"Ipotesi Metaverso"

02.03.23 , Eventi , Elisa Giglio

 

Dal 5 aprile al 23 luglio, nel cuore di Roma, a Palazzo Cipolla, arriva "Ipotesi Metaverso": grandi artisti del passato incontrano i contemporanei sul terreno dell’immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali.

La mostra, curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema SpA.

Nelle ottocentesche sale di Palazzo Cipolla in via del Corso si alternano opere di artisti storici tra cui Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Maurits Cornelis Escher, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico al fianco di alcuni tra gli artisti digitali più creativi e innovativi della scena contemporanea italiana e internazionale, pionieri del movimento legato all’arte nativa digitale, metapoeti, musicisti che sperimentano con algoritmi generativi, passando per avatar nati e cresciuti nel Metaverso, figure chiave della nuova corrente artistica multimediale e multisensoriale.

Un’immersione nella mente di creatori di mondi dal barocco a oggi - tra Europa, Asia, Stati Uniti, Sud America, Medio Oriente - che trasforma ogni spazio del palazzo di via del Corso in un viaggio fisico e mentale; capsule che conducono lo spettatore ad immergersi all’interno di mondi e visioni attraverso la pittura, la scultura, l’arte digitale, la danza, la poesia, la musica, fino all'intelligenza artificiale. Ogni opera digitale è pensata come un progetto site-specific, legato allo spazio del Palazzo e in armonia con il resto del percorso espositivo.

"Ipotesi Metaverso" propone una serie di esperienze multisensoriali e multimediali, visioni di mondi possibili creati dal genio di artisti nazionali e internazionali, in dialogo con opere del passato di pittori che hanno immaginato altre “realtà”, a partire dal Barocco. Esperienza digitale/immersiva ed esperienza fisica, “materiale”, entrano così in cortocircuito, stimolando il visitatore ad interrogarsi sulle nostre modalità percettive di oggi e del futuro.

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