"La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze"

21.06.23 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Dal 22 giugno al 6 settembre per la rassegna: Caring for Art. Restauri in mostra "La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze" al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze.

Si tratta del secondo appuntamento della rassegna Caring for Art. Restauri in mostra, promossa dall’Opificio delle Pietre Dure per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del ricco patrimonio artistico italiano e non solo.

Opere selezionate che sono state oggetto di importanti interventi conservativi presso l’OPD saranno esposte  con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove potranno essere ammirate  a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.

«Il Museo, che espone esemplari straordinari dell’antica manifattura medicea si apre così», nelle parole di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD, «alle attività che sono il cuore del moderno Opificio e accompagna il visitatore raccontandone i risultati».

La Madonna con Bambino dal Chiostro resterà esposta fino al 6 settembre, visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.

Si tratta di un bassorilievo in stucco (cm 63x48x3) del XV o XVI secolo copia fedele della Madonna Panciatichi, delicatissimo marmo di Desiderio da Settignano conservato al Museo del Bargello e secondo Francesco Caglioti realizzato fra il 1450 e il 1455, quando l’influenza di Donatello sul giovane scultore era particolarmente forte.

Nelle botteghe quattrocentesche era uso trarre copie o calchi dalle composizioni più fortunate dei maestri, in materiali diversi e talvolta con leggere varianti. Quella ora esposta al Museo dell’OPD è opera di un artista anonimo dalla mano molto sensibile che è riuscita a mantenere intatta la grazia straordinaria dell’originale, purtroppo oggi consunto in superficie poiché esposto all’aperto, sul muro esterno del palazzo collocato fra via de’ Pucci e via Cavour, fino al 1920 quando entrò nelle collezioni del Bargello.

La Madonna in stucco, che ripropone in tutta la loro delicatezza i sottili passaggi di piani ora in parte perduti nell’originale doveva essere dipinta di bianco, per simulare il marmo ed era impreziosita da dorature a foglia sui bordi della veste, sui festoni vegetali nello sfondo e sui capelli della Vergine e del Bambino.

Probabilmente in seguito alla rottura in numerosi frammenti e al successivo incollaggio era stata ridipinta con uno spesso strato scuro ad imitazione del bronzo, che appesantiva il modellato e ne falsava profondamente l’aspetto.

Ora dopo la pulitura ed il ritocco discreto, pur con le alterazioni subite a causa del tempo e dei trattamenti cui è stata sottoposta ci cattura con la sua pacata luminosità, che più facilmente immaginiamo brillare nei suoi dettagli dorati.

Anche le corone in argento poste sulle aureole della Madonna e del Bambino sono state restaurate: eliminate le patine scure e protette con vernice trasparente, mediante chiodi d’argento sono state riapplicate sull’opera, per raccontare la devozione di cui l’immagine è stata oggetto nel corso della sua storia.

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