Nel contesto Expo affrontare la problematica degli scarti alimentari diventa rilevante. Parliamo di riciclo, di spreco, di ecosostenibilità, ma raramente ci soffermiamo sull’importanza che uno scarto alimentare può assumere non solo in quanto perdita, ma come vero e proprio ingrediente culinario. È questo il percorso che ha deciso di intraprendere Lisa Casali, la “scienziata ambientale, blogger e scrittrice”, che sul suo Ecocucina tratta e mette in scena la cucina degli scarti, riconsegnando valore a un “prodotto di serie B”. Partendo da questa ispirazione e dal desiderio comune di mostrare tutto il valore che può assumere uno scarto nasce una serie di fotografie che mostra l’energia degli scarti.
Avanzi di asparagi, carciofi o arance che diventano soggetto estetico, così come sono divenuti protagonisti delle ricette dell’autrice di Ecocucina. Abbiamo contattato “Lisca”, così Lisa Casali ama farsi chiamare dagli amici, e porle alcune brevi domande sullo scarto come risorsa.
Come è nato il suo l’interesse sul mondo degli scarti?
“Da sempre mi occupo di tematiche ambientali sia per una personale sensibilità ma anche per studio e poi per lavoro. La cucina invece fin da piccola è la mia più grande passione. Questa predisposizione unita a competenze scientifiche-ambientali erano destinate a portarmi a farmi più domande del solito. Era una sera del 2005 e stavo cucinando dei carciofi, ero sul punto di buttare via tutte le parti di scarto quando mi è saltato all’occhio che erano in volume superiori alla parte nobile. Mi sono chiesta se era giusto così o se invece si potevano utilizzare. Da quel momento ho sistematicamente applicato tutte le mie conoscenze gastronomiche agli scarti di qualunque ortaggio. Mi sono creata una sorta di matrice, cui continuo tutt’ora ad aggiungere nuovi spunti e utilizzi. Dopo 10 anni di sperimentazione posso affermare con certezza che:
- solitamente scartiamo in media il 50% di frutta e ortaggi in bucce, gambi, foglie, baccelli, torsoli;
- queste parti meno nobili possono tutte essere utilizzate perché è tutto commestibile nell’ortofrutta italiana;
- non è necessario che frutta e ortaggi siano biologici, basta lavarli molto bene;
- imparando a usare il 100% di frutta e ortaggi si raddoppia la resa della spesa, risparmiando quindi la metà, i benefici non sono solo per il portafoglio ma anche per l’ambiente e per la salute. Ambiente: minore utilizzo di risorse naturali per produrre cibo e smaltirlo quando diventa rifiuto Salute: le parti meno nobili di frutta e ortaggi sono ricche di fibre e hanno un contenuto nutritivo e proprietà simili alle parte nobili. buttarle via è come buttare vitamine, sali minerali.”
Oltre alla cucina su quali altri aspetti, anche globali, potrebbe influire il suo lavoro?
“Quello che mi sta a cuore non è solo ‘'utilizzo delle parti meno nobili ma più in generale una maggiore ottimizzazione dell’utilizzo di suolo fertile, acqua potabile e aria pulita. Questo significa fare scelte attente quando si fa la spesa e si decide cosa mangiare (ad esempio privilegiando materie prime vegetali), usare il 100% di qualunque ingrediente, imparare a utilizzare i sottoprodotti delle ricette come le acque di cottura, autoprodurre il più possibile, recuperare e riciclare.”
Quello di Lisa è un modo completamente nuovo di approcciare la cucina, una modo diverso e più ampio di vedere il cibo e soprattutto di usarlo. Vorremmo quindi ringraziarla per la sua gentilezza, la disponibilità e soprattutto per il suo lavoro. Vorremmo ringraziare anche la terra e per i suoi doni e la natura per la sua forza.