La dieta mima-digiuno ci ringiovanisce

Venerdì, 04 Dicembre 2015,
L'elisir di lunga vita non risiede in una pianta miracolosa, bensì nella sua negazione. La conferma che il digiuno sia terapeutico arriva da indagini condotte con rigore scientifico. Il mentore di questa teoria è un italiano, Valter Longo, oggi Direttore del Longevity Institute della University of Soutern California a Los Angeles e Direttore del Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto IFOM di Milano, che da oltre vent’anni si dedica alla comprensione dei meccanismi biologici cellulari e molecolari scatenati dalla restrizione calorica che mima il digiuno. Gli ultimi risultati, appena usciti sulla rivista Cell Metabolism, mostrano che l’adozione di un regime calorico che mima il digiuno apporta numerosi benefici all’organismo, fino a rallentarne l’invecchiamento e aumentarne la longevità.  Gli esperimenti condotti sui topi dallo scienziato italiano hanno confermato come la restrizione calorica inneschi una diffusa rigenerazione cellulare. La riduzione delle calorie protratta per quattro giorni, due volte al mese, ha ridotto il grasso viscerale e sottocutaneo e ha aumentato la produzione delle cellule progenitrici e staminali; ha inoltre stimolato una emopoiesi e ringiovanito il sistema immunitario. E' stato un notevole risultato anche la riduzione di un mediatore dell'ormone della crescita (IGF-1); con esso si riduce il rischio neoplastico. L'esperimento è stato poi condotto su un gruppo di 19 persone: si è visto che con il digiuno vengono eliminate le cellule danneggiate del sistema immunitario e di quello nervoso e si stimola la creazione di nuove cellule come durante la crescita. Gli effetti positivi si estendono incredibilmente anche a livello cognitivo.  Tre cicli di Dmd (dieta mima-digiuno) ogni mese hanno ridotto i fattori di rischio e i biomarcatori dell'invecchiamento, del diabete, delle malattie cardiovascolari e del cancro. La massa muscolare e ossea non sono state influenzate negativamente; anche se i muscoli posso ridursi durante il semidigiuno, nel periodo rigenerativo tornano al livello normale.  L'apporto calorico totale non è variato di molto, a conferma del fatto che a contare sono i meccanismi scatenati dal digiuno. Al termine, i partecipanti sono tornati alle loro abitudini alimentari, buone o cattive che fossero, e si sono comunque osservati cambiamenti positivi. Nei giorni di semi-digiuno si dovrebbero mangiare zuppe liofilizzate, bevande, barrette e tè. Longo ha anche fondato un'azienda che produce questo genere di alimenti da consumare nei cinque gorni di semidigiuno. Chi non ha problemi di peso e vuole seguire la dieta mima-digiuno solo come buona pratica per rallentare l’invecchiamento ed evitare malattie degenerative, può seguirla per cinque giorni due o tre volte l'anno; chi è obeso può metterla in pratica anche due volte al mese.  In Italia l'oncologo Umberto Veronesi l'ha interpreta alla sua maniera proponendo la “dieta del digiuno” che consiste nel saltare pranzo e cena una volta a settimana. Nel Regno Unito è la “dieta fast 5/2” a fare proseliti. Il libro The Fast Diet scritto da Michael Mosley, giornalista medico della Bbc, e Mimi Spencer, columnist del Times ne illustra il metodo: due giorni giorni di semidiguno da 500/600 calorie mentre nei restanti cinque si torna alla normalità. Il segreto sta nello scegliere degli alimenti adatti durante il semi-digiuno: frutta, verdura, pesce e soprattutto legumi che danno sazietà. Durante il digiuno, gli organi si restringono, le cellule buone si ripuliscono, mentre quelle danneggiate muoiono. Con il ritorno ad un'alimentazione normale tutto il corpo si rigenera. Tuttavia, che sia meglio una dieta quotidiana o una a intermittenza non è ancora chiaro. Certo è che non ci si sorprende nell'apprendere che i popoli più longevi nella storia dell'umanità praticano l'astinenza dal cibo nei loro riti religiosi e sociali.

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