IJF 13: Ms Umbria, I presume...

Giovedì, 25 Aprile 2013,
L’Umbria fuori dal Grand Tour, ma fuori da ogni tour ottocentesco, che portava gli inglesi, come tappa ultima a Roma e qualcuno, raro, che si spingeva fin verso Napoli. Roma interessava per il Colosseo e tutta l’arte della Romanità. Firenze per i suoi capolavori del Rinascimento, l’Umbria invece era accostata da sempre ad una architettura gotica medievale, nelle sue cattedrali, che poco interessava turisti che in fondo di arte gotica ne avevano tanta a casa loro. In Umbria era più difficile arrivare: le strade erano poche e malridotte e fuori dalle grandi rotte, le  ferrovie scarse e l’Appennino da attraversare spesso luogo di briganti, per visitare poi quei siti medievali o quelle chiese, molte, che certo non interessavano così tanto Byron & Co: l’inglese che veniva ad Assisi ammirava il Tempio di Minerva non certo la Basilica. Insomma ancora fino a pochi anni fa l’Umbria era The dark side of the Tuscany, una sottile discriminazione dura a morire di cui soffre storicamente l’Umbria da sempre. Ma oggi, da qualche decina d’anni a questa parte, la nostra regione è considerata molto cool dal mondo anglosassone o almeno da una parte di esso legato alla cultura, all’arte, al cinema. Questo aspetto trendy è piuttosto recente e dovuto in parte anche alla nostra gastronomia, ai nostri prodotti di eccellenza, alla nostra materia prima, come attestano gruppi di turisti che regolarmente visitano, assaporandone il gusto, alcune nostre città e paesaggi incontaminati. Un pregio questo di non essere mai diventata un’ “Umbria Shire”, di non avere grandi metropoli, di avere tante piccole città- gioiello da vedere da fotografare da visitare. Umbria vista non più come una “Toscana minore”, se mai come una “Toscana ancora autentica” laddove invece si è persa molta singolarità e molta autenticità. L’ Umbria è una specie di antipasto d’Italia, un inarrivabile eredità culturale di un patrimonio ancora intatto, una superba materia prima di cibo e vino, un verde e un paesaggio da tesaurizzare. L’Umbria è fantastica anche per la sua capacità di rimanere legata alle tradizioni innovando: la creatività italiana è questo in fondo, uno spirito di rinnovamento continuo come una specie di arte in progress della conservazione del bello. Thank you so much.

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