Lions 2019: il Festival della pubblicità creativa e impegnata

09.07.19 , Costa Azzurra , Marinella Cucciardi

 

Lions 2019: il Festival della pubblicità creativa e impegnata

Anche quest'anno, Cannes e la sua celebre Croisette sono stati la cornice glamour di quella che si puo' considerare la «Coppa del mondo della pubblicità», il Festival Internazionale dei Lions 2019, ovvero l'evento più prestigioso che riunisce i principali attori del settore comunicazione per premiare le campagne pubblicitarie più originali.

I brand e le agenzie più famosi, venuti da oltre 89 paesi, si sono dati battaglia a suon di video promozionali, in cui creatività, tecnologia e innovazione sono serviti non solo a promuovere un marchio, ma soprattutto a veicolare un'idea.

Negli ultimi anni ci si è infatti accordi che la pubblicità non puo' essere semplicemente la valorizzazione di un prodotto o di un servizio, il consumatore moderno è attirato anche dalla storia che lo spot promozionale racconta, dagli ideali che esso comunica.

La pubblicità è così diventata un riflesso delle trasformazioni sociali e politiche del nostro tempo.

Non sorprende quindi che le tendenze principali delle varie campagne presentate all'edizione 2019 dei Lions abbiano attinto ai temi forti della nostra attualità, primo fra tutti quello della diversità.

Diversità tra i sessi, proposto da Stabilo con «Highlight The Remarkable» (una serie di immagini in bianco e nero, in cui le donne all'ombra dei grandi uomini della storia sono evidenziate a colori), da Volvo con «The E.V.A Project», per denunciare il design sexista delle auto, o il toccante «Mistaken Love Song» contro la violenza coniugale.

Grande attenzione in molte delle categorie di premi anche per il tema dell'accessibilità o dell'handicap, con Google, Microsoft et Huawei e le loro campagne per promuovere nuove applicazioni accessibili a tutti, o il marchio Lego e la sua pubblicità dei nuovi mattoncini in Braille.

Il razzismo, in tutte le sue manifestazioni, culturale, politico o di razza, è stato il tema forte di marche come la Nike, e il giornalismo minacciato dalle fake news è stato un argomento più che mai attuale, in un'epoca in cui le notizie hanno un enorme potere di influenza.

La 66esima edizione dei Lions, che ha mantenuto la formula ridotta già sperimentata nel 2018, cinque giorni di premiazioni, conferenze e meeting, era stata annunciata con cifre di frequentazione al ribasso. Ma se in effetti alcune agenzie pubblicitarie hanno disertato l'evento, i grandi brand sono stati ancora i protagonisti assoluti, sia per l'originalità dei contenuti che per le campagne, proposte spesso direttamente senza ricorrere ad agenzie esterne.

Anche tra le categorie in gara si sono registrate percentuali di partecipazione in calo per alcune, mentre per altre le cifre testimoniano un soddisfacente aumento.

Successo per le due nuove categorie 2019: «Creative Strategy Lion», che celebra l'idea alla base dell'idea, ovvero come scelte strategiche ben pianificate possono ridefinire un marchio, il suo business e influenzare il consumatore; «The Entertainment Lions for Sport» che mette in evidenza come la creatività puo' attingere alla cultura dei fan e sfruttare il potere degli sport per attirare il pubblico verso i brand.

Ancora un bilancio positivo, quindi, per un'edizione in cui la creatività è sempre la base di ogni pubblicità vincente, ma non puo' dissociarsi dai contenuti, in quanto i marchi hanno ormai il potere di influenzare con i loro messaggi non solo i gusti dei consumatori ma anche il mondo in cui essi vorranno vivere.

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