Performance e installazioni

La moda ha da sempre guardato al mondo dell’arte come fonte di grande ispirazione.

03.01.18 , Moda , Collaboratore Riflesso

 

Performance e installazioni

Infatti, dalla nascita dell’haute couture molti sono stati gli stilisti che hanno utilizzato stampe, colori, motivi che ricordano o riproducono le opere di numerosi artisti. Elsa Schiaparelli fu pioniera nel collaborare con artisti, quali Cocteau e Salvador Dali. 

Anche Yves Saint Laurent e Rei Kawakubo hanno trovato la loro fonte di ispirazione, rispettivamente in Piet Mondrian e Cindy Sherman, rappresentando un altro tra i molti esempi di come l’arte contemporanea abbia contaminato l’universo della moda. Nel corso degli anni tale nesso si è via via trasformato assumendo forme e contenuti diversi in corrispondenza dei cambiamenti della società.

Con il passare del tempo, i due mondi hanno plasmato il loro modo di dialogare e da questo connubio sono nate nuove professioni, come il “fashion curator”, e si sono venuti a creare nuovi punti di incontro come i musei dedicati al costume o alle mostre di moda. 

L’arte contemporanea, oggi più di prima, si basa prettamente su un concetto, su un’idea più che sull’applicazione di una qualsivoglia tecnica. 

Il risultato è che le performance o le installazioni artistiche vengono apprezzate ed utilizzate sempre più come format per una sfilata o un evento, sia da parte dei brand più conosciuti, che di quelli emergenti. Questa nuova modalità consente agli stilisti di creare una vera e proprio esperienza multi sensoriale ed innovativa in grado di incuriosire sia il pubblico che la critica.  

Vanessa Beecroft è una tra le artiste contemporanee preferite dagli stilisti di brand quali Prada, Tom Ford, Helmut Lang e Dolce&Gabbana. L’artista ha di recente collaborato con Kanye West per le presentazioni della sua linea “Yeezy”, curandone la coreografia ispirata a concetti quali la “diversità” ed il femminismo. Vanessa Beecroft ha anche collaborato con Valentino Rockstud, per una video performance promozionale e portato a termine la sua ennesima collaborazione, questa volta per una campagna fotografica di Sisley.  

Marina Abramovich, la “grande dame” dell’arte contemporanea ha sia realizzato uno spot pubblicitario per Adidas che collaborato con Riccardo Tisci, per la sfilata di Givenchy, della collezione Primavera – Estate 2016, organizzata simbolicamente l’11 settembre. Ha così  conferito alla sfilata un valore aggiunto attraverso la sua originale performance. Per mezzo di strutture realizzate in legno riciclato ed alluminio, ha concepito una coreografia ispirata alla spiritualità, alla lentezza ed all’amore. Uomini e donne si muovevano sullo sfondo, abbracciandosi o facendosi simbolicamente battezzare da getti d’acqua accompagnati dalla musica dell’Ave Maria di Schubert.

Un altro stilista che collabora attivamente con artisti contemporanei, per il tramite della piattaforma creata dal celebre fotografo londinese Nick Knight, denominata Show Studio, è Gareth Pugh. Collaborando con Ruth Hogben e Matthew Stone, Pugh crea video particolarmente interessanti che riflettono la sua estetica e presentano le sue collezioni in modo unico e accattivante. Il suo video “Insensate” venne ideato per promuovere e presentare la sua collezione Autunno-Inverno 2009, e nel 2011, lo stilista presentò nuovamente un video, a Pitti Uomo, per presentare la sua collezione invernale. Anziché organizzare una sfilata convenzionale, proiettò il video della collezione sul soffitto della location prescelta, in quel caso una chiesa sconsacrata.

Infine, oltre alla performance possiamo osservare un'altra tipologia di collaborazione quale, ad esempio, l’installazione che vede protagonisti artisti, e brand che scelgono questo tipo di progetto. Tra questi Louis Vuitton rappresenta un ottimo esempio, poiché nel 2009 si è avvalso della collaborazione dell’artista Jeremy Deller che realizzò per il marchio un vero e proprio giardino in occasione dell’apertura della boutique di Sheperd’s Bush, a Londra. Inoltre, nel 2012, grazie anche all’ispirazione dello stilista Marc Jacobs, all’epoca direttore creativo del marchio francese, l’artista Daniel Buren ideò un’installazione mozzafiato per la sfilata Primavera- Estate 2012.

L’arte e la moda sono da sempre due universi creativi strettamente connessi tra loro, si stanno avvicinando sempre più l’un l’altra non limitandosi a porre in essere collaborazioni standard, bensì cercando di stupire, incuriosire e provocare attraverso nuove forme di rappresentazioni.

Ginevra S. Menon

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