Ragusa Foto Festival

21.06.23 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Ragusa Foto Festival

Giunge alla sua undicesima edizione Ragusa Foto Festival che dal 20 luglio al 27 agosto si tiene a Ibla, uno dei borghi più belli d’Italia. La manifestazione diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival, e Claudio Composti, direttore artistico, si snoda in 10 mostre monografiche, una in collaborazione con Caritas Italiana e un fitto programma di appuntamenti – letture portfolio, talk, workshop – alla presenza di numerosi ospiti di spicco del mondo della fotografia, della cultura e della società civile provenienti dall’Italia e dal mondo.

A partire dalla collocazione geografica della città in cui si svolge, il territorio più a Sud d’Europa nel cuore del Mediterraneo, crocevia di molteplici scambi tra le culture che vi si affacciano, e nel pieno di un momento storico che vive un drammatico inabissarsi della socialità, Ragusa Foto Festival sceglie per l’edizione 2023 un tema di grande attualità – “Relazioni” – trovando nelle mille sfumature che esso può assumere l’opportunità di raccontare a un tempo l’uomo e la donna contemporanei – e il loro rapporto con il passato, il presente, il corpo, gli altri, il territorio, la realtà, l’immaginazione – e la fotografia più attuale che oggi non ha più solo un ruolo di testimone delle storie e della Storia, ma concorre in maniera determinante – grazie alla sua larga diffusione soprattutto nel mondo digitale – a creare e alimentare le relazioni.

Cuore pulsante del festival sono le mostre, a Ibla, dislocate tra Palazzo Cosentini, la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri e l’Antico Convento dei Cappuccini all’interno del Giardino Ibleo, aperte al pubblico fino al 27 agosto. In un sapiente alternarsi di autori importanti, giovani emergenti, fotografi italiani e internazionali e un’attenzione rivolta anche alla fotografia siciliana nelle sale di Palazzo Cosentini trovano spazio le mostre personali di: Federica Belli, con “How Far Is Too Close to the Heart?”, che tratta il tema della relazione umana che nasce e cresce per mezzo della fotografia; Ruben Brulat con “Porositè” inventa un dialogo creativo con il vulcano dell’Etna, per mezzo di un’installazione con immagini dal forte impatto visivo; Alessandra Calò, vincitrice della IV edizione del Premio New Post Photography di Mia Fair di Milano – partner del festival –, presenta “Herbarium. I fiori sono rimasti rosa”, un progetto che tocca con delicatezza il tema della disabilità; Mari Katayama, con “L’armonia imperfetta”, estetizza invece la propria disabilità attraverso l’arte, affrontando la relazione aperta con il proprio corpo e la fotografia stessa; Davide Monteleone, fra i più noti autori della fotografia italiana contemporanea, affronta con “Sinomocene” la relazione tra uomo e natura, indagando le diverse forme di colonialismo, la globalizzazione e il rapporto tra potere e individui nella Cina di oggi; Lisa Sorgini in “Behind Glass” presenta un racconto sulle relazioni con la famigliaquando le relazioni sono state messe a dura prova dal distanziamento sociale durante il lockdown; Francesco Zizola con “As If we Were Tuna” il cortometraggio che ha aperto (fuori concorso) il festival del cinema di Venezia nel 2019 sulla relazione dell’uomo con l’elemento Acqua ambientato nelle ultime tonnare esistenti.

Per la sezione Miglior Portfolio e progetti con Menzione 2022: Andrea Camiolo, con “Per un paesaggio possibile”, vincitore del premio Miglior Portfolio 2022, porta avanti l’analisi del paesaggio siciliano che diventa archetipo di un paesaggio ideale; Giulia Gatti, in “Corazonada” presenta un progetto dedicato alle donne che vivono nella regione meridionale del Messico, l’istmo di Tehuantepec (Oaxaca), premiato con una menzione; Sara Grimaldi, attraverso il racconto autobiografico di “Ho visto Nina volare” pone una riflessione sul rapporto tra malessere psicologico e alimentazione, aggiudicandosi una menzione.

È esposta all’Antico Convento dei Cappuccini, la mostra di Carlotta Vigo che con il progetto “Mare Dentro”, dedicato al mercato e alla lavorazione del pesce in Sicilia, testimonia la profonda relazione del territorio siciliano con il proprio passato e futuro, e allo stesso tempo con le proprie tradizioni e la sostenibilità.

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