"Marginalia"

18.10.23 , Eventi , Elisa Giglio

 

La resilienza, la determinazione e la solidarietà femminile sono protagoniste del nuovo progetto artistico di Fabio Imperiale.

In occasione del mese dedicato alle donne, la Fondazione Luciana Matalon di Milano ospita, dal 17 novembre al 1° dicembre, "Marginalia", mostra dell’artista Fabio Imperiale, curata da Sandra Sanson con un testo critico di Vera Agosti.

L’esposizione, promossa da Cris Contini Contemporary di Cristian Contini e Fulvio Granocchia, è realizzata con la collaborazione di Circle Dynamic Luxury Magazine e la partecipazione di Scarpetta Rossa APS.

Venti donne, una per ogni regione italiana, affidano la propria testimonianza all’artista, nell’ambito di altrettante residenze artistiche. Venti ritratti femminili per un inedito affresco del nostro paese che tocca ambiti diversi, dalla natura alla famiglia, dal lavoro al sociale, sino alla sensibilizzazione del pubblico su tematiche come l’autodeterminazione della donna, la parità di genere e l’empowerment femminile, strumenti fondamentali per promuovere il cambiamento.

Artiste, sportive, imprenditrici, pastore, portuali, attiviste, single, fidanzate, mogli, madri, donne portatrici di una straordinaria normalità. Un racconto che attraversa l’Italia varcandone i confini con il ritratto di Princess, una donna nigeriana vittima della tratta, che ha saputo riscattarsi e aiutare altre ragazze.

Convinto che l’arte debba leggere la realtà circostante e restituirne una visione capace di stimolare emozioni e riflessioni, Fabio Imperiale ha trascorso alcuni giorni nelle case delle protagoniste, parlando con loro e approfondendo la loro storia. Da ogni residenza è nato un ritratto, dipinto con caffè, inchiostro e bitume su un collage di cartoline antiche composto dall’artista insieme alla sua ospite e successivamente montato su tavola. Ad accompagnare il dipinto, anche le parole dell’artista, raccolte in un diario di viaggio.

Il corpo della donna, da sempre centrale nella ricerca dell’artista, viene restituito attraverso una figurazione intima, delicata ma estremamente potente. Ogni opera racchiude, infatti, un intreccio di vite: il mondo della protagonista, il sentire dell’artista, i frammenti di memoria che affiorano dalle cartoline antiche, favorendo una riflessione più ampia sulla società, sull’arte e sulla connessione umana.

Il titolo della mostra fa riferimento all’insieme delle annotazioni che, prima dell’invenzione della stampa, venivano riportate ai margini del manoscritto. Una scelta che sottolinea il desiderio di Fabio Imperiale di muoversi con garbo nelle vite delle persone, sfogliandole con cura e annotando le sue riflessioni a margine, per scrivere la sua storia della storia.

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