Classica situazione: di fronte a una vetrina così, non importa quanta fretta possa avere, quale impegno stia rincorrendo, quale uomo la stia aspettando, la donna in questione rallenterà automaticamente il passo e si arresterà perché rapita proprio da quelle calzature tanto scomode quanto indispensabili. L'uomo, invece, nella stessa circostanza sfreccerà senza neanche far caso se la serranda sia chiusa o aperta. Un classico. Sì, classico, ricorrente, ordinario, naturale. Naturale?
Siamo così abituati ad associare la donna al tacco che non viene neanche il dubbio che questa situazione possa essere la stessa dall'era di Adamo ed Eva.
Stupirebbe di meno scoprire resti di una donna delle caverne con primordiali calzature rialzate, che pensare ad un tempo in cui era l'uomo ad indossare le suddette, desiderabili, importabili, adorate, suddette scarpe. E invece è interessante scoprire che gli anni in cui il cromosoma XY ha messo i tacchi ci sono stati davvero.
Questi anni alla rovescia non erano neanche quelli dell'Antica Roma, talmente lontani che qualsiasi strampalato uso può venire giustificato. No.
Stiamo parlando di una moda molto più recente. Era Re Sole infatti il Sartorialist della situazione, quello che aveva contagiato i signori della propria corte al punto da fargli indossare scarpe col tacco e suola rossa.
L'idea però era stata apprezzata anche da uomini di classi sociali inferiori in quanto – paradossalmente – i tacchi erano simbolo di virilità perché associati all'utilizzo che ne avevano fatto i Persiani, ossia la cavalcata, la conquista, la direzione verso il possesso. Luigi XIV, quindi, per tutta risposta, emanò una legge che limitasse l'uso delle scarpe col tacco ai soli uomini di corte. Punto e basta.
Quand'è quindi che la corrente ha invertito il suo corso?
Con Napoleone, il quale bandì a chiunque di indossare queste calzature, simbolo di quella superiorità sociale che andava contro il valore dell'uguaglianza che tentava di esaltare, almeno pubblicamente. Eppure... La ragazza che fruga nel baule degli abiti della nonna, insegna che nella moda mai dire mai. Ed anche questo è il caso di crederci: ogni tanto i tacchi sono tornati a esaltare il guardaroba maschile con la stessa frequenza del ribelle che torna a casa quando ha finito i soldi di mamma e papà.
Chi si dimentica infatti il periodo in cui Elton John, Freddy Mercury, Prince e David Bowie facevano scalpore con i loro trampoli vertiginosi?
Ma oggi i tacchi sono davvero scomparsi dal guardaroba maschile? Le sfilate più recenti direbbero di no. Gli esempi spaziano dalle passerelle P/E 2018 di stilisti emergenti come quelli selezionati da Man, fino a quelle di creativi affermati come Thom Browne.
Ma gli indizi non vengono solo dalle sfilate. Celebrità come Kanye West, Harry Styles e Justin Bieber indossano calzature rialzate con estrema nonchalance, dimostrando che non è la scarpa, ma l’essenza che conta. Provando infine, che se si è a proprio agio con sé stessi non ci sono stereotipi che tengano. Mai, dunque, “alzare i tacchi” di fronte a ciò che amiamo.
Rebecca Baldanzini