Castello Monforte con vista oltre regione

Venerdì, 13 Maggio 2016,
Da lì si domina letteralmente tutto il panorama circostante: le pianure pugliesi, la vicina Maiella, i piccoli centri abitati che sembrano fare da guardia al grande capoluogo che si espande sotto la collina a mo’ di ventaglio. Il Castello Monforte, monumento nazionale e simbolo di Campobasso, nasce essenzialmente per scopi militari: in origine infatti si collegava a mura di circonvallazione lungo le quali correvano piccoli fortilizi ed altre strutture unite fra loro a formare un complesso sistema di difesa costituito da una doppia fila di mura: quella superiore chiamata “apportico” era adibita al cammino di ronda, quella inferiore chiamata invece “supportico” serviva per gli spostamenti dei soldati. L’origine del nome “Monforte”, come quella di tutta la struttura, è indissolubilmente legata alla figura di Nicola II dei Monforte – Gambatesa, passato alla storia con il nomignolo di “Cola”, conte e feudatario della città di Campobasso. Alcuni autori infatti attribuiscono l’edificazione del castello proprio a questo nobile signore, altri invece, percorrendo una via di ricostruzione storica alternativa, fanno risalire l’intera struttura all’epoca normanna costruita per sostituire una fortificazione precedente in materiale ligneo. Certo è però che proprio il conte Monforte si occupò della sua ristrutturazione in seguito al terribile terremoto del 1456 facendo abbattere le poche case rimaste in piedi sulla collina, spostando l’intero abitato a valle e rendendo il castello una vera e propria fortezza militare. L’ingresso principale, che era posto ad oriente, si affacciava sulla sottostante città ed era staccato dal suolo da un profondo fossato sul quale scendeva un imponente ponte levatoio ma, con la caduta del potere temporale del conte, venne murato ed il ponte abbattuto. Attualmente è possibile accedere alla struttura soltanto dall’ingresso secondario che, posto sul retro, si affaccia sul piazzale della chiesa della Madonna. La dura roccia calcarea della collina è la base per la pianta quadrangolare dell’intero edificio eretto come un mastio con degli imponenti torrioni posti ad ogni angolo, le poche finestre presenti sono quadrate e spartane, mentre è da sottolineare la presenza dei merli guelfi alla fine di ogni muro. Anche gli interni sono essenzialmente austeri, quasi tutti privi di copertura, e si presentano come un grande spazio vuoto sulle cui pareti sono presenti ancora le tracce delle scale e dei diversi piani. Le uniche strutture interne coperte sono: il sacrario per i caduti costruito nel 1937, le sotterranee e buie carceri funzionanti fino agli inizi del XVII secolo ed infine la stazione meteorologica dell’Aereonautica Militare situata su una delle torri. Acquistato per 470 ducati dal comune di Campobasso nel 1861, castello Monforte è indubbiamente l’immagine ed il simbolo dell’identità stessa del capoluogo molisano. Andrea Mastrangelo

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