Gli insetti: il cibo del futuro

Lunedì, 15 Giugno 2015,
Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita è questo il tema di EXPO Milano 2015 per sensibilizzare più persone possibili sul grande problema della crisi alimentare globale, sul diritto al cibo, Sullo spreco alimentare  e sull’agricoltura sostenibile. La Fao lancia l’allarme e stima che entro il 2050 la produzione di cibo dovrà aumentare di almeno il 70% per una popolazione mondiale di circa 9 miliardi. “Non potremo mai dar da mangiare carne a 9 miliardi di persone” (Bill Gates). Le risorse alimentari non basteranno più e bisognerà ripiegare su nuovi prodotti. Quali? Sicuramente le alghe da sfruttare come combustibile e fertilizzante, gli insetti (locuste, cavallette,  grilli, termiti, formiche ecc.) e i vermi. Sono proprio gli insetti ad interessare il mondo scientifico ed economico. Si sa già che ne  esistono 1900 specie commestibili, cibo per più di 2 miliardi di persone. La fonte proteica che sarà sempre più considerata una alternativa alimentare di notevole importanza umana. A noi occidentali la sola idea fa storcere il naso di disgusto anche se in fondo non siamo nuovi a questo cibo, come dimenticare il “casu Marzu” o formaggio con i vermi, le larve di mosca casearia, così gustoso e che occupa un posto di pregio nella tradizione culinaria sarda. Gli insetti sono stati già per i nostri antenati  un alimento importante come testimonia la Bibbia (Levitico 11) dove  si parla delle locuste come cibo permesso all’uomo mentre in Europa gli antichi  romani mangiavano molti tipi di insetti tra cui larve e ortotteri e i greci ritenevano che le cicale fossero una prelibatezza. Attualmente  in Messico larve e uova di insetti vengono normalmente utilizzati da chef famosi per ricchi manicaretti, in Giappone è normale mangiare larve di vespa selvatica. In varie zone del mondo dall’Africa al Sud America, all’Asia, all’Australia l’entomofagia è apprezzata da sempre. Molto spesso per queste genti gli insetti sono considerati  vere e proprie leccornie, parte integrante della loro cultura. Noi occidentali invece a causa di tabù culturali li vediamo solo e sempre come un danno: competitivi per le risorse agricole (insetti fitofagi) o per gli spazi domestici (insetti infestanti) o veicoli di malattie spesso gravi. Gli insetti invece rappresenteranno il cibo del futuro perché costituiscono un concentrato formidabile di proteine facilmente digeribili, fino all’80% in alcune specie di imenotteri, vitamine, grassi essenziali, minerali e fibre e anche per lo scarso impatto ambientale con un minor consumo di acqua, di terreni e con una minor emissione di gas serra e di ammoniaca rispetto agli attuali  allevamenti di bovini e suini. Non ultimo né meno importante il sapore dei “nostri amici” insetti che non è poi così disgustoso, le termiti sanno di carota, le tarantole  ricordano il burro e la nocciola, le uova di formica assomigliano al caviale e le larve di vespa si gustano già come snack. A questo punto perché fare gli schizzinosi se esistono mille motivi validi per assaggiare un piatto di cavallette?

LIFESTYLE ALTRI ARTICOLI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI