Intelligenza Artificiale e Robotica al servizio della Sostenibilità

08.07.21 , Ambiente , Daniele A. Mariani

 

Intelligenza Artificiale e Robotica al servizio della Sostenibilità

Si è conclusa la scorsa settimana il G20 degli Esteri e dello Sviluppo, tenutosi a Matera dal 28 al 30 giugno: l'obiettivo dei rappresentanti dei singoli paesi riuniti durante la due giorni è stato quello di lavorare per azzerare la fame entro il 2030. Sotto la presidenza italiana, insediatasi lo scorso dicembre, e che si concluderà con il Vertice dei Capi di Stato e di Governo del prossimo 30 e 31 ottobre, l'agenda si focalizza sui tre pilastri “Persone, Pianeta e Prosperità”: nello specifico la finalità è quella di raggiungere una nuova prosperità in equilibrio con le persone ed il pianeta, riducendo le disuguaglianze, proteggendo l’ambiente e colmando il divario digitale.  La Presidenza del Consiglio ha affidato all’Istituto Italiano di Tecnologia, l’organizzazione dell’evento del G20 dedicato all’Intelligenza Artificiale (IA) e la Robotica, che si terrà a Genova il 29 luglio: all’appuntamento parteciperanno esponenti del mondo delle istituzioni, giornalisti ed esperti internazionali che dibatteranno sulle implicazioni presenti e future dell’automatizzazione tecnologica. L’Intelligenza Artificiale e la Robotica attualmente richiedono importanti consumi energetici per le proprie applicazioni ed il conseguente impatto ambientale risulta non essere sostenibile nella lotta al cambiamento climatico: entrambi possono però diventare strumenti capaci di essere parte del processo risolutivo. L’Intelligenza Artificiale consente di elaborare quantità massive di dati e di calcolare variabili impossibile per l’uomo: a tal proposito la relazione tra IA ed i 17 SDG può essere funzionale perché, grazie a sistemi capaci di per esempio di calibrare l’impatto delle azioni umane, migliorare i consumi ed abbassare l’inquinamento, prevedere i fenomeni climatici o rilevare la malnutrizione, consentirebbe di supportare le scelte del genere umano nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Al riguardo è stato pubblicato lo scorso 30 giugno lo studio dal titolo “L’intelligenza artificiale al servizio dello sviluppo sostenibile”, realizzato da Ong 2.0, CISV, Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e CNR: la ricerca offre un’ampia panoramica della situazione sull’Intelligenza Artificiale oggi, mettendone in risalto opportunità ed insidie del ruolo che l’IA può avere in relazione alle diverse sfide globali.

Conciliare il benessere di oltre 7 miliardi di persone senza compromettere la biodiversità, fronteggiare l’inquinamento ed il conseguente surriscaldamento globale sono solo alcune delle sfide del nostro tempo: si parla di “Responsible Robotics” come l’applicazione di un’innovazione responsabile nella progettazione, produzione, funzionamento, riparazione e riciclaggio a fine vita dei robot, finalizzata a garantire il massimo beneficio per la società e il minimo danno per l’ambiente. Nello specifico quando si parla di robotica responsabile ci riferisce alla possibilità in fase di progettazione e produzione di includere materiali riciclati o biodegradabili, di prevedere il suo funzionamento a basso consumo energetico, alla riparabilità ed al riutilizzo della componentistica nel fine vita del prodotto. L’innovazione tecnologica e la robotica possono essere parte integrante per la realizzazione del futuro sostenibile, sostenendo le attività umane ad individuare sempre più soluzioni in grado di tutelare non solo l’ambiente ma anche le persone: dalle applicazioni di robot capaci di ripulire i mari o in grado di monitorare lo stato di salute delle specie animali e vegetali, per salvaguardarne gli ecosistemi, a quelli con una finalità più sociale. La “Robotica Collaborativa” sostiene infatti l’interazione fisica con l’uomo, a differenza dei robot tradizionali progettati per lavorare in maniera autonoma e separata, finalizzata all’occupazione ed alla crescita di competenze, all’efficienza e la produttività delle imprese;  a tal proposito è stata sottoscritta il 14 aprile scorso “La Carta delle Idee della Robotica Collaborativa”, redatta dai maggiori esperti del settore e finalizzata a fornire le linee guida e spunti di riflessione ad imprese, associazioni, università e scuole, istituzioni sul il futuro tra esseri umani e robot.

Le tante sfide della sostenibilità sono tutte tematiche interconnesse e legate tra loro: portare al centro dell’automazione l’elemento umano potrà essere il punto di partenza per promuovere un umanesimo tecnologico finalizzato a ridurre al massimo l’impatto che l’umanità ha sul proprio pianeta nel nome di una prosperità armoniosa con la natura.

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