Nel paesaggio sardo un ruolo fondamentale è ricoperto dai nuraghi. Questi maestosi edifici sono simbolo ed emblema di un intero popolo, di una grossa civiltà, quella nuragica, che nacque e si sviluppò in Sardegna a partire dall’età del bronzo fino al secondo secolo a.c. Oggi possiamo contare circa 7000 nuraghi ma all’origine il loro numero doveva essere decisamente maggiore. Il nome deriva dal vocabolo “nurra” che significa “accumulo” ma anche “cavità” infatti si tratta di una struttura cava costruita grazie all’accumulo di grosse pietre talora grezze, talora lavorate, legate tra loro senza l’ausilio del cemento, grazie a una particolare tecnica costruttiva. Ancora oggi ci sono diverse ipotesi su quale fosse la loro reale funzione. Le più accreditate parlano di luoghi di culto, torri di avvistamento, fortezze difensive.
Tra i nuraghi più noti vi è quello di “Santu Antine” a Torralba (SS), un vero e proprio complesso nuragico, costituito da una torre centrale rinforzata e protetta da tre torri minori. Tutto attorno si estende un abitato di capanne circolari tra cui spicca la “capanna delle riunioni”, unica nel suo genere, chiamata così perché ha al suo interno un sedile e un focolare sopraelevato in pietra calcarea, un vero gioiello.
Non si può non citare il notissimo villaggio nuragico di Tiscali-Dorgali (NU) costruito sulla cima del monte Tiscali.
La tecnica costruttiva differisce da quella degli altri villaggi nuragici e si pensa che la sua costruzione possa coincidere con la conquista romana dell’isola. Il complesso è costituito da circa 40 capanne la maggior parte circolari, divise in due quartieri, in parte crollate; però le fondamenta sono ancora visibili. Il sito fu frequentato a lungo vista anche la presenza di reperti riferibili ad epoca medievale. Al centro della cavità circolare trova posto un antico bosco di lecci e lentischi.
Il più importante sito archeologico della Sardegna, riconosciuto dall’Unesco quale sito patrimonio dell’umanità, è “Su Nuraxi” a Barumini (CA), il complesso nuragico più completo e meglio conservato dell’isola. Il nuraghe si trova all’interno di un recinto costituito da torri più piccole collegate da muri massicci. Intorno alla costruzione principale, alta ben 18 metri, si trova il villaggio con piccole case a pianta circolare risalenti al VII-VI sec. a.C., quando il territorio era sotto la dominazione punica e romana. Vi è poi una cortina muraria esterna ancora più antica risalente al IX-VIII secolo a.C (età del ferro) che ingloba il più antico settore del villaggio risalente all’XI-X secolo a.C (età del bronzo).
La particolarità di questi complessi nuragici è che, oltre a visitare il nuraghe, si può passeggiare tra i resti di un interovillaggio risalente a migliaia di anni fa, un’esperienza indimenticabile e suggestiva. In Sardegna, in questa piccola isola del mediterraneo, è possibile trovare reperti e culture che abbracciano oltre 5000 anni di storia.
Anna Paola Olita