprese umbre offre il suo supporto a tutte le aziende umbre, sia manifatturiere sia di servizi, con un occhio particolare alle Pmi e alle microimprese, anche artigianali. É un lavoro appassionante che mi ha offerto uno spaccato dell’economia e del territorio umbro che mai avrei potuto vedere da altra posizione. Il risultato dei primi tre anni di Presidenza direi che sia stato buono, anche alla luce della crescita dell’Export umbro oltre la media nazionale. Il merito va certo agli imprenditori umbri, alle Associazioni di categoria che ci hanno affiancato e alle Istituzioni nostre “azioniste” (Regione Umbria e le Camere di Commercio di Perugia e Terni) che ci hanno dato i mezzi per ben svolgere il nostro lavoro. Tuttavia, consentitemi, un po’ di merito va anche ai membri del Consiglio di Amministrazione e ai miei collaboratori del Centro Estero, magistralmente guidati dal Direttore Massimiliano Tremiterra”. Riesce ad immaginare, magari nel medio-lungo termine, un mondo dove si producono soltanto energie rinnovabili? “Sì, è il mio sogno ma anche la mia passione, riuscire a combinare la sostenibilità ambientale con il profitto e lo sviluppo delle nostre imprese creando una vera ricchezza che non danneggi oltremodo il pianeta che abbiamo l’obbligo e il dovere morale di consegnare ai nostri figli e nipoti come l’abbiamo ricevuto, anzi, mi auguro meglio di come l’ abbiamo ricevuto. L’efficienza energetica e le rinnovabili saranno le basi dello sviluppo di questa Green Economy o, meglio ancora, di questa Green Society visto che il comportamento etico e responsabile delle persone sarà fondamentale”.

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