Il fondatore di una delle più grandi manifestazione del territorio umbro, Eurochocolate, riesce sempre a precorrere i tempi con le sue iniziative proiettate nel futuro, con uno sguardo rivolto non solo in Italia, ma anche all'estero.
Architetto Guarducci, facciamo un passo indietro fino al 1994. Come nasce l'idea di creare una manifestazione così vasta sul cioccolato?
"Innanzitutto l'idea è nata già da prima quando casualmente mi trovavo all'October Fest, la festa della birra a Monaco. In quel contesto ho visto un prodotto, la birra, che era inserita non in un contenitore fieristico, ma all'interno della città in maniera festosa e golosa. Questa idea di evento mi spinse a pensare di poter realizzare qualcosa di simile nella mia città , Perugia. Ed ho pensato alla cioccolata. Così è arrivato Eurochocolate".
A partire dal 2000 ha dato inizio a una diffusione di eventi sul cioccolato anche in altre città italiane. Perché questa scelta?
"Nel 2000 è nata l'esigenza di arginare la crisi di crescita dell'evento. Eravamo arrivati a un certo livello che quello che avevo immaginato all'inizio, stava diventando qualcosa di più complesso, superiore rispetto a quello preventivato. Inoltre, anche per dare continuità al lavoro svolto dal mio staff, ci siamo strutturati in modo diverso. Ora siamo più organizzati e attenti a rispondere alle nuove esigenze. E così abbiamo deciso di esportare il format in altre città , cominciando da Torino, per poi passare a Roma, Napoli e Modica".
E per quanto riguarda l'estero invece, ha mai pensato di allargare gli orizzonti in qualche paese?
"Dal 1994 ad oggi abbiamo stimato circa 90 manifestazioni sul cioccolato che ogni anno si svolgono in Italia. Di queste, la principali le gestiamo noi. La nostra leadership nazionale oggi andrebbe tramutata con un processo di internazionalizzazione, che ci consenta di esportare il format di Eurochocolat anche all'estero. In Ecuador abbiamo già fatto qualcosa. In Svizzera, abbiamo organizzato l'Eurochocolate a Lugano, che ripeteremo l'anno prossimo. Ci sono inoltre situazioni curiose che ci vengono prospettate. Stiamo facendo delle considerazioni in Polonia, Dubai e Cina".
Da dove deriva quella creatività che ogni anno costituisce una nuova linfa vitale per Eurochocolate.?
"Il sassolino nello stagno lo getto io. I cerchietti vengono intercettati da i miei collaboratori molto bravi nel tradurre un'intuizione in un progetto grafico. La ricchezza di Eurochocoate è quella di sapersi sempre rinnovare e sposare subito un idea nuova. E' un processo questo che sembra facile ma ha dei tempi di gestazione inimmaginabili. Abbiamo chiuso, ad esempio, a giugno 2012 l'immagine, lo slogan, il concept e il tema dell'edizione 2013".
Eurochocolate, Gluten Free Fest, a cosa altro pensa?
"L'Umbria Water Festival è stato un evento che ci ha spostato in una dinamica molto diversa da quella del cioccolato. AperiTo a Torino, un festival sugli aperitivi, Fritto misto ad Ascoli, il Festival del pesce Azzurro a San Benedetto. Stiamo organizzando un evento al Parco della Majella. Ci sono poi idee che vengono rinnovate, riprese o sviluppate ex novo. In tutto realizziamo circa 10-15 eventi ogni anno.
Qualche anticipazione su questa edizione del Festival? Cosa ha in cantiere per i primi 20 anni di Eurochocolate?
"Il tema di Eurochocolate di quest'anno è Eurochoc applichiamoci che da una parte è anche un'esortazione a rimboccarci le maniche in quest'epoca complicata. Abbiamo inventato questa linea di gadget legati alla tecnologia e all'informatica, chiavetta usb, porta i-pad, porta i-phone. Per celebrare i vent'anni di Eurochocolate stiamo invece pensando di lavorare per un tour itinerante con venti tappe per tutta Italia, cominciando dall'Eurochocolate del prossim'anno fino al 2014".
Come si può fare in modo che un grande evento come Eurochocolate non coincida esclusivamente con un turismo mordi e fuggi?
"I due weekend di Eurochocolate sono gli unici che registrano il pieno negli alberghi nella provincia di Perugia e non solo. Nessun altro evento regionale fa registrare questi numeri. Una ricerca nazionale di Unioncamere nel 2011 ha riscontrato che in ottobre Perugia è stata la seconda meta di destinazione turistica d'Italia, dopo Roma. È ovvio che a ciò si unisce si unisce un turismo giornaliero, mordi e fuggi. Per far si che questo non sia solo episodico, abbiamo già da tempo maturato l'idea di creare una città del cioccolato, nonché un parco tematico permanente, che consentirebbe che il binomio cioccolata-Perugia non sia soltanto legato alla manifestazione. Questo progetto potrebbe essere risolutivo di molte problematiche consentendo anche un giusto ridimensionamento dell'impatto che l'evento ha nella città ".
Altri progetti nel cassetto?
"Abbiamo altri eventi in stato embrionale, ma che contiamo di realizzare a breve. Uno di questi è l'evento Hollyfood, una manifestazione dedicata ai prodotti di eccellenze enogastronomiche umbre utilizzando un format cinematografico. L'idea è quella di fare un evento diffuso sul territorio, dove i prodotti diventano attori, i cuochi sono i registi, le ricette diventano dei film, e gli sceneggiatori sono le città , i loro sindaci e gli spazi che mettono a disposizione. Credo che a novembre del 2013 questa idea possa tramutarsi in un fatto concreto. Il nostro obiettivo è quello di cominciare anche a realizzare eventi non solo inerenti all'enogastronomia, ma anche legati alle tecnologie".