Vinicio Momoli

Martedì, 29 Novembre 2016,
Arte,
 
Artista poliedrico, curioso, vivace. Questo è il ritratto di Vinicio Momoli. Padovano, attivo tra Parigi e Castelfranco Veneto (Tv), ha partecipato a più di duecento mostre nazionali e internazionali in musei e gallerie private. I diversi viaggi in America e soggiorni a Parigi lo mettono a contatto con le esperienze artistiche più innovative. Da queste sollecitazioni, a partire dagli anni Sessanta, deriva la produzione di opere, caratterizzata da un’attenzione riflessiva attorno al senso della forma e alle dinamiche intrinseche dei materiali. Adotta fin dall’inizio della sua molteplice ricerca più forme espressive, con una dialettica sperimentale aperta a numerosi sviluppi, ancorati al pensiero minimalista e alla positiva semplicità della forma-materia. Decisivo il confronto con le opere storiche negli spazi parigini dell’Unesco. Il suo lavoro, negli anni Ottanta, si apre al confronto con lo spazio attraverso installazioni ambientali e sculture polimateriche, con cui ha interpretato e reinventato le forme archetipiche dell’abitare. L’opera del Momoli si ispira al minimalismo, movimento essenziale nato nella rivoluzione sessantottesca, insegnando la necessità di invadere lo spazio con forme massicce e di totale inerzia materica. Vinicio ha effettuato una correzione, avvalendosi di materiali di origine organica, legno, stoffa, o anche pietra, procedendo a livelli multipli e sovrapposti. Per evitare i rigorismi dell'astrazione geometrica, l’artista ha fatto ricorso a due espedienti: l'introduzione del colore e poi ha intervallato le varie giaciture in maniera sovrabbondante. Ha voluto che la forza di gravità entrasse in gioco e quegli strati, se pur stesi in orizzontale, si sono fatti panciuti al loro centro, subendo il peso di quanto veniva accumulato sopra di loro. Fase dell'Antiform, anche quando adotta le lamiere metalliche. Il titolo globale, che Momoli da alle sue proposte, è Nexiture, neologismo denso di significati polivalenti. La nozione della tessitura, a confermare l’ispirazione di origine organica. Il concetto del legare contestualmente è dato dal nexus, ribadendo la volontà di pervenire a una proposta inconfondibile. Ci sono poi altre varianti, a questo "nesso", nodo gordiano, che l'artista decide di infrangere con un gesto eloquente. Qualche volta gli strati di pietra si innalzano in verticale, ma questo non impedisce la volontà dell'artista di lasciarvi un segno. L'idea del legamento regge tutta la produzione di Momoli, anche quando decide di praticare il nesso con ricorso al neon. Tutto si tiene, tutto si lega, in una vasta operazione di bricolage, giocato su tasti molteplici.

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