Miami (10)

Quando si dice “Miami”, nell’immaginario comune balza subito alla mente l’idea di divertimento, belle spiagge, sole e mare. Ma coloro che conoscono profondamente la metropoli floridense sanno che non c’è niente di più sbagliato: infatti, le amministrazioni degli ultimi anni hanno propugnato un enorme sforzo per modernizzare la città in termini di trasporti, eventi culturali, musei e rivalorizzazione di molte aree che erano da tempo ai margini della vita cittadina. Un settore su cui si sta indubbiamente investendo per aumentare l’appeal di Miami è l’arte. Ormai da anni, ad esempio, l’Art Basel di Miami Beach, estensione della fiera d’arte contemporanea che si tiene ogni anno a giugno a Basilea, rappresenta la manifestazione più famosa del settore negli Stati Uniti. Richiamando migliaia di appassionati da tutto il mondo, l’Art Basel di Miami Beach si svolgerà tra l’1 ed il 4 di dicembre ed arriverà quest’anno a spegnere tredici candeline, vantando la presenza di oltre 260 gallerie provenienti da più 30 paesi e decine di esposizioni collaterali. Un altro evento di livello internazionale nel mondo dell’arte moderna e contemporanea che avrà luogo sempre tra l’1 ed il 4 dicembre è il Miami River Art Fair, organizzato dalla mecenate dell’arte Nina Torres. La manifestazione si terrà al Downtown Miami Convention Center, all’interno del James L. Knight International Center, e rappresenta una vetrina di gallerie, artisti e progetti di livello mondiale in un grande spazio espositivo sulle rive dello storico fiume della città. Anche certi quartieri della metropoli hanno subito dei cambiamenti importanti al fine di abbracciare un più ampio concetto di cultura legato all’arte. Il Design District, ad esempio, già rinomata meta per lo shopping di alta moda e lusso, ha visto l’apertura di oltre 130 gallerie d’arte e showrooms, contribuendo ad arricchire ulteriormente una zona costellata dal meglio del meglio in tutti i campi. Un altro valido esempio è rappresentato da Wynwood: originariamente il quartiere non era certo tra i più famosi di Miami, soprattutto per lo squallore di certe sue aree trasandate e lasciate a sé stesse. Negli ultimi anni, invece, il processo di valorizzazione di Wynwood ha portato a renderlo molto trendy tramite l’ “ArtWalk”, un evento che ha luogo ogni primo sabato del mese dove diversi artisti esibiscono le proprie collezioni private fino a notte inoltrata, il tutto in un’atmosfera molto vivace tra bars, lounges e giovani vogliosi di passare un weekend alternativo. Wynwood è inoltre sede di una mostra murale permanente all'aperto con alcuni dei più famosi artisti di strada provenienti da tutto il mondo. Nonostante il fatto che questo quartiere non possa ancora vantare un livello espositivo di opere di caratura internazionale, rappresenta ad ogni modo una zona da non tralasciare in un ipotetico tuffo nell’arte della città di Miami.    ART IN MIAMI: A CONTINUOUSLY GROWING SECTOR When you say “Miami”, the first things that come to mind for most is the idea of having fun, the nice beaches, sun and the sea. However, those who really know the Floridian metropolis also know that these concepts are wrong. In fact, the city government administrations, in recent years, have made a big effort in order to modernize public transportation, promote cultural events, open new museums and reinvigorate certain areas that have been kept away from the core of the city’s life for too long. Undoubtedly, art is a sector that is growing a lot, helping increasing the appeal of Miami. Art Basel of Miami Beach (the US extension of Basel’s contemporary art fair) represents the most important initiative in this field in the United States. Art Basel, which will take place between December 1st and 4th, 2016, attracts thousands of visitors from all over the world. This year the event will reach its thirteenth edition and will host over 260 galleries coming from more than 30 countries, as well as tens of side expositions. Another internationally-renowned event within the modern and contemporary world, that will also take place between December 1st and 4th, 2016, is the Miami River Art Fair, organized by an art Maecenas like Nina Torres. This initiative will be held in the Downtown Miami Convention Center, inside the James L. Knight International Center, and represents an important showcase for galleries, artists, and projects from around the world within a huge bayfront exhibition space on the famous Miami River. Even certain neighborhoods of the city have had big changes in order to embrace the concept of art. The Design District, for instance, has always been a renowned stop for high fashion and luxury-kind of shopping, and now it hosts more than 130 art galleries and showrooms, contributing to enrich an area already characterized by the best of the best in each and every extent. Another good example is definitely Wynwood: originally, this neighborhood was not that known in Miami, especially due to the sleazy and shabby streets and areas you can find here. However, in recent years, Wynwood has had a steady development led by initiatives such as “ArtWalk”, an event that takes place every first Saturday of the month where you can see several artists showcasing their own collections within a very lively atmosphere among bars, lounges, and young people willing to spend an alternative-kind of weekend. Wynwood also hosts permanent outdoor murals by some of the most important woldwide street artists. Although this area cannot claim to boast internationally-renowned art works yet, it actually represents a “must see” for all art enthusiasts visiting Miami. Francesco Famà (corrispondente da Miami)
Quando ci si sposta in un nuovo paese, un cittadino straniero cerca istintivamente di appoggiarsi tanto ad amici quanto a tutti quegli enti che lo possano far sentire più vicino a casa, a quel mondo da cui si sposta, appunto, per necessità o voglia di un’esperienza differente. La risposta all’inevitabile domanda: “A chi rivolgermi”? Una volta atterrato in suolo americano rimane pressoché sempre la stessa: Consolato Generale o Ambasciata. Ma se si dovesse aver bisogno di un suggerimento, una consulenza o un vero e proprio supporto oltre che personale anche professionale, un’altra valida risposta è rappresentata senza dubbio dalla Camera di Commercio Italiana locale. A Miami, la Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE o IACC di Miami) fu fondata nel 1991 e si annovera tra le 70 Camere ufficialmente riconosciute dal Governo Italiano all’estero. Tale organizzazione non-profit è dedita alla promozione dell’” italianità” nel sudest degli States ed agli scambi commerciali tra il nostro Paese ed il gigante a stelle e strisce. La IACC, nel corso degli anni, si è specializzata nella doppia funzione di organizzatore di eventi e missioni commerciali negli Stati Uniti e di fautore di delegazioni di “buyers” americani in Italia. Le lunghe collaborazioni con enti come Fiera Milano, Fiere di Parma, il Consorzio Roma Ricerche, il Beacon Council, le numerose istituzioni americane (e non solo) oltre che le varie Camere di Commercio italiane e straniere hanno permesso tanto il proseguimento di iniziative che si susseguono anno dopo anno, quanto la realizzazione di nuovi progetti (dall’enogastronomia, catering & food service al design; dalle nuove tecnologie ed innovazioni alla nautica; dal turismo alla consulenza; dalla moda all’arredo-casa fino all’arte). Per citare alcuni esempi di eventi ed iniziative in cui la IACC di Miami ha giocato e continua a giocare un ruolo importante nel rafforzare i legami tra l’Italia e gli Stati Uniti, vanno ricordati: l’EXPO di Milano 2015 (e.g. HOST, TUTTOFOOD, HOMI), MERCANTEINFIERA a Parma, The Extraordinary Italian Taste, Marchio Ospitalità Italiana, il Seatrade Cruise Global, il Ft. Lauderdale Boat Show, il Real Estate Week – Miami, Art Basel, l’apertura del “Chapter” di Porto Rico, il South Beach Wine & Food Festival, le partnership ed incontri con università ed enti sia pubblici che privati sul tema dell’ICT e delle biotecnologie, il progetto Signa Maris e la pubblicazione annuale del Magazine “.IT”. Con oltre 200 imprese associate, la IACC di Miami ha il grande vantaggio di essere ubicata nel cuore del vero “ponte economico-commerciale delle Americhe”: una metropoli capace di attrarre molti imprenditori italiani interessati non solo ad espandersi negli USA, ma anche nell’area dei Caraibi e Centro-Sud americana. Nevio Boccanera, Direttore Esecutivo della Camera, afferma: “La crescita di Miami sotto il profilo economico e culturale è stata esponenziale negli ultimi anni. Sono molte le aziende ed i brands italiani che aspirano a questa vetrina. Per tale motivo, la IACC si è reinventata sia per supportare le PMI nella ricerca di importatori-distributori, sia per aiutare tutte quelle aziende che avessero bisogno di specifiche manifestazioni attraverso cui promuoversi. Un esempio emblematico di questo nuovo volto della Camera è rappresentato dall’evento che stiamo organizzando per il 22 ottobre prossimo in concomitanza dei 25 anni dalla fondazione della IACC. Il “Best of Italy Gala Night”, infatti, punta a coinvolgere la città di Miami in una festa dedicata alle eccellenze dei settori che hanno reso il nostro Paese famoso in tutto il mondo. Lo scopo è di dare un’opportunità a coloro che si vogliano presentare o che vogliano consolidare la propria presenza nel mercato americano utilizzando l’evento come piattaforma di prestigio per i propri prodotti”. Il “Best of Italy Gala Night” avrà luogo durante il mese dell’eredità culturale italiana in America ed arricchirà un periodo colmo di eventi per gli amanti del Bel Paese, rappresentando un save-the-date da non perdere.   THE ITALY-AMERICA CHAMBER OF COMMERCE OF MIAMI AND THE PROMOTION OF THE MADE IN ITALY IN THE SOUTHEAST OF THE U.S.  When moving to a new country, we instinctively rely on both friends and those institutions and organizations that can make us feel closer to home, that world that we are moving from either for necessity or in search of a different experience. The answer to the inevitable question “Whom should I ask?” once having landed in America it always remains the same: the Consulate General or the Embassy. However, if we wanted advice, a consultation or even support not only from a personal aspect, but also professionally, another valid option would be the local Italian Chamber of Commerce. In Miami, the Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE or IACC of Miami) was founded in 1991 and it represents one of the 70 Chambers officially recognized abroad by the Italian Government. This non-profit organization is devoted to promote the Made in Italy brand in the Southeast areas of the U.S. as well as to foster trade between our country and the “stars-and-stripes giant”. During recent years, the IACC has focused on and specialized in becoming both an organizer of events and trade missions in the U.S. and a supporter of delegations of American “buyers” in Italy. The long-standing collaborations with entities such as Fiera Milano, Fiere di Parma, Consorzio Roma Ricerche, Beacon Council, the numerous American (and non-American) institutions as well as the various Chambers of Commerce both Italian and foreign have allowed the continuation of yearly initiatives and the implementation of new projects. These include: from the wine & food and catering service sector to the design one; from new technologies and innovations to the nautical sector; from tourism to consultations; from fashion to home-furnishing and the art sector. Among the several events and initiatives in which the IACC played and continues to play a crucial role in enhancing the relationships between Italy and the U.S., it is important to mention: the 2015 EXPO in Milan (e.g. HOST, TUTTOFOOD, HOMI); MERCANTEINFIERA in Parma; The Extraordinary Italian Taste; Marchio Ospitalità Italiana; Seatrade Cruise Global; the Ft. Lauderdale Boat Show; the Real Estate Week – Miami; Art Basel; the opening of the “Chapter” in Puerto Rico; the South Beach Wine & Food Festival; the partnerships and meetings with public and private universities and institutions in regards to the ICT sector and biotechnologies; the Signa Maris project; and the annual publication of the Magazine “.IT”. With more than 200 members, the IACC of Miami has the great advantage of being located in the heart of the real “economic and trade hub of the Americas”: a metropolis able to attract a multitude of Italian investors interested in expanding business both in North America and the Caribbean and Central-South American areas. Nevio Boccanera, Executive Director of the Chamber, states: “The development of Miami under economic and cultural viewpoints has been stunning throughout recent past years. There are many Italian companies and brands that aim at entering this vibrant scenario. Hence, the IACC has decided to re-invent itself in order to both support the small and medium-sized enterprises that look for importers-distributors and to help all of those companies in need of specific initiatives to promote themselves. An example of this new IACC’s facet is represented by the event we are organizing next October, the 22nd, in conjunction with the 25th anniversary of the Chamber’s foundation. Indeed, the so-called “Best of Italy Gala Night” aims at involving the whole city of Miami in celebrating the Italian excellences that made our country famous worldwide. The purpose is to give an opportunity to those companies that want to either introduce themselves or to consolidate their presence in the American market by using the event as a prestigious means for their own products”. Since this initiative will take place during the Italian and Italian-American heritage month in the U.S., the “Best of Italy Gala Night” is going to enrich that period of the year dedicated to all of the Bel Paese enthusiasts. It should not be missed. Francesco Famà (corrispondente da Miami)
L’importanza di conoscere più lingue al giorno d’oggi è una necessità che si è consolidata con l’affermarsi del fenomeno della globalizzazione, quel processo di interdipendenze culturali, economiche, sociali e tecnologiche in cui quasi ogni aspetto della vita quotidiana può avere una rilevanza mondiale data la “riduzione delle distanze” a cui si è assistito nel corso, specialmente, degli ultimi due decenni. I fattori che hanno portato a tale riduzione sono molteplici, tra cui l’apertura dei mercati, i continui scambi economici e culturali tra paesi anche molto distanti tra di loro (non solo geograficamente) e lo sviluppo costante dell’uso di internet, delle telecomunicazioni e, in genere, delle innovazioni tecnologiche di ultima generazione che di fatto hanno contribuito a rendere anche il più isolato angolo della terra un po’ più “globale”. Senza entrare nel merito di un giudizio riguardo il fenomeno della globalizzazione, è innegabile che oggi il bisogno di parlare più lingue sia legato alla capacità stessa di comunicare in un mondo in cui i confini sono meno distinti di quanto lo fossero un tempo. Per quanto tutte le grandi metropoli americane ed europee, e molte in Sudamerica ed Asia, siano caratterizzate da un pronunciato multilinguismo, non è detto che questo vada di pari passo con la diffusione di una seconda lingua, al di là di quella principale, all’interno di una determinata città o area. Ad esempio, la comunità asiatica di San Francisco è una delle più numerose ed importanti nella città americana, ma questo non ha portato finora alla diffusione del cinese e del giapponese come possibili seconde lingue di riferimento, rimanendo queste pressoché confinate all’interno delle proprie aree di affermazione storica (e.g. China Town, Japan Town). La città di Miami, al contrario, è un esempio quasi unico nel suo genere di perfetta convivenza di due lingue: l’inglese e lo spagnolo. Nonostante, infatti, si stia parlando di territorio americano, a Miami oltre il 66% dei residenti è bilingue e solo il 25% parla esclusivamente inglese. Ovviamente, ciò lo si deve molto alla pesante influenza dei popoli caraibici e latini che si riscontra da un punto di vista tanto culturale quanto, appunto, linguistico. In virtù di questa particolarità e del fattore geografico che rende la città un vero ponte tra l’America Centromeridionale e l’America Settentrionale, ci sono diverse opportunità per perfezionare sia la lingua inglese che quella spagnola. Innanzitutto, è importante sapere che per studiare o perfezionare queste due lingue in America (nel caso specifico, Miami) si richiede il modulo I-20, un documento che attesti che cosa si stia studiando, in quale istituzione e che si abbiano le finanze necessarie per mantenersi durante il corso di studi. Tale modulo viene rilasciato dalla scuola o istituzione in cui si frequenteranno i corsi, previa presentazione di altri documenti ed il pagamento di una tassa. Una volta ottenuto l’I-20, sarà possibile richiedere un visto per studenti internazionali (F-1, full-time student visa). Questo visto viene rilasciato a quegli studenti che abbiano intenzione di frequentare corsi intensivi che impegnino più di 20 ore a settimana; invece per corsi di durata inferiore sarà sufficiente l’ESTA, come per corsi di preparazione al TOEFL. Le certificazioni più importanti ed internazionalmente riconosciute che una persona può aspirare ad ottenere sono l’IELTS (International English Language Testing System) e il TOEFL (Test Of English as a Foreign Language) per l’inglese; il DELE (Diploma de Español como Lengua Extranjera) per lo spagnolo. Ci sono diverse scuole e istituti, sia pubbliche che private, che offrono corsi di inglese e spagnolo nella città floridense. Tra i più importanti si ricordano la Florida International University (FIU) ed il Miami Dade College (MDC), tra quelle pubbliche, e la University of Miami (UM), tra quelle private. Esistono poi numerose altre scuole di lingua che offrono corsi d’inglese, ubicate per lo più nell’area turistica di Miami Beach e nelle aree business di Downtown e Brickell. Superfluo è ricordare l’importanza sia dell’inglese, lingua franca del ventunesimo secolo, sia dello spagnolo, una lingua parlata da quasi mezzo miliardo di persone al mondo sparse in quattro continenti. Queste due lingue ricoprono un ruolo fondamentale nel campo della comunicazione internazionale, in internet e nel settore economico e diplomatico. Miami, grazie al connubio tra americanità e latinità che caratterizza nel profondo il suo essere, rappresenta la meta primaria dove poter piacevolmente praticare inglese e spagnolo, tanto tra i banchi di scuola quanto tra le sue assolate strade costellate di palme.   THE BILINGUALISM AND THE GREAT OPPORTUNITY TO SIMULTANEOUSLY PRACTICE ENGLISH AND SPANISH Today, the importance of being multilingual is a necessity directly connected to the advent of globalization, that particular process embedding cultural, economic, social, and technological interdependencies that can have worldwide impacts due to the “reduction of distances” we have been witnessing throughout the last two decades. There are several factors that have led to this reduction, such as the opening of the international financial markets, the steady economic and cultural exchanges between countries very far apart from each other (not only geographically speaking), and the constant use and development of the internet, telecommunications, and, in general, all of those technological innovations that have contributed to make even the most isolated place a little more “global”. Without further discussing or expressing an opinion about globalization, it is undeniable that the need to speak more languages is exactly linked to the capacity of communicating in a world characterized by continuous international exchanges. Although all American and European metropolises, and many in South America and Asia, are characterized by a noticeable multilingualism, this does not necessarily mean that there is a second referential language, other than the main one, within a given city or area. For instance, the Asian community in San Francisco is one of the biggest and most important ones in this American city, but this aspect has not led to the spread of Chinese and Japanese as potential second referential languages. Indeed, they have basically remained confined within their own historic neighborhoods (e.g. China Town, Japan Town). On the contrary, the city of Miami represents a unique example of perfect coexistence between two languages: English and Spanish. Despite of the fact we are talking about American territory, in Miami over 66% of inhabitants are bilingual and only 25% of these speak exclusively English. Undoubtedly, this is due to the relevant Latin and Caribbean influence which not only has an impact on the cultural perspective, but also on the linguistic one. For this characteristic and the geographical factor that makes Miami the real bridge between Central and South America and North America, there are many opportunities to simultaneously practice English and Spanish in the Floridian city. Before starting a new adventure in Miami, it is important to know that in order to study English and/or Spanish, an I-20 Form is required. It is a document which states what degree a person is studying, where the classes will be taken, and whether he has enough financial resources to complete the course of study. This form is issued by the school or institute where the student will attend the classes, upon submitting other documents and paying a fee. Once the I-20 is ready and sent to the student, the latter can make a request for an “international student’s visa” (F-1, full-time student visa). This visa is given to those students who aim at attending intensive courses, which are the courses that require more than 20 hours per week; otherwise, for courses which require less hours per week (e.g. preparation to take the TOEFL test), the ESTA results sufficient. The most important and internationally recognized certifications a person can achieve are the IELTS – International English Language Testing System – and the TOEFL – Test Of English as a Foreign Language – for English; the DELE – Diploma de Español como Lengua Extranjera – for Spanish. In Miami there are several schools and institutes, either private or public, which offer English and Spanish courses. Among some of the most important, we mention Florida International University (FIU) and Miami Dade College (MDC), both public, and the University of Miami (UM), private. Moreover, there are several language schools that prepare for tests, which are primarily located in the touristic area of Miami Beach and in the business areas of Downtown and Brickell. Undoubtedly, there is no need to state the importance of English today, the new global “lingua franca”, or the benefits of knowing Spanish, a language spoken by almost half a billion people spread throughout four continents. These two languages play a crucial role in various fields, such as international communications, the Internet, and economic and diplomatic sectors. Miami, thanks to the union of North American and Latin American worlds that deeply characterizes its existence, represents the primary destination where practice both English and Spanish, either in school or among its sun-drenched streets sprinkled with palm-trees. Francesco Famà (corrispondente da Miami)
Quando si parla di Ottobre come del mese del patrimonio culturale italiano ed italo-americano in Florida, salta subito alla mente uno degli eventi che più caratterizzano questo momento dell’anno: il Cinema Italy. Arrivato alla sua 13° edizione a Miami – il vero fiore all’occhiello di questa manifestazione negli States, il Cinema Italy vanta un palmares ben più ampio sul piano nazionale e non solo: 9 edizioni ad Atlanta (Georgia), 5 ad Acapulco (Messico), 4 a New York ed altrettante in Alabama. Grazie a questa esperienza, si è consolidato negli anni un iter tale da permettere al pubblico di sapere quando ci saranno certi tipi di film, a seconda dei temi trattati, durante il festival. Allo stesso tempo, questo ha aiutato gli organizzatori, tra cui in primis il Presidente Claudio Di Persia (un veterano dell’industria televisiva e cinematografica ed ex vicepresidente della Telemundo Network, Columbia TriStar e Sony Pictures Entertainment), a stabilire un ritmo di programmazione costante ed a facilitare la scelta dei film per venire incontro ai desideri del pubblico. Se si è a Miami nel mese di ottobre, il Cinema Italy è un evento assolutamente imperdibile. Presidente Di Persia, ci parli del Cinema Italy: come si svolge l’evento ed a cosa aspira? “Il Cinema Italy è una organizzazione non-for profit che si dedica a promuovere la cultura ed arte cinematografica italiana all’estero. In particolare, organizza festival di cinema italiano, così come altri eventi ad essi correlati, in diversi mercati nordamericani con lo scopo di far conoscere la cultura italiana. Il festival del Cinema Italy di Miami, che si svolgerà quest’anno dall’8 al 13 ottobre, vedrà come sempre la rassegna di alcuni dei migliori film italiani “nuovi” (cioè, risalenti agli ultimi due anni – in questo caso del 2014 e 2015). In realtà, dall’8 al 13 si proietteranno solo i film in concorso per il premio finale, ma il festival in sé comincia sempre 2-3 settimane prima con una serie di eventi che sono legati alla manifestazione e che creano quell’effervescenza necessaria affinché le gente venga in sala. È il pubblico a votare, poiché riteniamo che sia suo diritto esprimere un giudizio dopo che ha comprato il biglietto e dedicato un’ora e mezzo o due per vedere un film. Per quanto riguarda la nostra attività, il Cinema Italy si adopera tutto l’anno per promuovere la cultura cinematografica italiana (e non solo quella) attraverso una serie di iniziative. Ad esempio, grazie anche al supporto di enti come la Società Dante Alighieri, il Miami Dade College ed il Consolato Generale d’Italia di Miami, il secondo mercoledì di ogni mese proiettiamo gratuitamente al Tower Theater di Little Havana un film italiano. Questo è anche un modo per mantenere i contatti con il nostro pubblico. Negli anni precedenti, questo tipo di attività è stata svolta anche in altre importanti locations come il Wolfsonian Museum, il Coral Gables Museum, il Miami Beach Cinematheque, l’O Cinema, ed altre. Inoltre, attraverso una newsletter mensile, informiamo costantemente il nostro pubblico riguardo a possibili mostre fotografiche, concerti di musica ed eventi legati all’arte”. Che ruolo ritiene che abbia il cinema nella diffusione della cultura e dell’immagine di un paese? E che progetti futuri ha in cantiere il Cinema Italy? “A mio avviso, il ruolo del cinema nel promuovere e diffondere la cultura e l’immagine di un paese è importantissimo. Il cinema, così come la televisione, sono forme di “entertainment” per tutti, non come, ad esempio, una mostra d’arte moderna o contemporanea che attirano una fetta di pubblico più ristretta. Il cinema e la televisione rappresentano la formula più facile e diretta di intrattenimento e sono un’ottima vetrina per far conoscere l’Italia ed il Made in Italy nel mondo. Purtroppo, il Governo Italiano non sponsorizza adeguatamente questa nostra iniziativa, che però trova il supporto del Consolato Italiano, dell’ICE e persino della Contea di Miami-Dade. Altri paesi invece, vedi Francia o Brasile, appoggiano moltissimo queste iniziative perché ne hanno capito l’importanza. Questo ci limita in ciò che potremmo fare poiché, essendo noi una non-for profit, se abbiamo 100 come entrate, possiamo fare per 100, e se abbiamo 50, possiamo fare per 50. Mi auguro che in futuro il Governo Italiano riconsideri seriamente un evento come il nostro perché è un ottimo veicolo di comunicazione del Made in Italy. Per quanto riguarda progetti futuri, il Cinema Italy punta a lanciare altri 3-4 festivals nel corso dei prossimi 5-10 anni, per un totale di all’incirca 8 eventi all’anno (due a stagione). Questo ci darebbe la possibilità di mantenere contatti ancora più costanti con il pubblico, i distributori e produttori cinematografici italiani, e gli sponsors. Così facendo, potremmo tenere un ufficio aperto tutto l’anno, cosa che adesso non avviene perché siamo tutti volontari, a partire da me. Relativamente alle ubicazioni, San Juan (Porto Rico) sarebbe ottima come possibile espansione caraibica; d’altronde, abbiamo già fatto un festival là. Inoltre, stiamo pensando ad un’espansione verso il nord-est degli Stati Uniti, in particolare Boston e l’area di Brooklyn, New York”.    THE CINEMA ITALY OF MIAMI: AN UNFORGETTABLE EVENT  EXCLUSIVE INTERVIEW WITH PRESIDENT CLAUDIO DI PERSIA When you think about October as the Italian and Italian-American heritage month in Florida, one of the events that mainly characterize this time of the year is the Cinema Italy. Having reached its 13th edition in Miami, which also represents the most important location where the festival takes place, such event can boast both a national and international palmares: 9 editions in Atlanta (Georgia), 5 in Acapulco (Mexico), 4 in New York as well as Alabama. Thanks to this yearlong experience, the audience heading to the event already knows the day when a given movie, according to its topic, will be on the screen, since the show schedule is constant (e.g. on Monday there are movies more intense compared to other days). At the same time, this has facilitated the Cinema Italy’s organizers, and first of all its President, Mr. Claudio Di Persia (a veteran of the television and film industries that has worked as Vice President of the Telemundo Network as well as Columbia TriStar and Sony Pictures Entertainment) to keep a constant rhythm in the movies’ scheduling as well as to easily choose the movies the public would like to see. If you are in Miami in October, the Cinema Italy is not to be missed. Mr. Di Persia, could you talk about the Cinema Italy? How does the event unfold and what does it aim to achieve?  “The Cinema Italy is a non-for profit organization devoted to promote the Italian cinematographic art abroad. Particularly, it organizes Italian film festivals, as well as other events related to this industry, in several North American markets and aims at fostering the Italian culture and the Made in Italy brand. This year’s edition in Miami, which will be held from October 8 to 13, will showcase, like always, the “most recent” Italian movies (that is, those from the last two years – 2014 and 2015). Actually, from October 8 to 13, it will be showed only the movies in competition to win the final prize, but the festival as such gets started 2-3 weeks before with a series of events that are necessary to create the ideal atmosphere for people to come watch the movies. Indeed, the public is the final judge, because we think it should give an opinion after purchasing a ticket and spending time to view a movie. In regards to our activity, the Cinema Italy works all-year-long to promote the Italian cinematographic culture through a series of initiatives. For instance, thanks to the support of organizations and institutions such as Società Dante Alighieri, the Miami Dade College and the Italian General Consulate in Miami, the second Wednesday of every month we have free screenings of an Italian movie at the Tower Theater, in Little Havana. This is also a good method to keep in touch with our audience. In recent years, this kind of activity also took place in other important locations, such as the Wolfsonian Museum, the Coral Gables Museum, the Miami Beach Cinematheque, the O Cinema, and others. Moreover, through a monthly newsletter, we constantly inform our audience about upcoming photographic exhibits, concerts and other events related to the art”. What role do you think cinema has in spreading the culture and image of a given country? What are the future projects for Cinema Italy? “In my opinion, the role played by the cinema in promoting and spreading the culture and the image of a given country is crucial. Cinema, as well as TV, are forms of entertainment ideal for everybody, unlike, for instance, a modern or contemporary art exhibit that gathers just a certain segment of the population. Cinema and TV represent the easiest and most direct kinds of entertainment and are excellent showcases for Italy and the Made in Italy brand abroad. Unfortunately, the Italian Government does not sufficiently sponsor Cinema Italy, which instead finds good supporters in the Italian Consulate, ICE (the Italian Trade Agency) and even Miami-Dade County. Other countries, like France and Brasil, strongly sustain these kinds of initiatives, because they understood their importance. This limits us in what we could do. We are a non-for profit organization and we can only organize event and festivals accordingly to our revenue. I hope that in the future the Italian Government will reconsider an event like ours, because it is a great tool to spread the Made in Italy brand around the world. In regards to future projects, the Cinema Italy aims at launching an additional 3-4 festivals throughout the next 5-10 years, for a total of approximately 8 events per year (two per season). This would give us the chance to better keep in touch with our audience, the cinematographic distributors and producers, and our sponsors. This way, we could have an office open all-year long, something that we cannot do now since we are all volunteers, starting with me. Concerning the locations of these next editions of the festival, San Juan (Porto Rico) would be a great one for a possible Caribbean expansion, since we already had a festival there. Moreover, we are thinking about an expansion towards the North East area of the U.S., particularly Boston and Brooklyn, New York”. Francesco Famà (corrispondente da Miami)
La Società Dante Alighieri è un’istituzione culturale italiana avente come scopo la tutela e la promozione della lingua e cultura italiana nel mondo. Fondata nel 1889 tramite l’azione di un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci, la “Dante Alighieri” ricopre un ruolo fondamentale di consolidamento dei legami dei nostri connazionali all’estero con la madrepatria e di alimentazione dell’interesse verso la cultura e civiltà italiana tra gli stranieri. Questa istituzione è parte integrante della giuria del Premio Strega, il più importante riconoscimento letterario italiano, ed è stata insignita negli anni passati di prestigiose onorificenze come il Premio del Principe delle Asturie (per la preservazione e diffusione del patrimonio culturale europeo) e della Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte. La Dante Alighieri è inoltre membro dell’EUNIC (European Union National Institutes for Culture), un’autorevole organizzazione che mira a promuovere la diffusione delle culture europee attraverso la cooperazione tra gli istituti che la compongono. L’importanza della Dante Alighieri è dunque da riscontrarsi non solo nella sua ampia attività di tutela e diffusione della lingua e cultura italiana, ma anche nel suo dinamico ruolo di amalgamazione e supporto di diverse iniziative provenienti dalle più importanti organizzazioni ed istituzioni a livello europeo.  Vice Direttore Sodo, può parlarci brevemente della Dante Alighieri e delle maggiori attività che promuovete? “La Società Dante Alighieri è un’istituzione culturale italiana che lavora a stretto contatto con il Consolato e che si occupa primariamente di promuovere la lingua e la cultura italiana. Pur essendo questo l’aspetto più rilevante, non è l’unico: infatti, negli ultimi anni la Dante è diventata un vero e proprio European Cultural Center, con lo scopo di tutelare e sostenere la diffusione delle lingue e culture più importanti d’Europa. Ti faccio un esempio: recentemente l’istituzione culturale Alliance Française ha smesso di operare e così il Consolato di Francia ci ha ufficialmente chiesto di organizzare corsi di lingua francese. Inoltre, organizziamo tutti i suoi eventi culturali facendo, dunque, anche le veci di un istituto di cultura e lingua francese. Parimenti avviene per il tedesco (non essendoci a Miami un Goethe Institut), su richiesta del Consolato di Germania. Riguardo al portoghese, collaboriamo con il Centro Cultural do Brasil mettendo a disposizione i nostri spazi fisici ed aule dove insegnare. Indubbiamente, il fulcro della Dante ruota intorno alle lezioni: riceviamo contributi e donazioni, ma è chiaramente importante avere un certo numero di studenti che consentano di coprire le spese. Oltre a ciò, organizziamo mensilmente degli eventi, come ad esempio mostre d’arte – le esposizioni variano dalla pittura alla scultura ed altro ancora e hanno in qualche modo a che fare soprattutto con l’Italia, la Germania e la Francia. Occasionalmente, ospitiamo anche le mostre di alcuni artisti famosi statunitensi e latinoamericani che abbiano legami con l’Italia. Inoltre, sempre una volta al mese, programmiamo conferenze relative a grandi personaggi storici italiani, francesi e tedeschi e proiettiamo un film”. Cosa c’è in programma nel futuro della Dante Alighieri in questa parte di emisfero? Quali iniziative sosterrete per promuovere le lingue e culture europee ed, in particolare, quella italiana? “Stiamo attualmente pianificando di aprire delle piccole sedi della Dante in più zone di Miami oltre che a Coral Gables, dove è presente quella principale. Abbiamo un piccolo branch a Key Biscayne, ma la nostra intenzione è di aprire anche a Wynwood (abbiamo già individuato la sede che sarà dentro una scuola italiana) e, possibilmente, a Miami Beach. Dato che, inoltre, collaboriamo con numerose gallerie d’arte, ne stiamo sponsorizzando l’apertura di una nuova chiamata Valli Art – dal presidente Franco Valli – nella zona di Wynwood che ospiterà opere di autori italiani, spagnoli ed altri del panorama sia europeo che internazionale. C’è poi da ricordare che la nostra istituzione è pienamente operante anche a San Juan, Porto Rico (da qui il nome completo “Società Dante Alighieri Miami & San Juan, Porto Rico”), dove siamo ospiti dell’Alliance Française. Nonostante ciò, c’è in programma nei prossimi mesi di aprire a San Juan una sede unica ed indipendente della Dante insieme al Consolato Onorario Italiano. Lo scopo è di diramare l’insegnamento della lingua e cultura italiana nella capitale portoricana che, essendo abbastanza grande, avrebbe così classi sia nella zona del Condado che nella Vecchia San Juan. Di recente, abbiamo poi avuto il beneplacito dalla sede centrale della Dante a Roma di instituire filiali anche a Santo Domingo e Panama City, il tutto con l’aiuto dell’Ambasciatore Marco Rocca (c’è anche la possibilità di una sede in Nicaragua, ma per ora è un’idea più remota). Tra le iniziative che sosteniamo, la Dante è direttamente coinvolta nell’organizzazione del Miami International Alliance che raggruppava tutti i rappresentati delle sezioni culturali dei Consolati intenzionati ad aderire con l’obiettivo di promuovere progetti culturali comuni. Infine, voglio sottolineare che a breve lanceremo una nostra rivista scritta in italiano, francese e tedesco e divisa in sezioni; in pratica solo la prefazione sarà in inglese. La rivista tratterà di elementi legati alla lingua e alla cultura a Miami, con un occhio di riguardo, ovviamente, alle tematiche relative all’italianità nella metropoli floridense”.   DANTE ALIGHIERI SOCIETY IN MIAMI: EXCLUSIVE INTERVIEW TO VICEDIRECTOR ROCCO SODO THE SPREAD OF ITALIAN LANGUAGE AND CULTURE IN THE MOST IMPORTANT METROPOLIS IN FLORIDA Dante Alighieri Society is an Italian cultural institution aiming at upholding and promoting the Italian language and culture in the world. Founded in 1889 by a group of intellectuals under the leadership of Giosuè Carducci, the “Dante Alighieri” plays a crucial role in consolidating our compatriots’ ties abroad and in fostering the interest towards our language and culture among foreigners. This institution is an essential part of the Premio Strega committee, the most important Italian literary prize, and throughout the years it has been awarded with prestigious recognitions such as the Asturias Prince Award (for supporting the preservation and diffusion of the European cultural heritage). Moreover, the Dante Alighieri is a member of EUNIC (European Union National Institutes for Culture), an authorative association aiming at promoting the spread of the European cultures through the collaboration amongst the institutes that comprise it. Hence, the importance of the Dante Alighieri lies not only on its activity focused on upholding and promoting the Italian language and culture, but also on its dynamic role of merging and supporting various initiatives coming from the most influential European organizations and institutions. Vice Director Sodo can you talk a little about Dante Alighieri and the major activities that it promotes?  “Dante Alighieri Society is an Italian cultural institution that works in close contact with the Consulate and that primarily aims at promoting the Italian language and culture. Although this is the most relevant aspect, it is not the only one: indeed, during the past years the Dante has become a real European Cultural Center with the purpose of upholding and supporting the diffusion of the most important European languages and cultures. Let me give you an example: recently, the cultural institution “Alliance Française” has shut down its activity and, therefore, the Consulate of France has officially asked us to organize French language classes. We also organize their events and, thus, we act like a French cultural and language institute as well. We do so for German too (since there is no Goethe Institut in Miami), upon the Consulate of Germany’s request. In regards to Portuguese, we collaborate with the Centro Cultural do Brasil, giving it the physical spaces and rooms where to teach. Undoubtedly, the main focus of the Dante is the classes: although we do receive donations, it is clearly important to have a certain amount of students in order to cover the expenses. Other than this, we organize monthly events, such as art exhibits – the expositions range from painting to sculpture and more, and they always have something to do either with Italy, Germany or France. Sometimes we also host exhibits related to famous American and Latin American artists with special bonds with Italy. Moreover, we plan monthly conferences about relevant Italian, German and French historical personalities and we also play a movie in one of these languages, according to the specific month and schedule”. What is Dante Alighieri planning to do in this part of the world and what initiatives it aims at supporting in order to promote the European cultures and languages and, particularly, the Italian one? “We are currently planning to open small branches in more areas around Miami. We have our main office in Coral Gables and a branch in Key Biscayne, but we are willing to open another in Wynwood (we found the perfect location within an Italian school) and, possibly, in Miami Beach as well. Moreover, since we collaborate with several art galleries, we are sponsoring a new one called Valli Art – from its president Franco Valli – in the Wynwood area that will host works from Italian, Spanish and European artists as well as international ones. I also want to highlight that our institution is perfectly active in San Juan, Porto Rico (that is why the complete name is “Società Dante Alighieri Miami & San Juan, Porto Rico”), where we are hosted at the Alliance Française headquarters. Despite this, we are planning to open an independent office in San Juan during the upcoming months where both the Dante Alighieri and the Italian Honorary Consulate will be located. The purpose is to spread the teaching of the Italian language and culture all over the Portorican capital that, being a quite big city, would have classes in the Condado area and in the Old San Juan as well. Additionally, we have recently had the approval from the Dante’s headquarters in Rome to open branches in Santo Domingo and Panama City, with the support of the Ambassador Marco Rocca (there is the chance of opening a branch even in Nicaragua, but this is just a hypothesis so far). Amongst the initiatives we support, the Dante is directly involved in organizing the Miami International Alliance that joins the representatives of the Consulates’ cultural sections with the purpose of promoting common projects. Last, but not least, I want to highlight that we will shortly launch our own magazine divided in parts written in Italian, French and German. Basically, only the introduction will be in English. This magazine will talk about topics related to language and culture in Miami, with, of course, particular attention to the Italian community here in the Floridian metropolis”. Francesco Famà
La Circoscrizione Consolare di Miami ha nel corso degli ultimi anni assunto un ruolo chiave come punto di riferimento per le migliaia di nostri connazionali che hanno scelto di realizzare le proprie aspirazioni personali e/o professionali negli Stati Uniti. Dopo New York, la Circoscrizione Consolare di Miami rappresenta il secondo distretto per consistenza numerica di italiani ed italo-americani, servizi erogati ed estensione territoriale comprendente sia diversi stati del sudest degli Stati Uniti che dell’area caraibica. Inoltre, un sempre crescente numero di individui provenienti da paesi latini e sudamericani, ma di discendenza o parentela italiana, si è rivolto alla Rappresentanza diplomatico-consolare di Miami per assistenza, incrementando notevolmente sia la mole di lavoro, che il ruolo del Consolato nelle aree di propria competenza.  In un momento di rallentamento della crescita della rete estera diplomatico-commerciale italiana, una Rappresentanza Consolare come quella di Miami che continui ad erogare servizi efficientemente ed a promuovere una comunità italiana in continua espansione trasmette senza dubbio un messaggio positivo per tutti i nostri connazionali già residenti a Miami e per tutti quegli altri che hanno intenzione di stabilirvisi o aprirvi una propria attività.   Console Barattolo, la presenza italiana nel sudest della Florida ed, in particolare, nella Greater Miami Area, è andata nel corso degli ultimi 2-3 anni aumentando, complice anche una crisi economica internazionale che ha visto molti nostri connazionali cercare fortuna all’estero. Può menzionarci alcuni esempi delle attività ed iniziative che il Consolato Generale d’Italia a Miami ha sostenuto per promuovere il “Sistema Italia”? “La presenza italiana negli Sati Uniti in effetti è incrementata molto soprattutto nel sudest della Florida e nella Greater Miami Area. Sicuramente, come Lei segnala nei suoi spunti, buona parte di ciò lo si è dovuto alla persistente congiuntura economica negativa  europea che ha fatto sì che i nostri connazionali cercassero nuove opportunità in particolare nella zona est degli Stati Uniti, ossia, New York e Miami. Questo a mio avviso per motivi un po’ geografici – la difficoltà lavorativa di adattarsi al fuso orario dell’area californiana e la distanza da casa – ed un po’ perché da Miami si può sviluppare un’attività in tutta l’area americana, latino e sudamericana ed in quella caraibica; zone, queste, di netta importazione di prodotti Made in Italy (alimentari, della moda, della gioielleria, del settore nautico e quant’altro). Miami, in effetti, è un ottimo ponte verso queste realtà. Il crescente flusso di italiani verso il sudest della Florida è stato parallelamente accompagnato anche da un gran numero di latino e sudamericani i quali, per motivi di disagio economico-sociale nei propri paesi e di legami di vario genere con l’Italia, hanno richiesto al Consolato di assisterli attraverso tutta una serie di servizi (passaporti, stato civile ecc.). Questo ha portato la quantità di lavoro del Consolato ad aumentare considerevolmente: si sono, dunque, aperti nuovi uffici al fine di valorizzare la presenza italiana in loco. Solo per farLe un esempio, nel 2014 rispetto al 2013 abbiamo aumentato l’emissione di passaporti di oltre il 30%, un numero enorme se si considera, tra l’altro, che gli iscritti all’AIRE sono aumentati del 20%. Bisogna poi tener conto anche di tutta quella collettività di nostri connazionali che, pur non essendo residenti fissi nell’area di Miami, richiedono comunque la nostra assistenza. Tutto ciò in un contesto in cui l’organico del Consolato risale a 23 anni fa. Quindi vi è una disproporzione tra domanda ed offerta di servizi che il Consolato può e, tutto sommato, sta sostenendo”.  Nel maggio del 2014 a Tallahassee è stata ufficialmente approvata la Resolution che sancisce la nascita dell’“October, Italian and Italian-American Heritage Month in Florida”. Come si è prodigato il Consolato per far sì che questa importantissima iniziativa divenisse realtà?  “Innanzitutto, facciamo una piccola premessa: la presenza italiana nelle zone di competenza del Consolato Generale d’Italia di Miami ed, in particolare, nella Greater Miami Area è indubbiamente di medio-alto livello economico-sociale. Infatti, il percorso formativo sia scolastico che professionale che molti giovani intraprendono negli Sati Uniti risulta spesso essere temporaneo poiché non è facile ottenere un visto duraturo. Come Lei sa, una persona può risiedere in maniera fissa in America solo in alcuni casi e quello primario è sicuramente l’ottenimento del visto basato sugli investimenti che si stanno facendo (il famoso “investor visa”). Questo fa sì che la presenza italiana nella Greater Miami Area si traduca tanto nell’apertura di nuove attività, quanto nel conseguente trasferimento della propria famiglia e figli in loco. Quindi, per agevolare il processo di integrazione sia professionale che scolastica degli italiani residenti, ho cercato attraverso contatti diretti con i principals (presidi) e con il superintendent (simile al nostro provveditore agli studi) di promuovere l’italiano nonostante il fatto che i mezzi e le risorse a disposizione fossero molto limitati: la risposta è stata ottima. Come risultato diretto dello sforzo del Consolato, oggi è possibile mandare i propri figli dalle elementari al liceo a corsi d’italiano curriculari, integrati e completamente gratuiti del sistema pubblico scolastico americano. E credo che sia l’unica realtà in questo senso negli Stati Uniti. Tale successo, che è stato ufficializzato nell’ottobre del 2014 con la firma del Memorandum of Understanding fra il Consolato d’Italia e Miami-Dade County Public Schools, rafforza ulteriormente la filiera di insegnamento dalle elementari al liceo di corsi d’italiano. Durante le prossime settimane, con la firma di un addendum, si cercherà di estendere la filiera ad altre 3 scuole pubbliche nella zona di Broward, Ft. Lauderdale – il provvedimento dovrebbe essere esecutivo già dall’anno scolastico 2015-2016. In questo contesto di promozione della lingua e cultura italiana, c’è stata l’adozione all’unanimità da parte del Senato della Florida della Risoluzione che proclama ottobre il mese della cultura e retaggio italiano ed italo-americano in Florida. Ci sono molte idee per il prossimo ottobre e non è facile realizzarle soprattutto perché, visto il momento economico non facile in Italia, ciò deve esser fatto a costo zero e tramite sponsors. Eppure, se si propone un prodotto economico, sociale, culturale italiano valido la risposta è sempre positiva. La questione sta nel continuare a sensibilizzare la comunità locale poiché, in fin dei conti, i nostri interessi sono anche i loro e viceversa”. Lei ritiene che questo trend di crescita della presenza italiana nel sudest della Florida continuerà anche nell’immediato futuro? Vede delle buone opportunità per gli italiani che desiderino inseguire il sogno americano nel Sunshine State? “In diversi settori l’import di prodotti italiani è stato testimone di una considerevole crescita. Basti pensare a prodotti alimentari, enogastronomici ed agricoli, del design, dell’arredamento (e.g. in Design District la maggior parte degli showrooms sono italiani), della moda (e.g. negli ultimi due anni si è cercato di sostenere il Miami Fashion Show), di prodotti di lusso (la vendita di auto italiane di alta gamma – Maserati e Ferrari – sta avendo molto successo e supera di gran lunga la vendita delle medesime macchine in Europa). Anche in altri settori, come precedentemente detto, si è assistito ad un incremento della presenza italiana di notevole rilevanza. Inoltre, non bisogna dimenticare una parte di presenza italiana decisamente qualificata, ma non ancora consolidata, nell’area spazio, per cui la Florida centrale è conosciuta. Chiaramente, nell’immediato futuro ci può essere una flessione del turismo di massa dovuto soprattutto al cambio euro-dollaro che ormai ha visto quasi una parità di valuta. Ma comunque ritengo che a Miami e nelle aree limitrofe ci siano delle buone opportunità sia per gli italiani che per quelle persone di discendenza italiana provenienti da paesi latini che, dopo un iniziale boom economico, stanno cominciando a rallentare ed identificano in Miami una destinazione ottimale in cui vivere o aprire un’attività. Consideri che già in questo primo trimestre del 2015 abbiamo registrato un incremento di emissione dei passaporti del 15% rispetto allo stesso periodo nel 2014, così come per le iscrizioni all’AIRE, aumentate del 10% rispetto all’anno precedente. Miami rappresenta la seconda sede consolare per emissione di visti verso l’Italia e la forte collaborazione interuniversitaria facilita gli spostamenti di studenti italiani verso il sud della Florida e viceversa”. Francesco Famà (corrispondente da Miami)
Come è tristemente noto ai più, il problema di un’alimentazione scorretta negli Stati Uniti è un dato di fatto: sono quasi 90 milioni le persone obese in America e l’obesità è tra le prime cause di morte nel grande paese d’oltreoceano. Indubbiamente, questo è molto dovuto a stili di vita scorretti, routine sfalsate, orari di pranzo e cena non regolari, poco movimento e la sbagliata abitudine di consumare molti junk foods (cibi spazzatura, tipici di tavole calde e fast-food restaurants). Anche Miami è sfortunatamente colpita da questa piaga, ma, a differenza di altre città americane con visibilità meno globale, la metropoli del Sunshine State ha una carta in più: una grande disponibilità di ristoranti sia italiani che internazionali di alta qualità. In effetti, Miami rappresenta una delle capitali culinarie nordamericane data la multiculturalità che la caratterizza e che si traduce, tra le altre cose, anche in una vastissima scelta tanto di cucine etniche tradizionali quanto di nuovi ed unici mix (e.g. il “suviche”, curiosa e stuzzicante mescolanza di piatti giapponesi e peruviani). Solitamente, le specialità gastronomiche latinoamericane, europee ed asiatiche sono rintracciabili soprattutto nelle aree di Brickell, Downtown, Coral Gables e Miami Beach anche se, negli ultimi anni, altre zone (e.g. Midtown e Wynwood) sono cresciute di importanza, offrendo una gamma di selezioni culinarie più ampie. E quindi, non è raro trovarsi a scegliere tra ristoranti anche molto diversi tra loro a pochi metri di distanza l’uno dall’altro: aromi tipici delle numerose cucine asiatiche presenti (cinese, giapponese, tailandese, vietnamita, coreana ecc.) si mischiano con quelli dei piatti latinoamericani, con i loro frijoles negros – fagioli neri, yuca – manioca, carne e spezie, e con quelli europei. Per quanto riguarda la cucina italiana, i ristoranti e bar in cui si possono assaporare i piatti tradizionali del nostro paese sono numerosi, anche perché bisogna tener presente che la comunità italiana a Miami è una delle più grandi negli Stati Uniti ed il settore ristorativo rappresenta uno di quelli in cui, chiaramente, i nostri connazionali hanno maggior successo. Volendone menzionare alcuni, si ricorda: Rosinella, storico ristorante italiano di Lincoln Road, uno dei primi ad essere in attività a Miami Beach; Segafredo, ubicato sia a Lincoln Road che a Brickell ed imperdibile punto di ritrovo serale per turisti e gente del posto; Puntino, con le sue sedi di Lincoln Road e Key Biscayne, che offre piatti tipici della tradizione meridionale; Pepe Nero ad Española Way, caratterizzato da uno stile puramente contemporaneo, e Piccola Cucina, dove è possibile assaporare i piatti della cucina siciliana; Via Emilia, il primo ed unico ristorante emiliano di Miami; Toscana Divino a Brickell, dove è possibile farsi tentare dalle prelibatezze della cucina toscana, e Cipriani, caratterizzato da un ambiente molto chic e sofisticato; Cibo Wine Bar, che dispone di una delle cantine di vini italiani più fornite della città, nell’elegante zona di Miracle Mile, in Coral Gables; La Salumeria, con i suoi gustosi affettati ed antipasti, a Midtown; Gelato-Go, eccellente gelateria presente in tre diverse ubicazioni (due a South Beach ed una a Downtown), e Bellamia, con il suo ottimo prodotto artigianale nel cuore di Ocean Drive. Questi rappresentano solo alcuni degli esempi di ristoranti e bar italiani presenti in città, la quale, con la sua vibrante e dinamica atmosfera, ha attratto nel corso degli anni numerosi chef da tutto il mondo ed, in particolare, dall’Italia. Questo si è tradotto in una bontà e genuinità del prodotto finale che rende molti ristoranti e bar italiani tappa fissa sia per i turisti, amanti e/o nostalgici del Bel Paese, che per i locali. A testimonianza di ciò, l’ampia presenza di leccornie italiane preparate dai nostri connazionali ad eventi come il South Beach Wine & Food Festival ed il Miami Spice, o iniziative volte a sottolineare l’autenticità delle ricette e dei prodotti serviti Made in Italy, come il “Marchio Ospitalità Italiana” realizzato dalla Italy-America Chamber of Commerce Southeast (la CCIE di Miami), sotto l’egida di Unioncamere – le Camere di Commercio d’Italia. Buon appetito!                         THE ITALIAN AND INTERNATIONAL CATERING & FOOD INDUSTRY IN MIAMI:  A WIDE MENU OF TASTES   As many alreadyknow, an improper nutrition and/or an unhealthydiet in the United States are severe issues to deal with: almost 90 million people are overweight and obesity is among the first causes of death in the in America. There is little doubt that this is related to irregular lifestyles, hectic routines, sporadic lunch and dinner times, insufficient exercise, and the bad habit of eating lots of junk foods. Unfortunately, also Miami suffers from this obesity problem, but, in comparison to other American cities with less worldwide visibility, it has an ace up her sleeve: a big range of Italian and international high-quality restaurants. Indeed, Miami represents one of the North American culinary capitals given the multiculturalism that characterizes it and that leads, among other aspects, to a very large choice of both traditional ethnic cookings and brand new mixes (e.g. the “suviche”, a curious, but appetizing fusionof Japanese and Peruvian dishes).  Usually, the Latin American, European, and Asian specialty restaurants are concentrated in Brickell, Downtown, Coral Gables and Miami Beach even though, throughout recent years, other areas (i.e. Midtown and Wynwood) have elevated their importance in the catering industry, giving an even wider range of culinary choices. Therefore, it is not uncommon to find yourself debating what to eat in neighborhoods where restaurants and bars, even very different from each other, live side by side: aromas typical to Asia (Chinese, Japanese, Thai, Vietnamese, Korean, etc.) mix with the Latin American ones, characterized by a large use of frijoles negros – black beans, yucca – cassava, meat and spices, as well as with the European ones.  In regards to Italian cooking, there are numerous restaurants and bars where it is possible to taste our country’s traditional dishes, especially because it is important to keep in mind that the Italian community in Miami is one of the biggest in the U.S. and that the catering industry is, of course, one of those where our compatriots have major success. To mention a few: Rosinella, a historic Italian restaurant on Lincoln Road and among those that first opened a business in Miami Beach; Segafredo, located both on Lincoln Road and Brickell, represents an unmissable evening meeting place for tourists and locals; Puntino, present on Lincoln Road and Key Biscayne, offers dishes typical of the Southern Italian regions; Pepe Nero on Española Way, characterized by a purely-contemporary style, and Piccola Cucina, where you can taste Sicilian delicacies; Via Emilia, the one and only Emilian restaurant in Miami; Toscana Divino in Brickell, where you can find Tuscan gastronomic specialties, and Cipriani, that stands out for its sophisticated ambience; Cibo Wine Bar, which can provide its customers with one of the largest Italian wine cellars in Miami (it is located on the elegant Miracle Mile area, in Coral gables); La Salumeria, with its delicious cold cuts and appetizers, in Midtown; Gelato-Go, excellent ice-cream shop located in different areas (two locations in South Beach and one in Downtown), and Bellamia, that offers a tasty artisanal product in the heart of Ocean Drive. These represent only a few examples of Italian restaurants and bars in Miami that, with its vibrant and dynamic reality, has been attracting numerous chefs from all over the world and, particularly, from Italy. This has led to the authenticity of the final product that makes many Italian restaurants and bars mandatory stops both for tourists, loving and/or missing the Bel Paese, and for locals. As proof of this, the wide presence of Italian delicacies prepared by our compatriots during events such as the South Beach Wine & Food Festival and the Miami Spice, or initiatives devoted to highlight the authenticity of the Made in Italy recipes and specialties, such as “Marchio Ospitalità Italiana” led by the Italy-America Chamber of Commerce Southeast (the Italian Chamber of Commerce of Miami), under the aegis of Unioncamere – the entity that unites and represents all of the Italian Chambers of Commerce. Enjoy! Francesco Famà (corrispondente da Miami)
Il senso comune tende ad associare Miami ad un tipo di turismo concentrato sul divertimento sfrenato e disinibito, capace di inghiottire il viaggiatore in un turbinio di luci, colori, musiche e sapori. In effetti, questa percezione della città non ha basi infondate: negli anni Ottanta Miami divenne il più grande punto di transito della cocaina proveniente dal Sud America, cosa che facilitò un’escalation di crimini violenti, corruzione e pericolosità diffusa. Ancora oggi la “Città del Vizio” sfoggia degli eccessi unici al mondo, soprattutto in zone come South Beach. Eppure Miami è anche una città che ha saputo cambiare così profondamente da reinventare il concetto di intrattenimento a cui era legata. Miglia e miglia di spiagge bianchissime, temperature calde tutto l’anno ed una vita notturna tra le più vibranti al mondo rendono la città una meta prediletta da tutti coloro che hanno bisogno di staccare la spina dalla routine: una passeggiata in Ocean Drive costellata da suoi locali e palme o tra i negozi e ristoranti di Lincoln Road sono un must. Situata tra l’omonimo fiume, la baia di Biscayne, le famose paludi (o Everglades) in cui passare una piacevole giornata nella natura selvaggia e l’Oceano Atlantico, Miami può inoltre vantare un incrocio di culture europee, americane, latine, caraibiche e persino asiatiche che arricchiscono la città di una smodata quantità di cucine. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E per gli amanti dello shopping, la città offre diverse soluzioni: dai giganteschi malls, vere e proprie città-negozio (e.g. Aventura Mall o il Dolphin Mall), ai centri commerciali all’aperto come Bayside o l’area di Midtown. Anche l’arte non manca se si considerano le colorate opere di Brito che tappezzano parte della città e quelle pittoresche di strada in Design District / Wynwood durante ogni secondo sabato del mese per l’Art Walk. Inoltre, la possibilità di imbattersi in una maratona, in un concerto all’aperto, in un festival di moda o in serate universitarie, come quelle di Coconut Grove, non manca mai e contribuisce a rendere Miami una città viva tutto l’anno, dove la scelta di quando visitarla è dettata solo dalla propria volontà.   IT’S SO MIAMI! Tourist tips in the Floridian city  Common feelingtends to associate Miami to a type of tourism focused on wild and uninhibited fun, able to entangle the traveler in a swirl of lights, colors, music and flavors. Indeed, this perception of the city has awell-founded basis: during the 80’s Miami became the largest corridor for cocaine from South America, which facilitated an escalation of violent crimes, corruption and widespread insecurity. Even today, the "Sin City" shows off many unique and worldly excesses, especially in areas such as South Beach. Yet, Miami has had the ability to deeply transform the concept of entertainment to which it was previously tied. Miles and miles of white sandy beaches, warm temperatures all year long, and one of the most vibrant nightlife in the world make this city a top destination for all those who need to unwind from their routine: a walk along the palm tree-lined corners of Ocean Drive or among the shops and restaurants of Lincoln Road are a “must”. Located between the river that carries its name, Biscayne Bay, the famous marshes (or Everglades) where one can spend a pleasant day into the wild nature and the Atlantic Ocean, Miami also boasts crossroads of European, American, Latin, Caribbean and even Asian cultures which enrich the city with a countless amount of gastronomic alternatives. You will be spoiled by the wide-array of choices! And for those addicted to shopping, the city offers several options: from gigantic malls, such as Aventura Mall or Dolphin Mall, to outdoor marketplaces like Bayside or the Midtown area. Also, art-related points of interest are numerous if you think of the colorful pieces of world-renowned artist Brito that can be found around the city or the picturesque urban artworks in Design District / Wynwood during every second Saturday of the month for the Art Walk. Furthermore, the possibility of running into a marathon, an outdoor concert, a fashion festival or universities’ nights out, such as those in Coconut Grove, all combine to make Miami a for-all-tastes city, where the choice of when to visit is the only hard part! Francesco Famà
Negli ultimi decenni, Miami è diventata uno dei maggiori poli attrattivi per gli italiani e gli stranieri di tutto il mondo. Questo lo si deve a diversi fattori: il clima tropicale, le magnifiche spiagge, l’affascinante vita notturna e l’atmosfera tutta caraibica che si respira in una città capace di offrire le comodità e servizi del mondo americano. Il particolare mix tra latinità ed americanità esclusivamente tipico di Miami rappresenta una sfaccettatura unica della poliedrica natura di questa metropoli in bilico tra Stati Uniti e Caraibi, dove una pronunciata multietnicità e diversità di tradizioni, usi e costumi ben si sposa con le numerose iniziative culturali di livello internazionale della città (Art Basel, il Boat Show, la settimana della moda e così via). In effetti, l’inconfondibile skyline della città, caratterizzato sia da enormi palazzi con pareti di vetro e terrazze sull’oceano che da casette a schiera, vaste zone verdi, campi sportivi e piscine degne di Hollywood, rimane impresso nella mente di colui che si vi avventura tanto quanto i numerosi punti di interesse che non si concentrano in un singolo quartiere, ma che spaziano di zona in zona. E così, è possibile trovarsi ad ascoltare ritmi latini nella colorata Little Havana, ad ammirare il fermento della crescita dei grattacieli e centri finanziari di Brickell e Downtown, a godersi un happy hour negli eleganti lounges di Coral Gables, oppure a spingersi nella vivacissima vita notturna di South Beach. Il tutto condito da un perfetto connubio di spagnolo ed inglese e dalle numerose altre lingue che, ormai, si ascoltano in ogni angolo della Città Magica.  La straordinaria affluenza di turisti, visitatori ed avventurieri, ma anche imprenditori, uomini d’affari e aziende, allettate dalla bassa tassazione e buone opportunità di aprire un business, contribuisce a rendere Miami una città globale ed una delle mete predilette per coloro che decidono di inseguire il sogno americano. Francesco Famà
Si è concluso con successo il Winter Music Conference, una settimana di musica elettronica, eventi e feste a Miami Beach in Florida, qui si incontrano artisti e professionisti provenienti da tutto il mondo. È una della più importante manifestazione per il business internazionale per la musica in cui partecipano produttori, editori, manager, musicisti, agenti, etichette. Gli incontri sono fondamentali per avere uno scambio di idee, di interessi musicali e per chiudere contratti e accordi sulla distribuzione. Grazie a eventi e serate dal vivo sono presenti nuovi artisti internazionali, una grande vetrina per stringere affari e business futuri. Rivolgo alcune domande all’amministratore Luigi Monti Arduini della sociétà Cafè Concerto, una delle più importanti società editoriali musicali italiane. Questo evento dà nuove possibilità di lavoro? Si certamente.Ci sono tre manifestazioni: Winter Music Conference a Miami é quello più divertente; il Midem a Cannes tratta la musica in tutti i suoi generi, dal pop al rock fino alla classica, oltre ai meeting ci sono moltissime possibilità di incontrarsi con dj da tutto il mondo; e l’Ade ad Amsterdam é più specializzato nella dance. Io partecipo a tutti le edizioni per sviluppare sia nuovi contatti, che consolidare sempre di  più i rapporti con le società da noi già rappresentate”. Essere figlio d’arte ti ha facilitato? “Essere figlio d’arte può aiutare, ma poi devi anche essere capace di dimostrare che hai stoffa.  Ho la passione della musica come mio padre, anche se ci piacciono generi diversi, lui è un patito del Jazz mentre a me piace di più la Dance. Però spesso ascolto anche la musica che piace a lui e so che anche lui fa lo stesso. Perché quando la musica è realizzata bene non ha generi”. Lavorare insieme:competizione o complicità?   “Lavoriamo insieme e c’è molta complicità, anche se lui in questo momento, essendo nel consiglio di amministrazione della SIAE, si dedica soprattutto a questo suo nuovo incarico”.  Che progetti avete per il futuro? “In questo momento abbiamo una serie di progetti musicali quali co-editori dell’album dei Tiromancino, il cui singolo è ai primi posti delle classiche discografiche. Una nostra artista, Alex Serena, che è ad Atlanta in studio con Chris Willis a registrare il suo prossimo album. Raccontami dei  sucessi di tuo padre…. “Mio padre Federico ha avuto una brillantissima carriera, è stato un musicista, produttore discografico e manager di gruppi editoriali. Come compositore ha scritto molti successi italiani per vari importanti cantanti italiani e stranieri come Ma ci Pensi per Mina, Il Primo Bacio che Darò" per Gigliola Cinquetti, "Dolce Amor" per Frankie Avalon, "Dolci Sogni" per Santo&Johnny e "Solo Tu" per Orietta Berti. "Solo Tu", grazie anche alla versione inglese di Cliff Richards ("All my love"), è diventato in seguito un successo mondiale con più di 12 milioni di copie vendute. Oggi Café Concerto Music Group rappresenta non solo alcune delle società editrici più prestigiose del mondo, come Twentieth Century Fox,Walt Disney Music Co, Ultra, John Lennon, Shapiro Bernstein, Elvis Presley e Imagem, ma anche giovani e promettenti Società Editoriali Indipendenti, impegnate nella ricerca e nella promozione delle opere di nuovi talenti”.

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