“L’oggetto che non c’è” alla Fondazione Albini

Chi non vorrebbe tornare bambino per un giorno? La spensieratezza, la bontà d’animo, la generosità, la creatività. Questi sono gli elementi che caratterizzano i laboratori per piccoli designer alla Fondazione Albini. Il tema è ovviamente il design, o meglio l’opera del maestro Franco Albini, ma declinato ai più piccoli. Si tratta del FFA Kids Lab “L’oggetto che non c’è” e la fondazione in via Telesio 13 a Milano si prepara ad aprire le porte sabato 20 ottobre alle ore 16.30 ai bambini con età compresa tra i 6 e gli 11 anni.

L’opera di Franco Albini nasce da un forte senso di responsabilità sociale e dalla consapevolezza che le proprie azioni hanno un impatto sul contesto. L’obiettivo del laboratorio è proprio quello di aiutare i bambini a sentire che anche loro possono avere un ruolo attivo nel proporre soluzioni e di fornire loro il supporto di un metodo valido in ogni ambito della propria vita, il metodo di Albini, che consiste in scomposizione del problema, verifica dell’obiettivo, essenza nella funzionalità e lavoro di squadra.

Si inizia la giornata con la valigia di Albini, una breve introduzione alla figura e all’opera dell’architetto; poi vi è il rompighiaccio, piccola caccia al tesoro dei pezzi che compongono la Poltroncina Luisa (progetto di Franco Albini, vincitore del premio Compasso d’Oro nel 1955).

Si passa in un momento successivo al coinvolgimento, ovvero alla riflessione dei bambini sulle diverse categorie di persone che hanno difficoltà; poi è la volta del brief, condivisione con i piccoli della storia di tre persone che hanno bisogno di un oggetto che non esiste e che possa aiutarle a risolvere il proprio handicap.

Infine, il lavoro di gruppo con la suddivisione dei bambini in team di lavoro e l’assegnazione del problema da risolvere. Ogni gruppo, aiutato dai designer, deve progettare una soluzione ed esporre ai genitori la propria idea.