“Il tessuto come arte: Antonio Ratti imprenditore e mecenate”. Questo è il titolo della mostra, in programma dal 1° ottobre al 7 gennaio 2018 a Palazzo Te a Mantova. L'esposizione è dedicata all’industriale comasco, che ha realizzato un’impresa e una Fondazione riconosciute a livello internazionale, mettendo sullo stesso piano la produzione e la creatività d’impresa con l’arte e la cultura. La mostra, prodotta dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te e realizzata in collaborazione con la Fondazione Antonio Ratti, è curata da Lorenzo Benedetti, Annie Ratti e Maddalena Terragni. La vita di Antonio Ratti è un intreccio tra impresa e arte, creatività e promozione culturale, pubblico e privato. Il suo pensiero nasce dall’idea che la cultura, la conoscenza e l’arte siano strumenti fondamentali per interpretare il proprio tempo. La sua passione lo porta, a soli trent’anni, a trasformare uno studio di disegno in impresa, fondando nel 1945 la “Tessitura Serica Antonio Ratti”, per la creazione e la commercializzazione di tessuti per cravatte e foulards. È la prima tappa di una lunga e progressiva attività imprenditoriale, che culmina nel Gruppo Ratti, attualmente presieduto dalla figlia Donatella, che si attesta come eccellenza mondiale nella produzione di tessuti creati sviluppando una forte ricerca creativa e tecnologica. La mostra intende restituire il ritratto di un personaggio raffinato ed elegante, poliedrico ed eclettico, che investendo nella formazione delle risorse umane e nella valorizzazione del tessuto come arte, ha saputo dare risalto alla qualità dei suoi prodotti tessili. Alta qualità, sperimentazione e innovazione sono le caratteristiche che distinguono l’opera di Antonio Ratti, raccontate trasversalmente in un percorso che prevede un dialogo con le sale monumentali di Palazzo Te per poi svilupparsi negli spazi espositivi delle Fruttiere. Negli spazi esterni sono presenti, inoltre, installazioni di artisti, come Yona Friedman, Richard Nonas, Matt Mullican e Liliana Moro.