Nell’affascinante contesto del Museo di Santa Maria Novella a Firenze, l’azienda Aboca ha avuto la grande intuizione di organizzare la mostra “La Botanica di Leonardo, per una nuova scienza tra arte e natura”.
Il pensiero di Aboca, come quello di Leonardo Da Vinci si basa sulla comprensione di una simbiosi che mette al centro il sistema di relazioni tra uomo e ambiente. La visione sistemica di Leonardo e le sue intuizioni botaniche, alla luce delle conoscenze moderne, diventano un elemento prezioso per osservare e rileggere la nostra contemporaneità. Questo ci aiuta a prendere consapevolezza del nostro posto nel mondo e delle grandi opportunità di un nuovo modo di pensare al rapporto tra scienza e natura, in particolare per la nostra salute. Per Aboca dunque, rileggere oggi il Leonardo pensatore sistemico portatore di un profondo rispetto per il mondo naturale per tutte le forme di vita e per le relazioni fra di esse è un modo universale di riportare l'attenzione sulla proprietà dei complessi naturali e di validare scientificamente ciò che per il Genio era solo un'intuizione.
La curatela della mostra, inaugurata per il pubblico il 13 settembre, è di Stefano Mancuso una tra le massime autorità Mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi e studioso di Leonardo e Valentino Mercati fondatore e presidente di Aboca. il coordinamento scientifico e di Valentina Zucchi, Mua.E. Firenze. Capra sostiene che Leonardo è stato un pensatore sistemico e allo stesso tempo un ecologista ed è per questo che la mostra ha un approccio scientifico che si snoda attraverso un viaggio intellettuale nel percorso botanico di Leonardo.
Mancuso aggiunge che Leonardo considerava la vita come una rete di connessioni e la natura umana non potrebbe sopravvivere senza un'attenzione particolare per l'ecosistema e la natura. Occorre quindi riscoprire i valori e il funzionamento della natura. Aboca ha preso spunti da questi studi per cercare di fornire soluzioni per il futuro basati sui concetti di riciclo, circolarità e sostenibilità per creare una nuova economia circolare.
“La visione sistemica è una scienza – afferma Mercati –, è una evoluzione che non è accettata, temo, dall’oscurantismo evoluzionistico. La Botanica è l'unico strumento che permette di capire qual è la direzione da intraprendere per rendere l'evoluzione sostenibile.
L'esposizione delinea il contesto filosofico e tecnico del tempo di Leonardo per approfondire i suoi studi sulle sue forme e sui processi del mondo vegetale attraverso il suo sguardo di pensatore sistemico evidenziando le connessioni tra arte scienza e natura e le relazioni per diversi ambiti del sapere. La Botanica di Leonardo diventa così un punto di osservazione privilegiato per aprirsi ad un discorso contemporanee sull'evoluzione scientifica e la sostenibilità ecologica. Dalla fillotassi alla dendrocronologia, gli scritti e i disegni di Leonardo registrano intuizioni di assoluto rilievo nella storia della Botanica generale dal suo acuto spirito di osservazione e dalla sua continua attività sperimentale che vanno a delineare una visione dinamica della scienza inscindibile dall'arte e dalla tecnica e ricca di implicazioni e riferimenti anche nella contemporaneità.
Leonardo considera l'esperienza fondamentale del sapere ed elabora una visione organica del mondo il nome di uno sguardo unitario sulla natura e sul mondo dei viventi. Le intuizioni sul mondo vegetale anticipano principi e regole che verranno utilizzati solo molto tempo dopo. Leonardo osserva e rappresenta alberi piante e fiori indagandone con straordinario acume i processi le forme le strutture le relazioni con l'ambiente e con le altre forme di vita.