Andrea Sartoretti, da New York a Corciano con l’amore per il cinema

Mercoledì, 09 Aprile 2014,
Andrea Sartoretti, un attore a tutto tondo, che spazia dal teatro al cinema passando per le fiction. Sin da piccolo ha nutrito una passione smisurata per il cinema che poi, nel corso degli anni, si è trasformata in una professione. Ma nonostante il grande successo ottenuto, è rimasto un ragazzo con i piedi per terra e attaccato alle sue origini umbre. E sarà per questo che ritiene Corciano (il borgo in cui ha trascorso parte della sua infanzia) il luogo ideale per lanciare un festival del Cinema.  Andrea,  lei è nato a New York e cresciuto a Roma. Qual è il suo legame con l’Umbria? E più precisamente con Corciano? “Un legame di sangue direi. Mio padre mi ha trasmesso le radici umbre e come per un albero sono parte di me, mi hanno sostenuto e alimentato. Il bisnonno di mio padre è nato in casa a Corciano, nella stessa casa dove ho passato numerosi fine settimana, pasque e mesi estivi. E poi, una volta assaggiata la torta al testo o la torta di pasqua, non si può più tornare indietro!”. Come ha deciso di entrare nel mondo dello spettacolo, in particolar modo di diventare attore? “In realtà non ne ho idea, posso solo supporre o immaginare di averlo sempre voluto fare o addirittura di esserlo sempre stato. Ho cominciato tardi, dopo aver soggiornato in varie facoltà universitarie, avevo 25 anni. Mia madre mi racconta di giornate intere in cui passavo il tempo a giocare interpretando personaggi di fantasia oppure di ore passate a guardare film sin da piccolissimo. Sono la prima persona della mia famiglia a scegliere una professione artistica. Non è stato facile ma non sono stato osteggiato, sia mia madre che mio padre, seppur spaventati e preoccupati che io abbia scelto un mestiere claudicante e privo di certezze, hanno sempre rispettato la mia scelta fino a diventare degli accaniti tifosi”. Qual è stato il momento decisivo per la sua carriera?“Senza dubbio le due serie di Romanzo Criminale”. Romanzo Criminale e Squadra Antimafia - Palermo oggi, le hanno dato molta popolarità. Come riesce a conciliare vita privata e notorietà? “In realtà non c'è nulla da conciliare. Se si diventa noti, la notorietà diventa parte della tua vita. È un riconoscimento al tuo lavoro e solo così va interpretata. Se è sostenuta da una passione e da una professione si riesce a mantenere uno sguardo lucido e i piedi per terra”. Qual è il ruolo che maggiormente preferisce interpretare? E quello che ha fatto con meno gioia? “Interpretare personaggi cattivi e quindi immergersi in personalità complesse per raccontarne le varie sfumature di grigio è faticoso, sicuramente difficile ma professionalmente molto stimolante. In realtà ho interpretato spesso anche personaggi da commedia (Boris la serie e il film, Eccomi Qua, Piovono Mucche, Feisbum) prima di entrare a far parte della versione romanzata della Banda della Magliana, e mi sono divertito moltissimo. Ho un enorme rispetto per l’umorismo e credo sia lo strumento più efficace per dire e far capire argomenti lontani dall’essere divertenti. Purtroppo per ora in Italia la gran parte delle commedie dicono molto poco, sono spesso una sequenza di gag montate una dopo l'altra o la messa in scena di barzellette. Mi manca Monicelli, mi manca moltissimo Massimo Troisi”. Come si svolge una sua giornata tipica? “Normalmente. Se lavoro, mi sveglio molto presto, vado al lavoro, torno la sera, studio le scene per il giorno dopo e vado a dormire. Nel tempo libero mi dedico agli affetti, agli amici, alla lettura, alle mostre, allo sport e ovviamente vado spesso a teatro e al cinema”. È in contatto con gli attori con cui lavora al di fuori dei set cinematografici? “Assolutamente si. I set di  Boris, Romanzo Criminale, Squadra Antimafia e ACAB mi hanno regalato bellissime e importanti amicizie”. Il sindaco di Corciano Cristian Betti ha parlato di un progetto per promuovere il cinema nel borgo umbro… cosa ne pensa? Vorrebbe prenderne parte? “Un festival o un evento per promuovere il cinema ha bisogno di un posto dove non manchino bellezza, ospitalità e curiosità. E allora Corciano ne è la cornice ideale. Lo so, sono di parte ma Corciano è realmente uno dei borghi più belli d’Italia (visitare per credere). Le persone che lavorano per farlo crescere culturalmente, lo fanno con grande dedizione e amore. Ne è la prova l'entusiasmo e l’età del nuovo eletto Sindaco Cristian Betti, un ragazzo di 34 anni (in Italia, un miracolo!). Credo, anzi sono sicuro che sia il sintomo che a Corciano non sia più di moda la frase celebre del Principe di Salina ‘tutto cambia affinché nulla cambi’”.

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