Erice: un borgo medievale dal panorama mozzafiato

Mercoledì, 21 Settembre 2016,
Si sono da poco concluse le riprese del nuovo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, In guerra e per amore. Pif, nel tentativo di replicare il successo del film La mafia uccide solo d’estate, ha scelto di ambientare anche questo suo secondo film in Sicilia, in particolare la maggior parte delle riprese sono state effettuate ad Erice. Questo film parla di mafia e amore al tempo dello sbarco degli americani, durante la guerra, nel 1943.  La Sicilia è da sempre set cinematografico scelto da numerosi registi. Erice è un set ideale per un film. Questo borgo, che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, ha origini antiche secondo Tucidide Έρυξ fu fondata dagli esuli troiani che insieme alla popolazione locale diedero vita al popolo degli Elimi a cui si attribuiscono anche le origini del tempio e del teatro greco di Segesta, presenti nel territorio di Trapani. Fu conquistata dai Romani nel 244 a.C. viene citata anche da Virgilio nell’Eneide. Al giorno d’oggi per raggiungerla si può scegliere di percorrere la tortuosa strada che va da Valderice alla vetta dell'omonimo monte o servirsi della funivia che in soli 10 minuti permette di arrivare in centro godendo di una bellissima visuale panoramica su Trapani e sulle Isole Egadi. La scelta di Erice come set per un film ambientato nel passato è naturale perché questo borgo medievale si è conservato immutato nel tempo e la natura contribuisce ad alimentare questa sospensione temporale. Non è raro anche in piena estate che il borgo sia avvolto da una nebbia fitta e nonostante le temperature estive di solito siano elevate ad Erice soffia spesso un vento di tramontana. Le chiese e i castelli medievali circondati dai giardini curati e dalle stradine acciottolate emergono dalla nebbia insieme alla spettacolare vista delle isole Egadi, del golfo e delle saline di Trapani. In origine gli Elimi avevano eretto un santuario dedicato ad Afrodite, la Venere Ericina protettrice dei naviganti. Il santuario era oggetto di numerosi pellegrinaggi, dopo le dominazioni Romane, Arabe e Normanne sui suoi resti è stato costruito in epoca medievale il castello di Venere che tuttora insieme alle mura cinge la città. Le numerose chiese in cui sono presenti le opere del Gagini e i reperti archeologici dei musei sono solo alcuni aspetti da considerare se si vuole vistare questo borgo, si può anche semplicemente scegliere di passeggiare e osservare il panorama non dimenticando di provare le genovesi o dei dolci alla pasta reale (di mandorla) tipici di Erice dei quali le varie pasticcerie e laboratori dolciari artigianali custodiscono gelosamente le ricette, che sono le stesse usate un tempo dalle suore nei conventi di clausura. Paola Faillace

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