Non è così scontato come può sembrare, perché pochi, anzi pochissimi, conoscono la tipologia esatta di giacca da utilizzare per le varie occasioni. Se ne trovano svariate centinaia, da quelle sportive destrutturate, passando per i blazer, i tuxedo, per arrivare alle Norfolk e ai modelli più tecnologici che impiegano fibre intelligenti, ma qua entriamo nel campo dell’high tech e del fashion design più estremo, quindi lasciano per noi lo spazio che trovano, giacché siamo istruiti a seguire l’eleganza, non lo scienza.
Innanzitutto ricordiamo come nacque questo capo che ormai è divenuto un must immancabile nel guardaroba di ogni gentleman che si rispetti.
Il termine giacca deriva da “Jacques”, soprannome dato alla plebe francese, che durante le rivolte del ‘300 era solita indossare un vestito corto, di taglio semplice.
Solo molti secoli dopo però, in Inghilterra, si ha l’affermazione universale di questo straordinario capo, altamente versatile e comodo, che permette ai lord di cacciare a cavallo in estrema semplicità.
In funzione di questo utilizzo la giacca lunga (fino alla coscia) è stata appositamente rivista e accorciata, rendendola perfettamente ergonomica alle faticose cavalcate e all’esigenza di contenere munizioni e vivande in ampie e pratiche tasche aperte.
Senza stare ad elencare tutti i tipi di giacca esistenti (per non risultare prolissi e poco interessanti), mi limiterò a fornire le principali caratteristiche che un capo di fondamentale importanza deve avere.
Iniziamo subito con i revers, che dovranno essere larghi almeno 10 cm; di taglio classico per chi preferisce presentarsi in maniera più formale, a lancia invece per chi non ha problemi di personalità spiccata, magari abbinati ad un temperamento giovanile e dinamico, da perfetto dandy.
Monopetto per il lavoro e le frequenti cene con amici e colleghi, doppiopetto invece per le serate più eleganti e formali (per quelle di gala ovviamente è meglio indossare un tuxedo).
Sicuramente il 2018 sarà l’anno del gessato, largo in stile ganster anni ‘20 - ‘30 e, per i più audaci, sono consigliabili le cromie più sgargianti, perché l’uomo, da animale qual è, deve conoscere e far riferimento alla legge naturale del dimorfismo sessuale.
Ispiriamoci quindi alla natura e non titubiamo di fronte ad una giacca rosso vinaccia, rosa pallido, giallo Modena, da accostare al jeans giusto, jeans aderente o ad un pantalone bianco.
Per gli instancabili business man invece il colore chiave sarà sempre e solo il blu, nelle più disparate tonalità, perché è la bandiera del lavoro.
Prediligete, se potete, sempre giacche sartoriali, visto che cadono a pennello, nascondendo perfettamente i difetti fisici.
Un ultimo appunto doveroso ai neofiti dell’eleganza maschile e del buongusto: mai allacciare il bottone inferiore di un monopetto e di un doppiopetto.
Inoltre, nelle giornate più torride e afose potete sempre riparare nella freschezza del lino o della lana più leggera, sempre e solo di qualità però, perché chi spende bene, risparmia sempre.