Se vuoi cimentare la tua intelligenza e il tuo senso di orientamento lasciati trasportare al “labirinto” iniziatico del sapere a Scarzuola (Montegabbione-Terni). Progettato dall’architetto Tommaso Buzzi negli anni ’70 del secolo scorso dentro il convento francescano del 1200 e ristrutturato dal suo nipote Marco Solari, il labirinto ricostituito in erba è collocato all’interno di una cittadella ideale precisamente nell’anfiteatro da lui costruito scavando sette gradinate di tufo nel terreno ricreando una serie di sedili pronti ad ospitare improbabili spettatori, ma certi visitatori che nel labirinto ricercano i rebus della propria vita o se volete la perfezione spirituale. Il labirinto si presenta come una serie di meandri apparentemente senza fine. É ingannevole la sua struttura che sembra indicare subito la via di uscita. Ma non è così. Man mano che avanza il visitatore si confonde e deve girare per ritrovarsi al punto di partenza per poi risalire ad una struttura complessa dell’edificio. Il labirinto simboleggia il regno stesso della ricerca dell’uomo, ove il percorso è rappresentano da un filo che gira e si dipana verso l’uscita che può confondersi con l’entrata. Appunto come il labirinto “regno di fantasia pietrificato”.