Alessandra Rich, designer italiana di nascita, ma londinese di adozione, è riuscita a creare uno dei brand emergenti ma allo stesso tempo multi-affermati e amati dalle it girl di tutto il globo.
Mrs.Rich ha creato il suo brand nel 2010; dopo aver disegnato personalmente il suo abito da sposa, nonostante non abbia conseguito una vera e propria formazione nel mondo moda e design è riuscita ad affermare il suo stile in modo iconico.
La designer ha imposto nel mercato del luxury uno stile senza tempo, proponendo un nuovo concetto indipendente di “ready to wear” grazie al contributo di shilouette di forme sensuali ma in egual modo ben strutturate, combinandole ad un multiforme e lussuoso reparto di gioielli ideati da lei stessa.
I suoi capi si rivolgono a ragazze indipendenti, sicure di sè, e femminili, incapaci di rinunciare al piacere del lusso.
Il design proposto si adagia su un’estetica molto contemporanea, abbracciando però diverse forme ispirazionali, capaci di spaziare da un ideale immaginario molto 40’s fino ad arrivare all’immagine idealizzata della donna soap opera 80’s.
Alessandra però non sembra guardare solamente all’ostentazione scintillante della nostra era, che appare proprio colpire le nuove generazioni, ma bensì punta ad un’osservazione rilegata al valore del passato.
L’ispirazione retrò e 50’s risulta molto significatva e contruibuente nel suo processo creativo; l’eclettica e raffinata designer infatti è riuscita a catturare non solo l’attenzione di it girls e socialite ma anche il rispetto delle donne reali, le quali hanno più volte indossato le sue creazioni per le uscite pubbliche.
Clericale può essere definito il suo stile: abiti lunghi fino alla caviglia e affusolati come colonne, ma che lasciano spazio all’imprevedibile, in questo modo le collezioni Alessandra Rich vogliono imporre nuovi codici di moda in cui la donna e la sua femminilità diventano il soggetto principale.
Alessandra ha saputo sin dall'inizio del suo viaggio nella moda ciò che voleva offrire alle donne. "La mia strada è nuova - vestirsi per vestirsi", come regola principale, dichiara.
"Le ragazze erano solite indossare abiti corti per le cene e naturalmente gli abiti da cocktail erano brevi e la gente supponeva che qualsiasi cosa alla lunghezza delle caviglie significasse solo eventi ufficiali."
A seguito delle sue dichiarazioni risulta evidente che ama giocare con le lunghezze degli abiti e gli stereotipi che si celano dietro di esse, puntando a rassicurare la clientela sulla convinzione che alla fine, è solo un paio di pollici in più, che sicuramente ti distingue dagli altri.