Palazzo Trinci a Foligno, un connubio di rigore e gentilezza

Lunedì, 01 Ottobre 2012,
 
Le prime testimonianze della famiglia Trinci si hanno con un atto notarile del 1226, dove figurano Trincia e Rodolfo, figli di Berardo, celebre capitano di Federico I e Enrico VI. I Trinci otterranno ampio potere nel 1394, quando Corrado verrà eletto abate di Sassovivo. Questo titolo rinforzò il prestigio locale che già la famiglia aveva acquisito con l'ottenimento del vicariato pontificio, potendo ora controllare un territorio esteso tra l'Umbria, il viterbese e il marchigiano. Dal 1394 al 1439 i trinci amministrarono l'abbazia dalla quale dipendevano ben 92 monasteri, 41 chiese e 7 ospedali. Sarà Nallo nel 1321 ad istituire una vera signoria sul comune che reggerà Foligno con numerose cariche istituzionali quali capitani del popolo, vescovi e gonfalonieri di giustizia. Ugolino Trinci invece darà inizio ai lavori per la realizzazione della dimora gentilizia nel 1389, acquistando alcune frammentate proprietà nella piazza principale. La scelta della localizzazione insediativa rispose a un chiaro e ufficiale intento di autocelebrare la famiglia e di conferirle una promozione politica. Il palazzo infatti si ergeva a quinta scenica del contesto cittadino più evocativo: la piazza, simbolo civico e religioso, sede dei rituali processionali più significativi della cittadinanza. Si trattò di una complessa operazione immobiliare di accorpamento e modifica di proprietà esistenti per generare un nuovo impianto signorile. Un assetto planimetrico geometricamente irregolare che si mimetizzava nella trama urbanistica della città. Edifici che mostravano un esterno severo quanto un intimo e accogliente interno fatto di cortili e loggiati. Forme solide ingentilite da deliziose bifore e cicli pittorici. La sala delle arti liberali, la loggia delle virtù, la sala degli imperatori e la cappella sono memorabili affreschi alcuni dei quali attribuiti a Gentile da Fabriano. Una meravigliosa avvitata scala gotica con affacci, sorprese e pause funge invece da seducente cerniera interna. Il palazzo cesserà le sue funzioni di residenza privata per assurgere a palazzo apostolico pontificio con Sisto IV e da qui subirà i primi restauri. Le radicali e traumatiche destrutturazioni dell'impianto avverranno principalmente nel '700 -'800. Su tutti il fronte principale affacciato sulla piazza che snatura profondamente l'identità originaria. Una "manipolazione genetica" della fisionomia e dell'articolazione distributiva del palazzo che tuttavia non condanna l'emozione di vivere le sue eccellenti sale.

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