I Rolli Di Genova: la repubblica marinara trasformata in patrimonio Unesco

Mercoledì, 23 Marzo 2016,
Genova, città di porto, città di genti sbarcate da ogni continente, elegante e maestosa, ha la forma di un’anziana signora che porta sulle sue spalle il peso di una storia gloriosa. Il fascino che ancora oggi distingue questa città è nascosto nelle antiche vie del suo centro storico arrancato sul porto. In queste strade, tra case decadenti e vicoli ciottolati, si ergono i Rolli: centoquattordici palazzi nobiliari entrati a far parte di una lista di prestigio tanto che, nel 2006, quarantadue di queste dimore hanno consacrato il loro splendore entrando a far parte del patrimonio dell’Unesco. Per scoprire la storia dei Rolli dobbiamo risalire ai tempi della Repubblica marinara quando Genova, città di porto e di mercanti, era diventata un crocevia per viaggi d’affari di principi e diplomatici. Tra il 1536 e il 1553 la città fu teatro di una grande ristrutturazione urbanistica voluta dalla famiglia Doria, che la consacrò al “Secolo d’oro”: nacque così l’attuale Strada Nuova (o via Aurea) che accolse numerosi palazzi dando alla via quel peculiare carattere privatistico che tanto fu amato ed esaltato in epoca rinascimentale. Furono questi gli anni in cui le maestose dimore entrarono a far parte di una lista ufficiale emanata dal Decreto del Senato del 1576 (elenco degli Alloggiamenti pubblici o Rolli), attestandone il pregio e obbligando i proprietari a ospitare, in caso di necessità, viaggiatori illustri o personaggi di un certo prestigio. Più il palazzo era sfarzoso, e più sarebbe stato destinato a ospitare passanti prestigiosi. Proprio da queste liste presero il nome di rolli, ovvero: elenchi. Lo splendore dei Rolli era così conosciuto che persino il fiammingo Rubens, di passaggio per Genova, li rappresentò in un volume di disegni da poter mostrare ai nobili di Anversa. Oggi i palazzi dei Rolli appartengono in parte a privati, mentre alcuni edifici sono diventati sedi di banche, uffici o di musei (come i Musei di Strada Nuova che ospitano opere di Van Dick, Caravaggio e Canova). Le dimore mantengono ancora quasi del tutto intatte le antiche decorazioni di stile rinascimentale e barocco, che inaugurarono l’architettura urbana moderna in Europa. La loro eleganza assunse sempre più il simbolo di un identità sociale ed economica che doveva attestare la grandezza e la ricchezza di Genova agli occhi del mondo. Per questo motivo la gara allo sfarzo ci lascia tutt’ora storditi: l’eleganza delle facciate, la ricchezza delle decorazioni, la maestosità degli scaloni, i cortili decorati dai loggiati, gli affreschi, i colonnati e i giardini pensili s’intrecciano nel centro di Genova in un’armoniosa poesia architettonica.

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