Una malinconica mostra fotografica al palazzo delle Esposizioni

Mercoledì, 13 Luglio 2016,
A Roma al palazzo delle Esposizioni, una mostra fotografica di alto valore antropologico si tiene fino al 2 agosto. Più che mostra è una potente indagine storica dal dopoguerra ad oggi attraverso gli scatti di Gianni Berengo Gardin, che intende la fotografia come strumento di conoscenza e di percezione. Già dal titolo: “Vera fotografia, reportage, immagini, incontri”, si realizza che l’opera di Berengo Gardin è il timbro che contraddistingue il retro di ogni foto. L’esposizione è come una metafora circolare che parte dalla Venezia popolare degli anni Cinquanta per concludersi con la nuova Venezia commercializzata dalle navi da crociera che sembrano minacciare la fragile bellezza delle città lagunare. E in questo circolo c’è la storia d’Italia che sembra dilaniata dagli orrori della guerra. Il tutto “raccontato” con grande malinconia con scatti che comprendono gondole del lutto in una laguna spaesata in cui si ritrae la città innevata. Le foto documentano i veloci cambiamenti sociali del Paese, le imponenti fabbriche che descrivono la dura vita degli operai del Sud, le anonime periferie, le linee convulse che disegnano i binari dei tram, l’orrore dei manicomi. Ma anche il reportage sulla vita degli zingari diventa un urlo sociale per le affinità che ancora oggi si riscontrano in molte città italiane. Una mostra da visitare per conoscere meglio la nostra storia.

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