Gabriele Aprea, il re dell’alta gioielleria di Capri che conquista il jet-set internazionale

Martedì, 14 Luglio 2015,
Più che un brand Chantecler rappresenta nel mondo un’icona dell’Alta Gioielleria italiana, inspirata alle bellezze naturalistiche, alla cultura e alla raffinatezza dell’isola di Capri. Oggi Gabriele Aprea, il Presidente dell’Azienda custodisce l’arte del fare gioielli tramandata da generazioni, puntando su una crescita sostenibile, anche con la recente apertura di boutique in paesi asiatici. Presidente Aprea, com'è nata la passione nel creare gioielli a tal punto di farne un brand di prestigio e lusso? “La passione è nata, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel cuore dei due fondatori del marchio, Pietro Capuano e Salvatore Aprea. Capuano, figlio di gioiellieri napoletani, si innamora di Capri a metà degli anni ’30 e vi si trasferisce. Lì conosce Salvatore Aprea, caprese, con il quale decide di aprire la prima boutique Chantecler a due passi dalla Piazzetta e dal Quisisana. Entrambi affascinati dalla bellezza dei gioielli e dell’isola, i due danno così vita alla prima, vera gioielleria di Capri, meta in seguito per tutte le dive e i personaggi del jet-set che frequentavano questo luogo da sempre magico”. Da dove deriva il nome del marchio? E come mai avete utilizzato come simbolo del marchio il gallo? “Pietro Capuano, per la sua eccentrica vita notturna e per il suo eterno ottimismo, venne soprannominato dal suo caro amico Principe Caravita di Sirignano “Chantecler” come il piccolo galletto protagonista della pièce teatrale di Rostand. Questo soprannome rimase un punto fermo nella vita di Capuano, sia a livello personale che professionale, al punto da farlo diventare il nome più conosciuto a Capri nel mondo dei gioielli”. Come sono nate le famose “campanelle"? “La prima campanella-gioiello è stata creata nel 1947, su ispirazione di una leggenda caprese che ne fa un potente portafortuna: ad un pastorello, disperato per aver perso l’unica pecorella, appare San Michele che gli dona una piccola campanella. Il tintinnio della campanella è in grado di esaudire i desideri. Il pastorello ritrova la propria pecorella e l’isola trova così il proprio portafortuna. Prima di questa data vi fu, sempre ad opera di Chantecler-Pietro Capuano, la  creazione di una campana in bronzo per l’allora Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, come simbolo di pace e fortuna per le truppe alleate che faticosamente cercavano di liberare il nostro Paese”. Qual è la collezione di gioielli a cui tenete maggiormente?  “É come chiedere ad un genitore quale figlio preferisca… Ogni collezione, dal momento della creazione a quello della realizzazione vera e propria, porta con sé tutti gli elementi che ne sono stati fonte di ispirazione: i colori di Capri, la natura  che arricchisce l’isola, i suoi profumi. Quindi ogni collezione rappresenta un pezzo della nostra storia e delle nostre radici. Sicuramente la Campanella ha un posto speciale nel nostro cuore, perché da lì è nata la distribuzione su più larga scala che ci ha portato, ormai, anche all’estero”. Da dove provengono i vostri maggiori clienti? Esportate molto all’estero? “Il fatto di essere nati con l’alta gioielleria ci porta ad avere una clientela estremamente diversificata e internazionale; Capri infatti è la destinazione preferita per i cosiddetti VIP come per chiunque ami la bellezza e il fascino di un’isola famosa da sempre. Proprio sull’isola sono nate anche partnership che ci hanno portato ad aprire nuove Boutique Chantecler a Tokyo o ad Hong Kong, ad esempio. La nostra espansione internazionale è però estremamente controllata, non vogliamo sovradimensionarci e rischiare di snaturarci in qualche impresa troppo presuntuosa”. Quali sono i vostri progetti futuri? E la vostra prossima collezione a cosa si ispirerà? “Continuare con questo lento processo di internazionalizzazione, che ci ha visto quest’anno per la prima volta a Basilea, mantenendo il più possibile inalterata la nostra forte matrice culturale caprese. Proprio queste radici infatti, come già accennato in precedenza, sono la forza propulsiva che ispira ogni nostra collezione. Le prossime collezioni del 2016 avranno come sempre il sapore del nostro mare e delle nostre albe, parleranno di gioia di vivere e di fiducia, valori che ci contraddistinguono e che ci accompagnano non solo nelle nostre creazioni, ma anche nel preservare la natura della nostra piccola grande azienda”.

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