Il settore retail da sempre soggetto a innumerevoli trasformazioni rappresenta un modello commerciale in continuo mutamento, capace di modificare il concetto di vendita e attività imprenditoriale, orientando le sue azioni ormai unicamente al consumatore finale e all’intrattenimento.
La pandemia di Covid ha inevitabilmente innescato un cambiamento repentino e totalmente imprevisto, gli stores e i brand hanno dovuto farsi trovare pronti puntando ancora di più sulle tecnologie digitali e l’intrattenimento in-house.
Durante il lockdown il fashion system ha avuto modo di riflettere sulla propria operatività per rilanciare in modo più efficiente le proprie unità produttive ma anche per studiare nuove mosse strategiche capaci di riadattarsi al mondo post pandemia.
Tuttavia se da un lato la tecnologia ha assunto un ruolo sempre più vitale al mantenimento e alla continuità di un brand dall’altro si studiano nuove strategie capaci di condensare il mondo online con quello offline avendo come matrice la parola esclusività.
Nel futuro il retail diventerà sempre più esperienziale e i brand saranno più volti a rappresentare un’identità collegata a una specifica cultura territoriale, valorizzando così il business a livello locale ma allo stesso tempo gli stores diventeranno spazi multifunzionali distaccandosi così dal loro significato iniziale.
I negozi del futuro non saranno negozi, bensì spazi ibridi capaci di condensare molteplici funzioni e di adattarsi repentinamente ai cambiamenti sociali ma anche ai bisogni dei clienti.
Sempre più in crescita infatti saranno le collaborazioni tra i brand e il settore dell’intrattenimento con un focus specifico sull’ospitalità, partendo dalla convinzione che retail e hospitality riescono a emanare una forte carica emotiva.
L’obiettivo futuro mira a portare il cliente a un livello emotivo che vada ben oltre l’acquisto ma che sia molto più vicino alla socializzazione e all’intrattenimento sia personale che collettivo.