Nella splendida cornice del Lago Trasimeno si è svolta a Panicale lo scorso settembre la Mostra Mercato del Merletto e del Ricamo. Parteciparvi è come essere entrato in una bomboniera ove la bellezza l’ha fatta da padrona. Bellezza del borgo, bellezza dell’allestimento, bellezza delle esposizioni, bellezza dei prodotti e dei manufatti realizzati in “pubblico” sulle festanti piazze o sulle variopinte viuzze, ove tutti gli abitanti sono stati i primi attori. É stata una festa che riassume la voglia del territorio di esporre i propri “gioielli” per valorizzarli e per renderli non solo visibili ma esportabili nella Regione, in Italia, nel mondo. Sempre all’insegna dell’eccellenza. É un’eccellenza che travalica qualsiasi aspettativa; è un’eccellenza basata sulla voglia di esaltare l’arte dell’artigianato in forme sublimi di merletto e ricamo. É un’eccellenza in cui il ricamo rappresenta – come è stato sottolineato – “ uno stimolo importante per conservare il patrimonio culturale e un veicolo di crescita e sviluppo economico ed occupazionale”. Proprio secondo i canoni di Anita Belleschi Grifoni, l’ideatrice dell’Ars Panicalensis che negli anni ’30 creò la scuola di ricamo proprio con l’intento di sviluppare l’arte del ricamo in termini di laboratorio ove le donne locali trovavano un reddito familiare importante. Sulla scia della scuola di ricamo (in seguito gestita dal Comune) è stato costituito e valorizzato il Museo del Tulle, riscoperti i costumi in tulle dell’antico balletto . Il tutto a supporto quotidiano alla promozione ed espansione dell’Ars Panicalensis di cui la mostra mercato è stato un viatico internazionale di prima qualità. Nel licenziare questo report mi piace fare accenno alla bravura, determinazione ed impegno della Dott.ssa Francesca Caproni direttrice del Gal del Trasimeno-Orvietano, coordinatrice eccellente della mostra e alla onnipresente dott.ssa Irene Fè, esperta “regista” organizzatrice del Press Tour, compresa l’ottima accoglienza dei giornalisti accreditati.