Bosa, la “Città del Sole” che incanta per la sua atmosfera magica

Lungo le vie del pittoresco borgo medioevale si possono ammirare le facciate delle case tutte dipinte con colori pastello. Inoltre, la presenza di vigneti, considerati l’anima del paese, consente la produzione della nota malvasia bosana, vincitore di prestigiosi premi

03.12.18 , Architettura , Anna Paola Olita

 

Bosa, la “Città del Sole” che incanta per la sua atmosfera magica

Bosa, soprannominata “Città del Sole”, è una delle sette città regie della Sardegna. Antico borgo medioevale, situato in Planargia, è affiancato dal Temo, unico fiume navigabile presente nell’isola. Le sponde del fiume sono unite da un maestoso ponte, considerato tra i trenta più belli d’Italia, da cui possiamo ammirare la città vecchia sovrastata dal castello dei Malaspina, situato sul colle di Serravalle, che dal XII secolo veglia sulla costa nord-occidentale della Sardegna e da cui si ha una visione globale di Bosa ed una straordinaria vista sull’ampia vallata, sul corso del fiume e sulle chiesette campestri.

L’anima del paese sono i vigneti dove si produce un vino dolce, la nota malvasia bosana, vincitore di prestigiosi premi. La malvasia viene utilizzata anche come attrattiva turistica, Bosa infatti è inserita nell’itinerario “le vie del vino”. Nel centro storico le facciate delle case, che si sviluppano soprattutto in altezza, sono dipinte con colori pastello. Al loro interno vi sono ripide e strette scale che conducono ai diversi piani; le finestre sono ornate con caratteristici pizzi sardi e impreziosite da graziosi balconcini in ferro battuto, con stipiti e architravi in trachite rossa lasciati a vista. La trachite rossa caratterizza anche la facciata della cattedrale dell’Immacolata, edificata nel XV secolo e ricostruita quattro secoli dopo mantenendo intatte le caratteristiche originarie, la chiesa del Rosario sormontata da un ottocentesco orologio bifacciale e la vicina piazzetta con la fontana di marmo, incorniciata dalle arcate del seicentesco palazzo Delitala e dal settecentesco palazzo Don Carlo. Da non perdere, inoltre, la suggestiva chiesa e l’annesso convento del Carmine, costruiti in stile barocchetto piemontese, che custodiscono un prezioso altare decorato con marmi policromi. Le attività artigianali sono ancora profondamente radicate nella cultura e nell’economia locale e contribuiscono ad ammantare Bosa di un’atmosfera magica. Lungo le vie del pittoresco borgo medioevale, detto “Sa Costa”, ci si imbatte in anziane signore dedite al ricamo e alla lavorazione della filigrana, a richiamare l’antica usanza che praticavano le donne in attesa dei loro uomini partiti per mare. Sulla sponda opposta del fiume si estende il complesso architettonico della Bosa ottocentesca, le concerie, che sono state dichiarate monumento nazionale in quanto considerate un prezioso esempio di archeologia industriale. Scendendo verso il mare si raggiunge Bosa Marina e lo sguardo viene immediatamente rapito dalla chiesa di Santa Maria del Mare che fonde insieme elementi gotico-catalani e forme rinascimentali e dalla Torre Aragonese dell’isola Rossa, una costruzione cinquecentesca che veglia sull’antico borgo. Bosa è un paese ricco di storia, di tesori architettonici e di buon cibo, di cui ci si innamora al primo sguardo.

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