Il villaggio minerario di Ingurtosu

Il villaggio minerario di Ingurtosu, chiamato anticamente “Su Gurtosu”, appartiene al comune di Arbus e si trova all'estremità della valle Is animas. Questa valle conduce verso il mare della Costa Verde e termina con la stupenda spiaggia di Piscinas, circondata da dune di sabbia finissima.  Ingurtosu è stata una realtà mineraria importantissima per la Sardegna. Vi risiedevano circa seimila abitanti, i minatori e le loro famiglie. Oltre alle abitazioni vi era l’ospedale che fu indispensabile per far fronte ai frequenti incidenti in miniera e per curare le malattie professionali e la chiesa di santa Barbara

12.05.18 , Arte , Collaboratore Riflesso

 

Il villaggio minerario di Ingurtosu

Il villaggio minerario di Ingurtosu, chiamato anticamente “Su Gurtosu”, appartiene al comune di Arbus e si trova all'estremità della valle Is animas. Questa valle conduce verso il mare della Costa Verde e termina con la stupenda spiaggia di Piscinas, circondata da dune di sabbia finissima. 

Ingurtosu è stata una realtà mineraria importantissima per la Sardegna. Vi risiedevano circa seimila abitanti, i minatori e le loro famiglie. Oltre alle abitazioni vi era l’ospedale che fu indispensabile per far fronte ai frequenti incidenti in miniera e per curare le malattie professionali e la chiesa di santa Barbara. Quest’ultima è una costruzione a capanna con un arco trilobato cieco e un ingresso sormontato da una lunetta che reca tracce di un dipinto deteriorato; il suo interno ha tre alte navate con pilastri di ordine dorico coperte da soffitto piano con affreschi e marmi decorativi.

Poco lontano, ai piedi della scalinata esterna, si trova un monumento in forma di guglia neogotica, che commemora uno dei proprietari della miniera, Lord Brassey. Nella vicina località di Naracauli vi è infatti la suggestiva laveria Brassey, costruita nel 1900 che ci trasporta nel passato lavorativo minerario della Sardegna. Il vero gioiello del villaggio di Ingurtosu è il palazzo della direzione, chiamato il Castello, realizzato intorno al 1870 dall’ingegnere tedesco George Bornemann che sovrastava il villaggio.

Vennero inoltre edificate le scuole e incrementata l'attività del laboratorio medico. Nel 1871 si costruì il primo tratto di ferrovia privata per collegare gli impianti di trattamento del minerale alla stupenda spiaggia di Piscinas circondata da eucalipti, ginestre e ginepri. Negli anni, con il recupero e la ristrutturazione dei fabbricati della società mineraria, un imprenditore investì nella costruzione della sua azienda alberghiera nella spiaggia incontaminata di Piscinas che ben si integra col paesaggio naturale e che richiama tantissimi turisti da tutto il mondo.  La miniera, dalla quale si ricavava piombo, zinco e argento, cessò di funzionare nel 1943, molti minatori vennero licenziati; pochi anni dopo la situazione migliorò fino alla crisi che portò alla chiusura definitiva di Ingurtosu negli anni ’60 col crollo del prezzo dei metalli. Ci furono diversi scioperi non solo contro l'odiato "Patto Aziendale" che caratterizzerà anche le miniere di Montevecchio (altra perla sarda) ma anche contro le precarie condizioni di lavoro e l'estrema pericolosità dei cantieri.

La miniera di Ingurtosu fa parte del parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'unione europea come sito di importanza comunitaria. Oggi solo poche decine di abitanti hanno deciso di non abbandonare questo meraviglioso borgo immerso in un rigoglioso contesto naturale ricco di fascino dove si scorgono i ruderi delle antiche strutture minerarie e domina incontrastato il cervo sardo che è possibile vedere al calare del sole col suo portamento fiero ed elegante. Anna Paola Olita

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