Vale la pena recarsi a Roma per visitare il Colosseo, ma non per ammirare ciò che resta del monumento più famoso del mondo ma per visitare la mostra con le ricostruzioni di Palmira, Ebla distrutte dalla furia dell’Isis. La testa umana di Nimrud è lì nel cuore del Colosseo e sembra proprio l’originale, così come il tetto del Tempio di Bel a Palmira. Altro pezzo “forte” è il Grande Archivio di Ebla con i suoi trattati internazionali e inventari frutto di una grande civiltà senza tempo. Chi sono gli artefici di tale ricostruzione che hanno utilizzato la tecnologia applicata alla archeologia? Tre aziende che hanno lavorato con robot, laser scanner, macchine del polisterlo: Nicola Salviati, Arte Idea e Tryco 2.0. Nessuno si accorge della differenza con l’opera gemella. L’impresa è stata sostenuta economicamente dalla Fondazione Terzo Pilastro presieduta da Emmanuele Emanuele con una somma di 160mila euro in tre anni. Mai denaro è stato investito meglio che in questa impresa. La mostra alla quale è stato dato il nome simbolico Rinascere, ti attende fino all’11 dicembre 2016.